UN’INCREDIBILE POPOLAZIONE
In un’indimenticabile scena del film intitolato Ecce Bombo, Nanni Moretti – che ne è stato regista e interprete esordiente – si chiede se lo noteranno di più se a una certa festa andrà, mettendosi però tenebrosamente in disparte, oppure se non ci andrà affatto. Nel caso del Monaco Yacht Show, la scelta è stata quella del diniego: come avevamo paventato nell’editoriale dello scorso numero, il più importante salone del mondo dedicato ai superyacht si è fatto notare forse ancor più che nel passato proprio per aver intelligentemente rinunciato alla sfortunata edizione 2020: l’anno della pandemia. Peraltro lo ha fatto con un certo fair play, senza scuse e abbastanza tempestivamente, guadagnandosi un’inattesa simpatia generale. Se non altro per aver tolto dall’imbarazzo e dall’incertezza qualche centinaio di espositori.
E di simpatia la nautica ha davvero tanto tanto bisogno. Perché ci sono due modi di guardare un superyacht che sfila davanti alla costa: uno rabbioso, che cela la classica domanda “chissà cosa diavolo farà quel Tizio per potersi permettere una barca simile”; l’altro sereno, ammirato, consapevole del fatto che quella barca è stata costruita da centinaia e centinaia di operai e che, nel corso della sua esistenza, distribuirà ricchezza a migliaia e migliaia di persone. Già, perché il più diffuso meccanismo mentale fa sì che dietro a quella meravigliosa opera si scorga esclusivamente – nascosta nell’ombra – la solitaria figura dell’armatore, dimenticando completamente quella moltitudine di figure che, insieme, l’hanno creata praticamente dal nulla e che, in seguito, giorno per giorno, la cureranno per l’intero arco della sua vita. Un’incredibile popolazione che, composta da maestranze, tecnici, ingegneri, architetti, meccanici, manager, manutentori eccetera, solo in Italia sfiora ormai le 200.000 unità. Per avere un’idea di che cosa si parla, basti pensare che il Gruppo Fiat Chrysler ne conta meno di 35.000. Il problema è tutt’altro che formale, come dimostra l’imbarazzante gaffe del governo che, il 15 giugno scorso, in beata solitudine rispetto a Francia, Croazia e Grecia, aveva deciso di applicare l’aumento dell’Iva sul charter, poi miracolosamente rientrato – o meglio, posticipato – sulla spinta di energiche benedizioni arrivate da più parti. Distrazione? Magari fosse. L’inquietante dubbio è che, per l’ennesima volta, ai cosiddetti piani alti si sia pensato che colpire le tasche di un individuo molto ricco sia sempre e comunque giusto, dimenticando o – peggio – considerando ininfluente il fatto che in questo modo vengono colpite le tasche dell’incredibile popolazione di cui sopra. E, di sponda, le casse dell’erario.
Corradino Corbò
Le novità del Mercato
● Maiora 30 Convertibile pag. 12
● Dynamiq GTT 160 pag. 14
● Codecasa Yachts 58 Costruzione C127 pag. 16
● Tankoa Yachts T450 pag. 18
● Bering Yachts 145 pag. 22
● Cantiere delle Marche EXP 42 pag. 26
● Silent Yachts 80 pag. 30
● ISA Yachts Classic 65 Metri pag. 34
Le Barche
- Princess Yachts – X95 pag. 46
- Extra – 130 Alloy L.A.U.L. pag. 54
- Cantiere delle Marche – Darwin 102 Archipelago pag. 62
- Benetti – Diamond 145 pag. 70
Le rubriche
● Editoriale – Un’incredibile popolazione – pag. 5
● Project & Design: Fincantieri Yachts Blanche – pag. 40
● Vripack Futura – pag. 42
● Tecnica: La vasca navale – Dove nascono le navi… e non solo – pag. 80 La vasca navale – Le prove su modelli e il progetto della nave – pag. 88
● Cantieri: I primi 25 anni della Hydro Tec – pag. 94
● Fabiani Yachts – La gamma – pag. 98
● Esaom Cesa – Assistenza nel centro del Mediterraneo – pag. 104
● Marina: Marina San Giusto – Nel cuore di Trieste – pag. 106
● Tender&Toys: Platypus Craft Swordfish – pag. 108
● Accessori – pag. 110
● Launching – pag. 112
● Designer: Who’s who – pag. 124
● Piccole News – pag. 142