WE ARE OPEN
Salva Italia è il nome del decreto legge varato dal premier italiano Monti a pochi giorni dal suoinsediamento, lo scorso 6 dicembre 2011. Un decreto protettivo, redentivo, fausto o forse soloapotropaico nel nome, che per il comparto nautico nazionale, per il suo vasto indotto, per ilturismo della Bella Italia connesso alle barche, ha rischiato di rappresentare una sorta di pietratombale, che avrebbe potuto, di fatto, sterilizzare il Paese alla nautica. La Tassa di Stazionamentoper le imbarcazioni (per la normativa italiana scafi oltre i 10 metri di lunghezza) in esso contenuta,figlia della fretta, era qualcosa che andava ben oltre i limiti della ragionevolezza. E nemmenopensata in chiave di quell’equità sbandierata dal Governo. Praticamente inesigibile e intempestiva- annunciarla a cinque mesi dall’entrata in vigore, l’1 di maggio 2012, ha dato modo a 30.000armatori italiani di portare le loro imbarcazioni all’estero – sarebbe stata quasi sicuramente giudicataillegittima dalla Corte di Giustizia Europea, perchédi fatto restrittiva alla libera circolazione di uomini ecose nell’ambito comunitario. Il legislatore, infatti, prevedevadi farla pagare a chiunque fosse stato trovatoa navigare con la propria barca nelle nostre acque, italianoo straniero che fosse. Oltre l’illegittimità, una folliadal punto di vista economico, perché il turismo nauticoproveniente dall’estero finora era tra le cose più strategicamenteincentivate per il benessere del Paese. Einvece si stavano chiudendo i cancelli del nostro parco,per farci prigionieri di un balzello che avrebbe generatouna perdita secca di miliardi, a vantaggio degli altri statimediterranei. Fortunatamente qualcuno ha capito. Nonancora che potremmo essere la Florida d’Europa, dovelo yachting e tutte le attività a esso correlate dovrebberoessere considerate un’industria strategica, che messaa sistema diffonde ricchezza e benessere sul territorio,ma quantomeno che la sola divulgazione d’intenti di farpagare tale balzello agli armatori stranieri in Italia e nonfarlo pagare agli italiani all’estero stava avendo l’effettodel DDT per un comparto di per sé in grossa difficoltà.In pochi mesi porti e marina si sono svuotati, le prenotazionidall’estero azzerate, cantieri e aziende hannochiuso, la gente che vi lavorava è andata a spasso. Colprincipio di far pagare solo gli italiani (ma tutti), senzamettere le mani in tasca agli stranieri, accettando i suggerimentidel settore, la norma è stata riformulata: non più sul principio dello stazionamento macol presupposto giuridico del possesso dell’unità – solo superiori ai 10 metri e alle navi da diporto,oltre i 24 metri – da parte del cittadino fiscalmente residente in Italia. I cittadini italiani, infatti, sonochiamati a pagare qualunque sia la bandiera della barca e ovunque essa si trovi, anche all’estero.Al momento di andare in stampa tali modifiche e diverse altre – come la norma che consentealle navi da diporto battenti bandiera extra UE di soggiornare stabilmente in Italia svolgendo lapratica doganale, ma senza più l’obbligo d’immatricolazione nei nostri registri – sono appena stateapprovate dal Senato della Repubblica. La legge ora passa all’esame della Camera dei Deputatiper l’approvazione definitiva, che arriverà entro la fine del mese di marzo, per entrare in vigoresempre dal primo maggio 2012. E’ indubbio che l’improbabile prima stesura e il conseguente negativoimpatto mediatico – al quale s’è aggiunto il tam tam delle varie organizzazioni diportistichestraniere ai loro associati, di non venire in Italia – lascerà un segno nei bilanci della stagione nauticaitaliana. Vorrà dire che quest’estate staremo tutti un po’ più comodi, noi, chi non è scappato e chiavrà il piacere di venire a godere del nostro splendido mare, ma non certamente le gestioni deiporti, sempre sull’orlo del fallimento, e le migliaia di imprenditori e artigiani che vivono di barche.
Fabio Petrone
LE BARCHE
Delta Marine – Laurel
Sanlorenzo – SL 94
Benetti – Seanna
C. Boat – 27-82 CS
Codecasa – Vintage 42
Rossinavi – Numptia
IL MERCATO
Alloy Yachts – AY 46
Oceanco – Seven Seas
Oyster Marine – 825
Moonen – 100 Explorer
Horizon Yacht – RP 120 Muses
Tony Castro Design – 35 M Ketch
Newcastle Shipyard – 177 Research Vessel Yacht
Burger – 97
Benetti Sail Division – 85 Logica
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