QUELLO CHE C’È SOTTO

Superyacht 28 - copertinaQuante sfumature può avere il termine esclusivo? Parecchie, benché l’etimologia stessa della parola sembrerebbe lasciare poco spazio a interpretazioni. Più l’oggetto è lussuoso e costoso, destinato quindi a pochi, pochissimi, più è esclusivo e più cresce l’aspettativa di qualità che si pretende da esso. Anche se parliamo di qualità, dunque, è difficile applicare un valore ben definito o assoluto alla parola, perché caratteristiche e proprietà attraverso le quali si esprime, oltre a poter essere valutate dall’uso che si fa dell’oggetto stesso, dall’impiego per il quale è stato realizzato, restano poi subordinate alla percezione del singolo, all’aspettativa che ciascuno di noi ha relativamente a esso. Anche in ambito superyacht far percepire la qualità delle proprie barche è uno degli obiettivi più importanti per i costruttori, uno dei fattori fondamentali che fa la differenza fra una barca e l’altra, fra un brand e i suoi concorrenti, ma anche fra le produzioni del made in Italy e del made in Germany o del made in China. Molto spesso la differenza di qualità fra uno scafo e l’altro non è nella sostanza dei materiali utilizzati o degli accessori installati, perché anche cantieri e cantieristiche con meno tradizione offrono in questo senso le stesse opzioni dei top brand. Talvolta nemmeno nella costruzione stessa della nave, perché la diffusione del know how sta diventando ormai virale e globalizzata. Ciò è favorito dalla diffusione della tecnologia portata dai tanti bravi tecnici, il più delle volte provenienti dal Vecchio Continente, ingaggiati laddove la cultura costruttiva di uno yacht non c’era mai stata. Nella valutazione e nella scelta di una barca, oltre al prezzo, che di questi tempi resta ancor più un fattore d’importante discriminazione, la percezione della qualità data dal dettaglio, dalla cura con la quale viene presentato all’armatore, diviene fondamentale. C’è solo il rischio che il cliente si soffermi troppo nell’analisi di ciò che vede a colpo d’occhio, dimenticando di valutare ciò che c’è dietro anzi, quello che c’è sotto, la carena, ma che resta fondamentale nel rapporto con l’elemento mare della nave che si va a scegliere.

Fabio Petrone


LE BARCHE

Codecasa – Family Day

Heesen Yachts – Perle Noire

CRN – Azteca

Baltic Yachts – 112 Nilaya

Filippetti Yacht – Navetta 26

Oyster Marine – Oyster 82

Oyster Marine – Oyster 82


IL MERCATO

Baia – Sevolution 24.5

Custom Line – Navetta 33 Crescendo

Mulder – 92 Fly Mimi

Royal Huisman – Bugamena

C.Boat – 27-82 Cabin

Amels – 177

Kaiserwwerft – Kaiserwwerft 75

Navytalia Star – Navetta 105 Semiwidebody

Cantiere delle Marche – Darwin Class

T4 – Explorer 43 M

Protexan – Turquoise 74 M

Archipelago – Yachts ZanZiba

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