Sommario

  • L’editoriale di Nautica sul numero di dicembre, come sempre scritto da Lucio Petrone, parla dell’aumento dei canoni demaniali e dell’attacco, anche se in maniera indiretta, sferrato alla nautica con la prima stesura della Legge Finanziaria 2007. Anche dopo che lo studio commissionato dalla Federazione del Mare al Censis, ha fatto sapere a tutti che “la nautica da diporto è il comparto con la più alta capacità di attivazione a valle tra tutti i settori dell’industria marittima e conseguentemente con la più alta capacità di generare ricchezza”, il Governo attuale sembra voler attaccare la nautica attraverso canoni che, a seconda dei casi, aumenterebbero fino a 10 volte. Vogliamo ricordare che i canoni attuali – frutto di una volontà politica volta ad adeguare la fiscalità sulle infrastrutture turistiche nazionali a quelle comunitarie, ma anche a far venire verso l’Italia le barche straniere e far rientrare gli armatori italiani trasferitisi all’estero – scaturiscono dal Decreto Ministeriale n. 343 del 1998, emanato proprio dal 1° Governo Prodi.
  • 47th Fort Lauderdale International Boat Show. General Store. Il Fort Lauderdale Boat Show, giunto alla sua 47° edizione, si conferma come il più generalista dei boat show americani, in quanto lungo i dock che animano l’esposizione è possibile trovare tutto ciò che galleggia: dalla piccola canoa alla grande nave da diporto che sfiora i 100 metri. Una rassegna leader soprattutto sotto il profilo del business che genera.
  • 45° Salone Nautico Internazionale di Barcellona. Inarrestabile Crescita. Una manifestazione che, grazie al costante aumento del P.I.L. (Prodotto Interno Lordo) nazionale e alla voglia di nautica degli Spagnoli, si classifica, a detta degli interessati, come secondo salone nautico europeo.
  • La condensa. Quando la barca non respira. Il fastidio della goccia che, al mattino presto, dal boccaporto cola direttamente sul viso, mentre si sta ancora dormendo, è difficile da spiegare a chi non l’abbia provato. Non è solo dato dal risveglio improvviso, ma da quello che c’è dietro, la condensa, nemica di sempre di barche e marinai. Perché, come si crea e come combatterla.
  • La cura dell’imbarcazione: la coperta. È meglio prevenire. Le attenzioni da rivolgere alla nostra amata… “isola” sono molte; iniziano a partire dal suo acquisto e, pur differenziandosi in fatto di impegno, non hanno mai termine. Una delle zone maggiormente esposte alle aggressioni del tempo (e degli uomini) è senza dubbio quella della coperta. Facciamo insieme una panoramica sui vari aspetti e sulla tipologia degli interventi da adottare per mantenerne intatta per lunghi anni la bellezza originale.
  • Come misurare il livello dei liquidi. Una sentinella per il tank. Conoscere in ogni istante l’esatta quantità di carburante o di acqua dolce, ma il discorso può venir esteso a tutti i liquidi presenti a bordo, è fondamentale ai fini della sicurezza. In una barca ci sono diversi impianti per monitorare i vari livelli dei serbatoi, a prescindere dal loro contenuto. Nell’articolo, l’autore fa un’analisi dei vari sistemi preposti a questo scopo.
  • 27° Rolex Middle Sea Race. Vela Vulcanica. È sicuramente una delle più importanti del mondo, sia per la spettacolarità del percorso che per la consistenza e qualità della flotta, la prima regata del Trofeo della Grande Altura del Mediterraneo.
  • Suzuki 300. Una lezione di tecnica. A Stoccolma, insieme ad altri 50 giornalisti provenienti da tutta Europa, abbiamo assistito alla presentazione in acqua dell’ultima realizzazione Suzuki, il più potente fuoribordo di serie mai realizzato, caratterizzato da una compattezza riscontrabile solo in potenze decisamente inferiori. Vediamone le caratteristiche salienti e le impressioni rilevate durante la prova.
  • Transpacifica in solitario su mini-catamarano. Record di “One World”. Sono molti gli avventurosi che si cimentano in traversate oceaniche, nella speranza di stabilire nuovi record, a bordo di imbarcazioni ipertecnologiche e dotate di tutti i comfort. Per questo fa notizia il record stabilitola “One World”, un mini-catamarano non abitabile e autocostruito, di meno di 20 piedi di lunghezza, che ha coperto la rotta Yokohama-San Francisco in poco più di 62 giorni.
  • Lungo le sponde del Malawi. Il lago delle Stelle. Fu David Livingstone, nella seconda metà del XIX secolo, a parlare per la prima volta del lago Malawi, chiamandolo “Il lago delle Stelle, per i riflessi delle sue acque, e paragonandolo a un mare per la sua estensione. Gli anni non hanno minimamente alterato le caratteristiche che affascinarono il grande esploratore inglese e i suoi fondali sono ancor oggi un vero e proprio acquario tropicale.
  • 46° Salone Internazionale di Genova. Concludiamo in queste pagine il nostro resoconto delle novità del 46° Salone nautico internazionale di Genova, prendendo in esame: dotazioni di sicurezza – vernici – accessori di coperta – avvolgivele – velerie – energie alternative – fai da te – carrelli – mezzi per movimentazione scafi – pontili galleggianti e attrezzature per porti turistici.
  • Vela libera. Nella rubrica Vela Libera del numero di dicembre Paolo Venanzangeli parla dei Campionati Invernali, che per l’apparente scivolare delle stagioni sono uno splendido strascico dell’estate velica. Si tratta di campionati fini a se stessi, la cui vocazione non è più quindi quella di preparare le barche alla stagione successiva. I numerosi circoli sparsi lungo la penisola organizzano ognuno una propria regata, a cui partecipano talvolta flotte composte da oltre 100 unità, a conferma dell’evidente importanza raggiunta dalle competizioni invernali.
  • Nella rubrica dedicata allo sport come sempre tante notizie dai campi di regata internazionali. Il resoconto delle regate: XII Campionato Italiano Classi Olimpiche; Velux 5 Oceans e 8° Route du Rhum.
  • Su questo numero di “Nautica” svelati pregi e difetti delle seguenti imbarcazioni: Dehler Segelyachten Dehler 39 SQ, Sciallino Gemy, Jeanneau Prestige 50 S, Cantiere Solare Solare 46′, Cantieri Navali Arturo Stabile Stama 37 Hard Top, Rodman Poliships R 1040, Wellcraft 352 Tournament, Luhrs 28 Open, Maxum 2600 Cruiser, S.T.S. Expression 29, Sea Pro 220 CC.
  • Anche questo mese “Nautica” propone tutte le sue rubriche dedicate alla nautica e ai diportisti e in allegato Superyacht, la rivista dedicata alla nautica oltre i 24 metri. All’interno della rivista, troverete la rubrica “Una barca per tutti” che, oltre ai piccoli annunci, contiene: Il Charter – Scuole e patenti – Il Consulente – L’Usato – Pagine Blu – Il Broker.

Editoriale

L’AUMENTO DEI CANONI DEMANIALI È UN ATTACCO STRISCIANTE ALLA NAUTICA

PORTATO PER DEMAGOGIA O APPROSSIMAZIONE?

Può un governo che vuole rilanciare lo sviluppo colpire il settore produttivo col massimo indice di sviluppo? Massimo D’Alema, Vicepresidente del Consiglio e Presidente dei DS, ha evitato, e lo ringraziamo per questo, lo scontro frontale tra la demagogia becera di una certa sinistra e le barche. Un attacco, tuttavia, anche se in maniera indiretta, era già stato sferrato con la prima stesura della Legge Finanziaria 2007, probabilmente dallo stesso ministro che in passato lanciava la Guardia di Finanza alla caccia dei diportisti, partendo dal presupposto che dietro ogni barca, anche piccolissima, si celasse un evasore fiscale. E si tratta anche di aumenti molto pesanti, che distruggerebbero ogni possibile competitività dei nostri ormeggi con i prezzi praticati dai nostri concorrenti mediterranei.
Abbiamo chiesto ad Angelo Zerilli (il massimo esperto delle vicende amministrative dei porti turistici con Enti locali e Regioni) un esempio degli aumenti che scaturirebbero da quanto disposto all’art. 16 della Finanziaria.

“Sono previsti canoni diversi, in funzione della categoria regionale che sarà assegnata alle varie strutture – ci ha illustrato il com.te Zerilli. Quando la nuova struttura accresce o ha accresciuto la valenza turistica dell’area si applica la categoria A, altrimenti la B. È, però, un concetto che può essere valido per gli stabilimenti balneari, che vanno da un capanno a costruzioni multifunzionali, ma non per un porto che è un’opera troppo importante per non accrescere immediatamente la valenza turistica di una costa, e quindi ogni Regione applicherà immediatamente la categoria A.

Posso fare due esempi pratici:

– i canoni aumenterebbero da quattro a otto volte per uno specchio acqueo dotato di strutture di difficile rimozione (come, ad esempio, una concessione comprendente una diga foranea appositamente costruita), che passa da 0,33608 euro a 2,44419 euro a mq;

– e addirittura da 4 a quasi 10 volte nelle zone di categoria A (maggiore valenza turistica e, nel caso in esame, con impianti di facile rimozione, come i pontili galleggianti, che passa da 0,33608 a 4,88838 euro per mq)”.

Vogliamo ricordare che i canoni attuali – frutto di una volontà politica volta ad adeguare la fiscalità sulle infrastrutture turistiche nazionali a quelle comunitarie, ma anche a far venire verso l’Italia le barche straniere e far rientrare dall’estero gli armatori italiani a suo tempo esauriti da mille superflui controlli ripetitivi di Finanza, Carabinieri, Guardia Costiera ecc. – scaturiscono, guarda caso, dal Decreto Ministeriale n. 343 del 1998, emanato proprio dal 1° Governo Prodi.

Allora, ci chiediamo, nel momento in cui il tempo dimostra che quell’iniziativa politica era giusta, che la nautica (anche grazie a successivi, opportuni provvedimenti di legge, condivisi da tutto l’arco partitico costituzionale) è divenuta un fiore all’occhiello del Paese, la sconfessiamo? Prodi la sconfessa? Anche dopo che lo studio commissionato dalla Federazione del Mare al Censis, ha fatto sapere a tutti che (sintetizziamo al massimo) “considerata nel suo complesso la nautica da diporto è il comparto con la più alta capacità di attivazione a valle tra tutti i settori dell’industria marittima e conseguentemente con la più alta capacità di generare ricchezza: per 1.000 euro investiti in questo settore si mette in moto a valle una produzione di 4.546 euro”. Ciò spiega ampiamente il contributo dato dal settore al PIL (quasi tre miliardi di euro), forse una valutazione anche riduttiva se si considera l’effetto volano sulle economie locali.

Ragioniamo: vogliamo punire la nautica per ottenere cosa? Non possiamo calcolare, al momento, il valore assicurato allo Stato dalle maggiorazioni proposte, ma sicuramente sarà molto relativo rispetto al danno che arrecherà.

In proporzione, il classico piatto di lenticchie al posto del mantenimento di una leadership mondiale del settore. Ruolo che non può prescindere da un consistente mercato interno, impossibile senza un’adeguata crescita della portualità turistica nazionale. Usando un termine molto di moda: così si spezza la filiera della nautica.

Per gli addetti ai lavori, sono anche chiare due conseguenze: la prima, forse la più grave di tutte, che tale modifica, se introdotta con la Finanziaria, bloccherà la costruzione di nuovi porti per molti anni, visto che le concessioni potranno essere al massimo di durata ventennale (troppo esigua per l’ammortamento di investimenti cospicui); che genererà una situazione di caos tra vecchie e nuove concessioni, considerato lo strascico di ricorsi di tutto l’esistente contro una disposizione illegittima, perché interviene su contratti già in essere, che nessuno, neanche lo Stato può modificare fino alla loro scadenza. Altro motivo di disincentivazione: le nuove darsene si troverebbero a dover praticare prezzi più alti delle vecchie e, quindi, fuori mercato già in Italia.

È inutile prolungarsi oltre. Anche comprendendo le necessità di cassa immediate del Governo, che sicuramente finiscono per scontentare molti, non si può procedere con l’autolesionismo, volutamente ignorando gli indici di sviluppo “cinesi” del settore, tanto apprezzati da Prodi e D’Alema. Ci aspettavamo che il Governo già alla Camera emendasse l’art. 16 nel senso sollecitato dal settore, magari stralciandolo per consentire un esame più approfondito.

Ciò non è avvenuto. Ora non si può assolutamente perdere l’appuntamento della Finanziaria al Senato, altrimenti significherà un giudizio negativo da parte di alcuni milioni di cittadini, tra operatori, addetti, ma principalmente utenti, sui quali alla fine si scaricherà tutto il peso dei nuovi canoni.

Questo testo, se non si riferisce al numero di Nautica correntemente in edicola, viene pubblicato esclusivamente a fini storici e le opinioni espresse potrebbero non coincidere più con quelle della Direzione e/o della Redazione di Nautica Editrice Srl

Indice articoli presenti in questo numero

1
Fognatura Vacuum System a Marina Punta Gabbiani
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2006 | numero: 536 | pagina: 214

2
Pronti 264 posti barca per il nuovo Porto Reno
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2006 | numero: 536 | pagina: 214
3
L’aumento dei canoni demaniali: Per demagogia o approssimazione
rubrica: Attualità | annata: 2006 | numero: 536 | pagina: 78
4
Transpacifica in solitario su mini-catamarano: Record di “One World”
rubrica: Attualità | annata: 2006 | numero: 536 | pagina: 152
5
Charter alle Galapagos: La seduzione della natura
rubrica: Broker & Charter | annata: 2006 | numero: 536 | pagina: 270
6
Come misurare il livello dei liquidi: Una sentinella per il tank
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2006 | numero: 536 | pagina: 104
7
La condensa: Quando la barca non respira
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2006 | numero: 536 | pagina: 90
8
La cura dell’imbarcazione: la coperta: E’ meglio prevenire
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2006 | numero: 536 | pagina: 96
9
Suzuki 300: Una lezione di tecnica
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2006 | numero: 536 | pagina: 110
10
Anteprima mondiale Rodman Muse
rubrica: Giri di bussola | annata: 2006 | numero: 536 | pagina: 207
11
Bertram in Italia con Elite Marine
rubrica: Giri di bussola | annata: 2006 | numero: 536 | pagina: 211
12
Bioinox: passerelle e scalette da bagno
rubrica: Giri di bussola | annata: 2006 | numero: 536 | pagina: 206

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