SUPERYACHT RISORSA ECONOMICA PER LA NAZIONE
Il settore dei superyacht si conferma ancora una volta il più vitale per la nautica italiana, sia perl’apporto di ordini e di lavoro sia per la componente di turismo nautico che, nonostante tutto,ogni estate si rivolge verso il nostro paese. La prima stesura del “decreto salva Italia”, dovecompariva la proposta di una tassa di stazionamento che colpiva anche le bandiere estere, èstata immediatamente cambiata, anche se poi i tempi della politica hanno fatto trascorrerequalche mese e ciò ha creato sconcerto, specie nel mondo del charter e nella programmazionedelle grandi organizzazioni diportistiche europee. Benvenuto, dunque, il dietro front delGoverno italiano.
Nei nostri porti manca ancora però una più attenta politica di accoglienzaalle grandi navi da diporto, di cui restiamo ancora i massimi costruttori. Le realizziamo inItalia, tanto che attualmente tale attività rappresenta la parte essenziale, praticamente l’unicarimasta, del lavoro dei nostri cantieri, ma nella quasi totalità esse non solo non rimangonosotto la bandiera italiana, ma emigrano verso porti esteri. Due le ragioni: l’offerta di servizimaggiormente competitiva nei prezzi e nella sicurezza; un atteggiamento molto soft da partedelle autorità marittime e fi scali di quei paesi.
La conferma delle potenzialità del settore delle grandi barche nella nostra industria nautica,viene confermata dai dati anticipati da Ucina al Satec di Rimini. Questo 2012, purtroppoun’ulteriore annata complessivamente poco brillante delle costruzioni nautiche europee, nonostanteciò vede ancora l’Italia primeggiare proprio nei superyacht, forte di circa 150 unità inproduzione per la stagione, con un fatturato stimato che supererà ampiamente i due miliardidi euro, dando occupazione a 23.000 addetti. Numeri rilevanti, addirittura eclatanti considerandoil periodo di congiuntura economica estremamente negativa.
Se poi guardiamo al turismo nautico, il concetto già espresso di un’Italia potenzialmente equiparabilealla Florida, un paradiso per i diportisti in senso lato, in una chiave di lettura incentrataal mondo delle navi da diporto acquista ancora più rilevanza. I numeri economici che una solagrande unità può generare sul territorio durante una crociera o, meglio, in un anno di normaleutilizzo, in termini di spesa corrispondono al fatturato di una piccola/media azienda, con unaconsistenza fra costi diretti – ormeggio, manutenzione, assistenza, ship chandler, equipaggioecc. – e indiretti – cambusa, ristoranti, shopping, noleggi ecc. – che può andare dalle centinaiadi migliaia fi no a svariati milioni di euro, a seconda delle dimensioni dello yacht, per unsolo superyacht! Investire sul turismo nautico, attirare le grandi barche verso i nostri marina,dovrebbe essere una strategia sistematica, ma ci sarà la forza di andare contro la demagogiapopulistica imperante in Italia, avversa alle barche?
Fabio Petrone
LE BARCHE
Benetti – FB 253 – Diamonds are for ever
Sunseeker – 40 metri – Diamonds are for ever
IL MERCATO
Horizon Yacht – RP 120 Muses
Sunreef Yachts – 114 Che
CNT 33 M – Veloce
Palumbo – Sport Hybrid 130′
Hatteras – 95 Raised Pilothouse
MC Conaghy Boats – Adastra
IAG Yachts – 135′ KingBaby
Gamma Yachts – 24 Mediterranèe
GLI ARTICOLI
Editoriale: Superyacht risorsa economica per la nazione
Refit: Il refit di “Angara”
Tecnica: Assonanze fra vela e motore – Ma che Yacht è
Designer: Guido de Groot Design – Il fascino del foglio bianco
Cantieri: Codecasa – Passato, presente, futuro
Capitani: Comandante Rohan Willner
Accessori: International Paint – Prodotti ad hoc per navi e yacht
Marina: We love crew il nuovo servizio di Marina
Meeting: Yare 2012 – Giorni di sole (pochi, ma buoni)
Tender & Toys: Renault Twizy
Industry Report: Il charter nautico di lusso – Analisi e prospettive