Sommario
- L’editoriale di Nautica sul numero di ottobre, come sempre scritto da Lucio Petrone, illustra lo stato di salute del settore nautico italiano, fornendo spunti di riflessione sugli sviluppi che questo può avere in funzione di scelte politiche che devono necessariamente tenere conto dell’importanza del settore nel calcolo del PIL. Lucio Petrone illustra quali siano gli elementi di bisogno del settore per poter contare sul lungo periodo su un periodo di benessere generale e su un rilancio della nautica, compresa quella minore. Lo stato di salute del settore è testimoniato da quanto abbiamo potuto osservare in occasione dei saloni di Cannes e Montecarlo, ma ci sono anche informazioni che ci dicono che in alcuni casi si tratta di un benessere a rischio. Lucio Petrone ce ne illustra i motivi. Anche la fiera di Genova, ormai alle porte, è oggetto di dell’analisi del nostro editorialista.
- XXIX Festival de La Plaisance de Cannes. Il Salone nautico di Cannes, svoltosi dal 13 al 18 settembre scorso, ha confermato, ancora una volta, il trend positivo degli ultimi anni, che lo hanno visto divenire uno dei maggiori in water boat show del mondo. Come ormai è tradizione, erano molto numerose le novità esposte a questa prima stagionale del mercato nautico internazionale, e sempre più si tratta di grandi barche. Abbiamo potuto osservare, infatti, che la presenza di imbarcazioni di grandi dimensioni, dai 18 metri in su, è cresciuta considerevolmente, evidenziando il rapporto di competizione con il Monaco Yacht Show, a Montecarlo, dedicato espressamente ai superyacht, che seguiva, quest’anno, dal 20 al 23 settembre. Stavolta, inoltre, c’erano anche tante barche usate riunite dall’organizzazione del Festival nella nuova location di Port Pierre Canto, raggiungibile – anche se con un po’ di pazienza per la troppa fila – con il servizio di navetta marittima messo a disposizione dalla Fiera. Non solo per la sezione di Port Canto, ma a carattere generale si può dire che l’usato, a quanto si sente, sta tornando ad essere un problema per i cantieri che lo ritirano in permuta. I grandi gruppi nostrani, quelli che per altro hanno valorizzato questa mostra, erano come al solito preminenti (il Gruppo Ferretti, da solo, presentava ben 51 barche dei suoi sette cantieri) e qualche altro espositore, anche importante, è rimasto ancora una volta scontento per il poco spazio concessogli in acqua. La grandeur di marchi prestigiosi, del resto, dà lustro anche a questo boat show, che sta sfruttando ogni possibile spazio nel porto e fuori, ma ci sembra ormai saturo, perché non si può pensare di ampliarlo con l’aggiunta di location nei dintorni, esperimento sempre fallito ovunque. Come dicevamo, in primissimo piano erano la nautica e la clientela italiana, peccato che le condizioni meteo non siano state particolarmente favorevoli, circostanza che ha reso intermittente la presenza di visitatori e più difficili le vendite.
- 46° Salone Nautico Internazionale di Genova. Cresce del 9% la produzione italiana di unità da diporto e il contributo dell’industria nautica al PIL nazionale, comprensivo dell’indotto diretto, per l’anno 2005, si attesta in valore attorno ai 2,9 miliardi di Euro. L’Italia continua ad essere forte esportatrice di imbarcazioni per la nautica, vendendo all’estero oltre il 60% del valore della produzione. Per quanto riguarda il leasing nautico, sulla base dei dati forniti da Assilla, l’associazione che raggruppa le società di leasing, nel 2005 le operazioni concluse hanno raggiunto il valore, in termini assoluti, di 1.547 milioni di Euro (1.260 milioni di Euro nel 2004), che in termini percentuali rappresentano un aumento del 22% rispetto all’anno precedente. Si evidenzia perciò una generale tendenza all’incremento del ricorso al leasing. La presenza italiana sul mercato mondiale della produzione di superyacht si attesta attorno a 38%. I costruttori italiani sono i primi al mondo per numero di progetti di costruzione, con 260 ordini per il 2005, incrementando la domanda del 4% rispetto all’anno passato; la produzione italiana è concentrata soprattutto nella produzione di imbarcazioni tra 80 e 100 piedi.
- Quelle indicate in estrema sintesi nel titolo sono le dimensione del 46° Salone Nautico Internazionale di Genova – in svolgimento negli spazi espositivi vecchi e nuovi della Fiera ligure, dal 7 al 15 ottobre 2006 – come sono state anticipate alla stampa nella presentazione ufficiale a Milano, del 5 settembre scorso. Al centro dell’attenzione la nuova grande marina, completata in soli diciotto mesi dall’Autorità Portuale di Genova.
- L’acquisto della barca nuova. Al Salone con i piedi per terra. E’ perfettamente lecito andare alla fiera genovese per sognare, purché non si nutra alcuna intenzione di acquistare. Se invece ci si va proprio per diventare armatori, allora è necessario mettere da parte i facili entusiasmi e trasformarsi in ragionieri della propria passione.
- Passeggiando per il Salone con 100.000 Euro (in leasing). La barca, sogno possibile. In passato la barca è stata indicata come indice di ricchezza, magari taciuta al fisco, ma è proprio vero? Oggi una famigliola può agevolmente permettersi di fare le vacanze su un natante comodo e ben accessoriato, con costi inferiori a quelli di un monolocale al mare e un impatto ambientale decisamente inferiore. Riflettiamoci su.
- Il riscaldamento. A bordo come in casa. Qui parliamo del riscaldamento dei locali interni della barca e dell’acqua per il bagno e la cucina. Non affrontiamo il problema climatizzazione, oggi tanto di moda, per una scelta ben precisa: perché riteniamo prioritario e indispensabile avere ambienti caldi a bordo durante la stagione fredda e acqua calda dai rubinetti tutto l’anno. E riteniamo altresì prioritario utilizzare apparecchi che non richiedano necessariamente il generatore in moto o l’allaccio alla corrente di rete, a causa del forte assorbimento di energia elettrica per il funzionamento. Infine, perché riteniamo che in estate, una buona ventilazione, anche forzata, in barca sia sufficiente.
- Il legno: un composito naturale. Materiale d’autore. Ogni raduno di barche d’epoca è un festival del legno. Questi festival sono sempre più frequenti e sempre più frequentati. Il grande artigianato del legno dei nostri padri e nonni ha un linguaggio che sempre più gente sta imparando a leggere e capire. Ricorderò sempre una frase che sentii pronunciare a Sciarrelli molti anni fa: “… le barche in legno sono come gli indiani d’America. Non abbiamo avuto pace sinché non sono stati eliminati tutti; ora che non ce n’è più li andiamo a cercare…”.
- XVII Maxi Yacht Rolex Cup. Super Maxi. Quarantasette fantastici maxi yacht a vela, in rappresentanza di ben quindici nazioni, hanno gareggiato nelle acque di Porto Cervo.
- L’evoluzione dell’open. Mutazioni genetiche. “E’ molto meglio un open!”… “Ma che dici. Il fly è molto più confortevole”… Queste, come altre simili, erano discussioni molto frequenti tra i vari armatori sulle banchine di tutti i porti. Si può facilmente ricordare che fino a poco più di dieci anni fa la semplice distinzione tra fly e open, per le barche a motore, riusciva a includere quasi tutto che galleggiasse.
- Antartide: l’ultimo continente. L’epopea di Scott. La storia di un uomo che ha legato indissolubilmente il suo nome al continente antartico, prima esplorandolo, poi lanciandosi in un’ardita corsa verso il Polo Sud, nella sfida vinta da Amundsen, trovando una tragica morte sulla via del ritorno, a pochi chilometri dalla salvezza.
- Malesia: Isola di Lankayan. Giardino di Corallo. Neanche Salari, che in questi luoghi ambientò molti dei suoi romanzi, nonostante la fervida fantasia sarebbe riuscito a immaginare questa piccola isola formata interamente di coralli. Disabitata fino a qualche anno fa, offre oggi una ricca foresta tropicale, una meravigliosa spiaggia di sabbia bianchissima, un magnifico reef e fondali che accolgono moltissime specie marine.
- Vela libera. Nella rubrica Vela Libera del numero di ottobre Paolo Venanzangeli parla di Dennis Conner. Egli ha scoperto una vera passione per le barche d’epoca e così è venuto in Europa, o meglio in Mediterraneo ed ha portato con sé uno splendido classe Q, una classe piuttosto diffusa negli States intorno al 1925, anno di varo del “Cotton Blossom II”. La barca e il suo straordinario armatore durante la regata delle vele d’epoca d’Imperia sono l’oggetto di Vela Libera di ottobre, scritta come sempre da Paolo Venanzangeli che ci offre anche un resoconto della gara e ci parla di altre splendide imbarcazioni che vi hanno partecipato. Come sempre alcune considerazioni di Venanzangeli completano il testo, appuntamento fisso per gli appassionati della vela e del mondo dello sport in generale.
- Nella rubrica dedicata allo sport come sempre tante notizie dai campi di regata internazionali e dai circuiti di motonautica. Il resoconto delle regate: 9° Rolex Farr 40 World Championship, Campionati Italiani di vela d’altura Audi, 37° Solitaire Afflelou Le Figaro, Coppa Primavera-Coppa Presidente FIV, 14° Rolex Swan Cup, Centomiglia 2006, 8° Carthago Dilecta Est.
- Su questo numero di “Nautica” svelati pregi e difetti delle seguenti imbarcazioni: Jeanneau 42 DS, Toy Marine Toy 68, Viking Yacht Company Viking 45′ Open, Linssen Yachts 470 Mark II, Giolmarine Imago 48, Astilleros Astondoa Astondoa 464, Sessa Marine Sessa C42 HT, Arvor 250 AS, Italcompany Group SUY 731, Mediterranea Cantiere Nautico Tecnofiber TF 22 Sundeck, Capelli/Italmarine Cap 24 Open.
- Anche questo mese “Nautica” propone tutte le sue rubriche dedicate alla nautica e ai diportisti e in allegato la Borsa del nuovo. All’interno, troverete la rubrica “Una barca per tutti” che, oltre ai piccoli annunci, contiene: Il Charter – Scuole e patenti – Il Consulente – L’Usato – Pagine Blu – Il Broker.
Editoriale
Riparte il mercato globale della nautica
DA CANNES A GENOVA
Il Festival de la Plaisance di Cannes ha aperto come meglio non si poteva la stagione dei saloni nautici 2006-2007. E, ancora una volta, tanti cantieri, moltissimi italiani lo hanno preferito per presentare le loro novità, specialmente quelle di dimensioni importanti.
Ciò dimostra che il mercato continua ancora a tirare per le imbarcazioni da 18 metri in su e per le navi da diporto. Certo, da un punto di vista sociale, sarebbe auspicabile il contrario, ma, attenzione, anche se le grandi barche colpiscono l’immaginario collettivo, in realtà c’è sempre una produzione accessibile al diportista minore, che ha ampio spazio di scelta anche attraverso l’usato. Del resto, la nostra leadership nella costruzione delle grandi barche, destinate principalmente in esportazione (statistiche Ucina, Rapporto dell’Economia del Mare del CENSIS e Osservatorio Mercato Nautico) a una clientela milionaria o miliardaria globale, è come un piccolo, ma prezioso pozzo di petrolio, al quale l’economia nazionale non può rinunciare, visto che, tra diretto e indotto, il contributo del settore al PIL italiano si avvicina ai tre miliardi di euro.
Una politica demagogica contro le barche, oltre a farci perdere stupidamente tale introito, accrescerebbe, inoltre, la disoccupazione, anche indotta, lungo tutte le nostre coste. “Lasciateci lavorare in pace” abbiamo detto a Romano Prodi, ancora in campagna elettorale, ed egli ne è sembrato convinto. Ma non si può dire altrettanto di alcune componenti della sua maggioranza, anche se quasi tutte le località di mare e di lago che vivono di nautica sono in mano ad amministrazioni di centrosinistra, che ne hanno fatto uno dei capisaldi della loro politica proprio nel senso dello sviluppo dell’economia e dell’occupazione locale.
Se, come sembra, c’è una ripresa economica in Europa e in Italia (anche se da noi minore), per la nautica non ci dovrebbero essere problemi, considerando che Mittel Europa, Francia, Svizzera, Paesi scandinavi, Russia – tanto per citare i maggiori – sono nostri ottimi clienti.
A Cannes e Montecarlo c’è stato interesse e molti contatti, che dovrebbero materializzarsi in contratti al Nautico di Genova e agli altri saloni europei che seguiranno.
Per sostenere l’industria nautica, però, sarebbe importante incrementare l’offerta di posti barca. Questo è il problema più importante e urgente da risolvere, perché oggi le barche di una certa dimensione nell’Europa proiettata verso il Mediterraneo si vendono solo se si assicura il relativo posto barca, almeno per due anni.
Riguardo al mercato, le materie prime con cui si costruiscono oggi le barche derivano dal petrolio e il loro costo non può non risentirne. Dovrebbe, pertanto, trarne vantaggio l’usato, ma al momento non sembra, sia per l’alta valutazione che gli armatori danno alla barca da vendere, in funzione di un nuovo acquisto, sia perché per usufruire dei vantaggi del leasing, all’acquirente conviene rivolgersi al nuovo. Per la stessa ragione quei cantieri che hanno ritirato l’usato in permuta ora vedono appesantiti i loro bilanci dalle unità che non sono riusciti a rivendere. Alcuni stanno ripetendo l’errore di una politica già seguita all’inizio degli anni ’90, che per qualcuno comportò il fallimento o quasi. Meglio rifiutare la permuta o almeno avvalersi di società di brokeraggio esterne al marchio.
Ora c’è molta attesa e curiosità per il nuovo Nautico di Genova, arricchito dal completamento della nuova, bella marina esterna, che lo porta al vertice mondiale dei boat show. C’è stato allarme per i vari problemi incontrati, fino a pochi giorni fa, dall’Autorità portuale di Genova nel suo completamento, ora tutti si aspettano un’esposizione più vasta e razionale, che consenta una migliore visibilità delle barche. Tra gli espositori, c’è qualcuno che contesta i preallestimenti, altri le esclusive su allestimenti e movimentazioni… tutti vogliono rendersi conto delle assegnazioni e dell’efficacia dei nuovi spazi, per fare anche un consuntivo dei costi.
Un inizio comunque brillante, anche se non semplice, per il nuovo presidente della Fiera SpA, Paolo Lombardi, e per il nuovo Presidente Ucina, Anton Albertoni. Per Lombardi è il battesimo nautico, ma l’aiuto del suo A.D., Roberto Urbani, e la grande esperienza di Albertoni gli consentiranno una navigazione serena.
Ma il Nautico sarà anche l’occasione per capire meglio la politica del Ministro Pecoraro Scanio sulle aree marine protette e della Regione Sardegna sulla tassa imposta a barche, aerei e case dei non residenti (per queste ultime un vero tentativo di espropriazione), con danno assurdo per l’Isola (che così ha tradito la fiducia di chi ha investito su di essa), ma anche per tutta l’Italia.
Questo testo, se non si riferisce al numero di Nautica correntemente in edicola, viene pubblicato esclusivamente a fini storici e le opinioni espresse potrebbero non coincidere più con quelle della Direzione e/o della Redazione di Nautica Editrice Srl
Indice articoli presenti in questo numero
1
Conclusi i lavori a Marina di Navene
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2006 | numero: 534 | pagina: 378
2
Marina di Cala del Sole
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2006 | numero: 534 | pagina: 378
3
Marina Genova Aeroporto
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2006 | numero: 534 | pagina: 378
4
Premio Jack Nichol per il miglior marina
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2006 | numero: 534 | pagina: 378
5
Un nuovo approdo nel cuore della Magna Grecia: Marina di Policoro
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2006 | numero: 534 | pagina: 374
6
Da Cannes a Genova: Riparte il mercato globale della nautica
rubrica: Attualità | annata: 2006 | numero: 534 | pagina: 240
7
Albatros a Rimini
rubrica: Broker & Charter | annata: 2006 | numero: 534 | pagina: 526
8
Barche on line
rubrica: Broker & Charter | annata: 2006 | numero: 534 | pagina: 526
9
Charter alle Maldive: Vacanza per tutti
rubrica: Broker & Charter | annata: 2006 | numero: 534 | pagina: 524
10
Charter in Mar Rosso: L’acquario di Dio
rubrica: Broker & Charter | annata: 2006 | numero: 534 | pagina: 348
11
Un sogno chiamato Rania Experience
rubrica: Broker & Charter | annata: 2006 | numero: 534 | pagina: 526
12
Al Salone con 100.000 Euro: La barca, sogno possibile
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2006 | numero: 534 | pagina: 268