REPLICHE

“Innovazione nella tradizione” è il mantra che da dieci anni o poco più tutti i cantieri, nessuno escluso – almeno quelli che hanno una storia – ci ammanniscono come un tormentato tormentone estivo, rigorosamente in questo ordine: innovazione, poi tradizione.

È comprensibile che un settore ad alto tasso di custodia e salvaguardia del proprio patrimonio storico insista sul concetto di “tradizione”, ma dovendo stimolare il mercato con nuove idee, nuove forme, nuove tipologie, modalità d’uso e stili di vita, anche nella speranza di catturare nuove fasce di utenza, ponga l’accento prioritario sull’ “innovazione”, di design, e quindi di forme e di estetica innanzitutto, ma anche di tecnologie, di elettronica, di servizi, che si traducono in un aumentato comfort di bordo. Tutto ciò è magnificato nell’ambito dei motoryacht.

Nella vela, settore tradizionalmente molto più conservativo, che rappresenta ormai solo il 10 % del mercato del nuovo e nel superyacht ancora meno, 8 – 9%, con meno di 15 scafi all’anno negli ultimi cinque anni, il rapporto innovazione / tradizione è ancora più tormentato.

Dopo la rivoluzione introdotta da Fabio Perini con la progettazione di megasailer a conduzione semi automatizzata, coronata dallo spettacolare Maltese Falcon di 88 metri del 2006, imponente veliero a tre alberi con il sistema di attrezzatura DynaRig, (https://southernspars.com/dynarig/) inventato nel 1960 dal tedesco Wilhelm Prölß per il naviglio commerciale, ma rilevato da Tom Perkins armatore del “Falcone” e perfezionato proprio per questo megayacht da Gerard Dykstra, poco è successo nel campo dell’innovazione, con qualche passo avanti, come il Black Pearl di Oceanco di 106 metri, progettato dai nostri Nuvolari Lenard, che impiega lo stesso sistema, ma a fronte di tanta modernità l’armatore ha voluti gli interni di un veliero ottocentesco (https://www.oceancoyacht.com/fleet/black-pearl/).

Questo fenomeno della “replica”, che in inglese suona più elegante come “modern classic” è quasi assente nel motore, salvo un paio di episodi come il 90 metri Nero del 2008 (https://www.neroyacht.com/) o il Taransay magistralmente costruito dal nostro Rossinavi a Viareggio nel 2015. Nella vela invece il fenomeno è ricorrente. Replica della goletta America che vinse la prima coppa America costruita da Goudy & Stephens di Boothbay, Maine nel 1967 seguita da un’altra replica meno fedele nel 1995 costruita da Scarano Boatbuilding di Albany,NY.

Poi la goletta a tre alberi Atlantic, originariamente del 1903, detentrice per 75 anni del record della traversata atlantica in 12 giorni, rifatta in Olanda da Van der Graaf BV nel 2008 (https://www.schooner-atlantic.com/). Nel 2004 Royal Huisman varò Athena, goletta tre alberi con armo aurico, 90 metri, progetto di Gerard Dykstra e Pieter Beeldsnijder, veliero con un’imponente sovrastruttura a tre ponti (https://www.royalhuisman.com/dreams_fulfilled/athena/), rifacendosi però la bocca con la modernità nel 2020 varando Sea Eagle II, goletta a tre alberi modernissima, il più grande scafo a vela in alluminio del mondo di 81 metri, progetto ancora una volta di Dykstra Naval Architects con Mark Whiteley Design (https://www.royalhuisman.com/dreams_fulfilled/seaeagleii/).

Ultimo in ordine di tempo in questa gara a riempire di contenuti il concetto di innovazione nella tradizione è l’estroso multimiliardario secondo o terzo uomo – a seconda dei giorni del NYSE – più ricco del mondo Jeff Bezos che, tra un pacco e l’altro di Amazon, ha ordinato a Oceanco una goletta a tre alberi e tre ponti di 127metri, armo bermudiano, ma con un immenso bompresso e una poppa a becco di flauto, come una volta, per diventare lo yacht a vela più grande del mondo, naturalmente con tutte le modernità possibili, a incominciare dalla piscina, accessorio imprescindibile per uno yacht che sta in mare (https://www.youtube.com/watch?v=t-p8vrVPZ1w). Chissà se l’idea gli è scaturita spedendo il DVD della saga de “I Pirati dei Caraibi”…
(https://www.amazon.it/Cofanetto-Pirati-Dei-Caraibi-Completa/dp/B0BFJB9BDM/ref=sr )

di Roberto Franzoni


Le novità del mercato

  • Nautor Swan 128 pag. 10
  • VisionF Yachts VisionF 100 pag. 14
  • Arcadia Yachts A96 pag. 18
  • Sirena Yachts Superyacht pag. 22
  • Numarine 26XP pag. 26
  • Rossinavi Infinity 42 Blue pag. 30

Le Barche

  • Tankoa – S501 “Kinda” pag. 64
  • Sunseeker – 100 Yacht pag. 72
  • Southern Wind Shipyard – SW96 “Nyumba” pag. 80

Le Rubriche

  • Editoriale – Repliche – pag. 5
  • Project & Design: Codecasa Jet 2020 e Jet 50 – pag. 34
  • Briand 60M Ketch – pag. 38
  • Design: Tommaso Spadolini
  • L’eleganza del passato ha ispirato il design interno di MY Legacy – pag. 42
  • GerrisBoats – Tutta un’altra barca – pag. 48
  • Designer: DYD Xtreme Luxury
  • Il design al servizio dell’industria – pag. 58
  • Tecnica: Imitando la natura – Le eliche bio-ispirate – pag. 88
  • Cantieri: Baglietto presenta il T52 Ibrido – pag. 98
  • Un piano di investimenti per Lusben – pag. 100
  • Public Investment Fund partner strategico di Azimut|Benetti – pag. 102
  • Aziende: Videoworks
  • BU Connectivity & Communications Solutions – pag. 104
  • Tender & Toys: Nerea Yacht N24 Limo – pag. 106
  • Launching – pag. 108
  • Leggi e decreti: L’IVA nei contratti di charter – pag. 118
  • Who’s who – pag. 122
  • Piccole News – pag. 140