Sommario
- L’editoriale del numero di aprile, a cura del direttore Luca Sonnino Sorisio, è un invito al Presidente del Consiglio Matteo Renzi a prendere delle soluzioni per risollevare la nautica, un settore compromesso dalle amministrazioni precedenti che l’hanno spesso e volentieri abbinato all’evasione fiscale. Un comparto, che sebbene nei periodi buoni abbia contribuito con 11 miliardi al PIL, e abbia permesso a 120.000 persone di lavorare, è stato tartassato dalla cattiva pubblicità e da manovre politiche populiste.
- Sistemi ausiliari di manovra – Thruster time. Considerati fino a qualche anno fa poco più che una bizzarria tecnologica, i dispositivi atti a semplificare le manovre in porto sono diventati uno standard per qualsiasi imbarcazione importante. Laddove però si ponga il dilemma della scelta, le considerazioni da fare sono parecchie.
- Carene – Viaggiare su un cuscino d’aria. Con la carena ASV (Air Supported Vessel) navigare su un cuscino d’aria è oggi una realtà, anche per un normalissimo yacht.
- Una visita all’impianto elettrico – Quando la barca fa scintille. Si tende a sottovalutarlo e a darlo per scontato, ma l’impianto elettrico necessita di un controllo periodico di manutenzione quasi come il resto della barca. Ciò vale tanto più se lo scafo ha una certa età e viene acquistato di seconda mano. Vediamo dunque come regolarsi su una barca fino a 15 metri.
- Comparativa fisherman sui 7 metri – Versatili con stile. Quattro scafi versatili, adatti sia alle mini crociere sia alla pesca. Ognuno ha un carattere diverso e ha interpretato alla propria maniera il difficile compito di sfruttare al meglio sette metri di barca. E tutti e quattro hanno un prezzo e costi d’uso ragionevoli.
- Isole Cook: Suwarrow – I sapori di un atollo deserto. “Ho scelto di vivere in un’isola del Pacifico perché la vita laggiù scorre con un ritmo tale che ti pare di intendere cosa Dio avesse in mente, quando creò il Sole per scaldarci e la frutta fresca perchè potessimo coglierla…” dal libro “Da solo su un’isola deserta” di Tom Neale.
- Arcipelago Toscano: Capraia – L’isola dei pesci. Al largo di Livorno, a metà strada tra l’Italia e la Corsica, l’isola è consacrata alla natura- I suoi fondali sono ricchissimi di pesce: un paradiso che merita di essere scoperto.
- “Strambate”. In questo numero, a cura di Roberto Neglia, si parla della premiazione del “Velista dell’Anno”, che ha visto prevalere Giancarlo Pedote, che ha dimostrato gradi doti atletiche ed umane. Tra i premiati, anche il giovane Stefano Ferrarese, che ha combattuto contro Ed Baird alla finale della Congressional Cup, la barca “B2”, che ha vinto la Copa del Rey e ha riportato in vetta un team italiano alla Rolex Middle Sea Race, e il progettista Mario Caponetto, che ha contribuito allo sviluppo dell’ala rigida di “Oracle Team Usa”.
- Nella rubrica dedicata allo sport curiosità riguardanti le Extreme Sailing Series, le US TP52 Series, la Settimana di Alassio, la Volvo Ocean Race e l’America’s Cup.
- Su questo numero di “Nautica” svelati pregi e difetti delle seguenti imbarcazioni:
Elan Yachts – Elan 360 S
Ferretti Yachts – Ferretti 750
Sea Ray – 350 SLX
Boston Whaler – 270 Vantage
Joker Boat – Wide 520
Selva Marine – Tiller 4.5 - Anche questo mese “Nautica” propone tutte le sue rubriche dedicate alla nautica e ai diportisti. All’interno della rivista, troverete la rubrica “Una barca per tutti” che, oltre ai piccoli annunci, contiene: Il Charter – Scuole e patenti – Il Consulente – L’Usato – Pagine Blu – Il Broker.
Editoriale
QUATTRO TWEET PER MATTEO RENZI
#il coraggio di scegliere la nautica
Decidere richiede determinazione e coraggio. Significa andare contro le convenzioni, cancellare il “si è sempre fatto così”. Lei, signor Presidente del Consiglio, ha dichiarato di voler seguire questa strada, invitando cortesemente sindacato e pure Confindustria, a non rompere le scatole. “Decide il governo”. Bene, allora signor premier decida anche una cosa assai meno popolare e assai più vantaggiosa per il Paese. Decida di far ripartire la nautica. Il nostro settore si è dimezzato sia nella produzione sia nei servizi connessi, per non parlare di quanto si è perso nel turismo nautico. Ma, soprattutto, ha bruciato 38.000 posti di lavoro nel più assordante silenzio. Perché nessuno ha mai avuto il coraggio di parlare di nautica, sempre vista come il giocattolo dei ricchi e mai come il lavoro di 120.000 fra operai e artigiani (tanti erano nel 2009). Cominciò Rifondazione Comunista con un celebre manifesto esposto a Genova in occasione del Salone Nautico Internazionale, “Anche i ricchi piangano”, vi era scritto a caratteri cubitali sopra l’immagine di una barca. Proseguì la Guardia di Finanza che nell’operazione di una (1) indagine fiscale che coinvolgeva una (1) grande unità di un (1) importante imprenditore, titolò la relativa conferenza “No boat, no crime”, così, in inglese, tanto per facilitare alla stampa internazionale il messaggio di stare alla larga dal Belpaese. Poi è arrivato Monti che per mero qualunquismo populista ha dato il colpo di grazia al settore proprio mentre stava per risollevarsi dalla più grave crisi di sempre. Una tassa sciocca, mal valutata e peggio comunicata, che ha fatto fuggire 26.000 barche fra straniere e nazionali, incassato 24 milioni e causato all’erario mancati introiti per circa 800 milioni. Solo Enrico Letta ha deciso di rompere questo tabù e una sera se ne è andato in tv dicendo che questo è un settore di eccellenza, veicolo per l’export di molti prodotti del Made in Italy, per il quale venivano approvate alcune norme urgenti di rilancio. Adesso serve una politica organica. Perché questo è un tipico settore “a fisarmonica”. Perde moltissimo, più della media, quando le cose vanno male, ma è capace di performance “cinesi”, se poco poco viene sostenuto. Negli anni 2002-2009, grazie a uno strumento finanziario – il leasing – e uno strumento normativo – il Codice della Nautica – il comparto ha più che raddoppiato gli occupati fino ad arrivare a contribuire con 11 miliardi di euro al PIL (6,5 per la produzione e 4,5 per i servizi).
Caro Presidente, “il lavoro prima di tutto”? Ecco, qui c’è un driver di crescita che non ha pari. Serve solo qualcuno che abbia il coraggio di dirlo a viso aperto, di gridarlo ai benpensanti, di ribadirlo a quegli organi dello stato che per decenni hanno considerato il diportista, anche il proprietario di un gommoncino, un ricco, un nemico sociale da abbattere (pensi, per fare un solo esempio, che noi contribuenti paghiamo i finanzieri della stazione nel porto di Ostia per farci continuare a chiedere la prova del pagamento della tassa di stazionamento già cancellata lo scorso anno!).
Luca Sonnino Sorisio
Questo testo, se non si riferisce al numero di Nautica correntemente in edicola, viene pubblicato esclusivamente a fini storici e le opinioni espresse potrebbero non coincidere più con quelle della Direzione e/o della Redazione di Nautica Editrice Srl
Indice articoli presenti in questo numero
1
Quando la barca fa scintille
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2014 | numero: 624 | pagina: 64
2
Thruster Time
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2014 | numero: 624 | pagina: 50
3
Versatili con stile
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2014 | numero: 624 | pagina: 70
4
Viaggiare su un cuscino d’aria
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2014 | numero: 624 | pagina: 56
5
Il messaggio di Ael
rubrica: Esperienze di bordo | annata: 2014 | numero: 624 | pagina: 124
6
Dellapasqua: 50 anni di passione
rubrica: Giri di bussola | annata: 2014 | numero: 624 | pagina: 112
7
Nasce Hatteras Yachts Europe
rubrica: Giri di bussola | annata: 2014 | numero: 624 | pagina: 114
8
Per mare, cielo e terra: appuntamento a Riccione con Ferretti
rubrica: Giri di bussola | annata: 2014 | numero: 624 | pagina: 116
9
Ship Control: news per il 2014
rubrica: Giri di bussola | annata: 2014 | numero: 624 | pagina: 116
10
Non solo in tasca
rubrica: Idee in barca | annata: 2014 | numero: 624 | pagina: 30
11
Pozzetto ordinato
rubrica: Idee in barca | annata: 2014 | numero: 624 | pagina: 30
12
Scala di emergenza
rubrica: Idee in barca | annata: 2014 | numero: 624 | pagina: 30