In Copertina

Il Beneteau Swift Trawler 47 in navigazione.

Quando il lusso diventa velocità

Per tanti, lo yacht viene associato al relax, al comfort, al lusso e al piacere di poter dedicare tempo alle persone care. Per tanti, ma non per tutti.

Chi pesca trova

Molti gli interessi che convergono nel mondo della pesca ricreativa, cosa che rende un salone come il Pescare Show di Vicenza particolarmente interessante per un pubblico vario e appassionato.

Separati in casa

Poco distanti in linea d’aria, i due saloni contemporanei di Miami sono apparsi lontani come non mai, in tutte le loro componenti, comprese quelle dell’organizzazione e del pubblico. Ma il loro valore commerciale continua a tenere, nonostante la crescente concorrenza di Palm Beach.

Gommoni da combattimento

Superate le iniziali perplessità, diverse aziende della gommonautica si sono impegnate nella realizzazione di battelli pneumatici da pesca, una tipologia che i pescatori apprezzano da tempo.

Un fiocco coi fiocchi

Drizza, paterazzo, meolo. Ben oltre le scotte, ecco quali sono le manovre per mettere a segno la vela di prua.

Nel profondo blu

Nelle acque italiane, un subacqueo genovese ha scoperto alcune unità militari affondate nella II Guerra Mondiale. Sfiorando i 200 metri, ha stabilito il record  mediterraneo di immersione in profondità sui relitti.

Una passione irresistibile

Dalle isole Tonga ai Caraibi, dalle Azzorre allo Sri Lanka fino al Mar Tirreno, sono tanti i luoghi al mondo dove si può nuotare con i cetacei. Rigorosamente senza bombole. Un po’ di tecnica e tanta prudenza, per scoprire emozioni indimenticabili.

Tour di “a bella isula”

Terra di carattere e di grande fascino, la Corsica, montagna piantata nel Tirreno, merita appieno il soprannome di Île de Beauté. Lungo la sua magnifica costa, non mancano pittoreschi
porticcioli e splendide baie dove dare fondo. In questo servizio – il primo dei due dedicati al periplo dell’isola – le località e gli ormeggi più interessanti da Bastia ad Ajaccio.

L’Editoriale

QUANDO LO STATO NON É AMICO

Qualche settimana fa, un nostro affezionato lettore, che si firma per esteso, ci ha scritto esprimendo tutta la sua tristezza per una vicenda che da qualche tempo affligge la sua famiglia. Una decina di anni fa, il fratello decide di avviare in Sicilia una piccola azienda di noleggio natanti, per la quale chiede la concessione di uno specchio acqueo nel quale allestire un campo boe per il loro ormeggio. La tanto attesa approvazione arriva dopo ben sette anni: 3.564 metri quadrati, dei quali 1.260 per il cosiddetto “corridoio di lancio”, al canone annuo di 5.500 Euro.

La prima brutta sorpresa arriva nel 2017, quando a questo signore viene notificata una cartella di pagamento della tassa sui rifiuti, relativa all’anno 2016, di 6.222,43 Euro. Il fatto che il pesante tributo sia di gran lunga superiore al canone demaniale fa pensare – e sperare – in un errore, perciò il piccolo imprenditore si rivolge all’ufficio competente del comune per chiedere lumi. Stavolta, la risposta è immediata. Tutto regolare: per una delibera di due anni prima, le superfici acquee in concessione sono equiparate ad autorimesse e poi assimilate a capannoni per il ricovero di imbarcazioni.

Insomma, a quanto pare, non c’è alcuna differenza tra un gavitello al quale è assicurata una lancia di sei metri e un deposito strutturato per yacht. E neppure tra i rifiuti potenziali di uno spuntino al sacco e quelli di un grosso cabinato.

Ma non basta: la superficie che produce i rifiuti da smaltire non è quella occupata dalle unità ormeggiate – valutabile, nel caso specifico, in un totale inferiore ai 200 metri quadrati – bensì quella di tutta l’area in concessione. Senza contare che i gavitelli possono essere allestiti solo per 4 mesi l’anno.

Questo signore – ci racconta accorato il fratello – sta pensando molto seriamente di chiudere l’attività, poiché, conti alla mano, rischia di non poter ricavare quei margini che consentirebbero alla sua famiglia di vivere con un minimo di tranquillità. Probabilmente – ma questo lo aggiungiamo noi – anche per la stanchezza, per la perdita di fiducia, per la precisa sensazione di vivere in un Paese nel quale l’equità, la comprensione, il senso di responsabilità sono virtù largamente sbandierate ma assai poco praticate.

Corradino Corbò