Sommario
- L’editoriale di marzo, come sempre scritto da Lucio Petrone, ci parla del futuro presidente dell’Ucina analizzando la situazione attuale, che vede l’attuale presidente, dott. Paolo Vitelli, non eleggibile nuovamente per ragioni legate alle regole dello statuto, in quanto è già al suo secondo mandato. Lucio Petrone rende noti alcuni nomi papabili e le ragioni per cui tra questi potrebbe esserci il nuovo presidente.
- XXXVII Boot di Dusseldorf. Entusiasmo ritrovato. L’importante salone tedesco della nautica è stato una vera e propria cartina al tornasole della situazione economica del paese. Tante le novità, sia in termini di prodotti sia in termini di atteggiamento degli operatori, per un ritrovato entusiasmo del mercato.
- Seatec 2006. Oggi è già futuro. Crescono sia le esigenze sia le richieste di tecnologie e subforniture per la cantieristica navale e da diporto, e la manifestazione di CarraraFiere ne è un chiarissimo esempio.
- Sempre più tecnologia a bordo. La barca a portata di dito. La nostra vita, il lavoro, la gestione del tempo libero sono sempre più scandite dalla presenza della tecnologia e delle sue applicazioni. La barca non sfugge a questa logica, anzi la cavalca, trasformandosi sempre più in prodotto hi tech.
- Regole di progettazione. La spirale pragmatica. Come nasce il progetto di “O Scarafone”, una barca che non guarda tanto all’estetica quanto alla comodità, alla robustezza e all’economia di esercizio. Uno studio rimasto purtroppo sulla carta, ma che meriterebbe di scendere in acqua, perché basato su ben precise regole che ne fanno un vero e proprio “fuoristrada del mare”.
- Pesca a bolentino. Agguato profondo. L’elettronica ha coinvolto anche la pesca a bolentino profondo, rendendo possibile insidiare le prede fino a quasi un km di fondale. Un sempre maggior numero di diportisti si dedica a questa attività alieutica con risultati a volte straordinari per dimensione, varietà e quantità di prede.
- Astronomia: l’eclisse. Quando il sole diventa lunatico. Il prossimo 29 marzo avrà luogo un’eclisse di Sole, parziale sull’Italia ma totale dalle vicine acque del Mediterraneo Orientale. Sarà un bel fenomeno, da seguire comodamente sdraiati sulla nostra barca, ma soltanto prendendo tutte le indispensabili precauzioni, assolutamente necessarie per evitare di subire irreparabili danni alla vista.
- Carene dislocanti. Vita a 9 nodi. Permettono di godere il mare facendo una sana e rilassante vita di bordo. Consumano quantità ragionevoli di carburante. Non temono gli ostacoli nascosti nel buio. Sono sicuri. Certo, gli scafi dislocanti sono pure alquanto lenti. Ma chi ha fretta di arrivare, quando si sta così bene?
- Il porto di Napoli. L’abbraccio della sirena. La storia di una città che, grazie al suo splendido golfo, ha accolto prima un emporio commerciale fenicio, quindi una colonia greca e, di seguito, Romani, Bizantini, Normanni, Angioini, Aragonesi e Borboni, fino a divenire lo scrigno d’arte e cultura che conosciamo.
- Zavorre basculanti. Pinna pazza. La geometria ad angolo variabile è ormai adottata da tutti i tipi di barche, ma le avarie accusate dai concorrenti della Volvo Ocean Race, hanno messo in seria discussione la sua reale utilità.
- Le tecnologie del Power Boat P1. Dalle competizioni al diporto. Le gare motonautiche non sono soltanto esaltanti competizioni agonistiche, dedicate agli appassionati di questo sport, rappresentano soprattutto un probante banco di prova per testare, in condizioni limite, tutti quegli apparati che andranno a equipaggiare le comuni imbarcazioni da diporto.
- Messico: arcipelago delle Socorr. Le isole delle mante. Un arcipelago formato da quattro deserte isole vulcaniche al largo della costa messicana, in pieno Oceano Pacifico, che solo recentemente ha preso il nome dell’isola maggiore. In queste acque, per ragioni sconosciute, enormi mante si avvicinano ai sub e si lasciano carezzare senza timori.
- Vela libera. Trofei e guidoni. Dalla tradizione dei guidoni come simboli della marineria più tradizionale, alle numerose iniziative messe a segno da Vincenzo Onorato per la creazione di circuiti sportivi dedicati alla vela, in particolare sul litorale romano ma non solo, rammentiamo infatti, che Onorato è anche il patron di Mascalzone Latino Capitalia Team. In questo articolo i nostri lettori troveranno anche la descrizione del nuovo scafo che prenderà parte alla prossima edizione della Coppa America, oltre a tante informazioni relative alle iniziative sportive come nuovi circuiti internazionali.
- Key West Acura Race Week. Altura d’America. Due vittorie italiane a Key West, con il trionfo di Mascalzone Latino Capitalia Team fra i Farr 40 e di Bellicosa fra gli Swan 45.
- Rolex Miami Olympic Classes Regatta. Fratelli d’oro. Alla regata preolimpica di Miami, si è assistito al trionfo degli azzurri Pietro e Gianfranco Libello nella classe 49er.
- Nella rubrica dedicata allo sport come sempre tante notizie dai campi di regata internazionali e dai circuiti di motonautica, tra queste la Volvo Ocean Race, Dubai Junior Regatta, la XXII Primo Cup, il mondiale J24 e il Match Race del Seatec oltre alla prima della nuova classe olimpica Windsurf Neil Pride RS:X.
- Su questo numero di “Nautica” svelati pregi e difetti delle seguenti imbarcazioni: Moody Yachts – Moody 49; Viking Yachts – Viking 61; Fairline Boats – Targa 62; Fashion Yachts Group – Faschion 55; Gagliotta – Gagliotta 52; Monterey Boats – 290 Cruiser; Pursuit – 2570 Offshore; Sea Ray – 220 Sun Sport; BRP Sea Doo – Speedster 200.
- Anche questo mese “Nautica” propone tutte le sue rubriche dedicate alla nautica e ai diportisti. All’interno, troverete la rubrica “Una barca per tutti” che, oltre ai piccoli annunci, contiene: Il Charter – Scuole e patenti – Il Consulente – L’Usato – Pagine Blu – Il Broker.
Editoriale
A maggio termina il mandato di Vitelli
A meno di sorpese dell’ultimora…
UCINA ALLA RICERCA DI UN NUOVO PRESIDENTE
A maggio, com’è noto, scade il secondo mandato di Paolo Vitelli come presidente dell’Ucina e in base alle norme statutarie – in merito, peraltro, già modificate due volte – egli non può ricandidarsi alla guida dell’Associazione. E questo dispiace a molti associati, perché i risultati da lui ottenuti sono sotto gli occhi di tutti. Egli ha sicuramente segnato una svolta nella conduzione dell’Unione e oltre ai vantaggi normativi ottenuti per gli associati ne ha acresciuto in maniera eclatante il prestigio, senza nulla togliere con ciò ai meriti di chi l’aveva preceduto nell’incarico. E questo gli è riconosciuto da amici e… concorrenti.
Come abbiamo già avuto modo di scrivere, in base ai “sentite in banchina”, ci saremmo aspettati una riconferma corum populi, con tanto di nuova modifica allo Statuto societario, ma questo sarebbe dovuto avvenire in occasione della riunione di Consiglio Direttivo di dicembre, ma non è avvenuto. Lasciando giustamente anche un pò d’amaro… ma tant’è, la nautica non ringrazia… mai.
Sono nate invece voci di candidature, mentre il Consiglio direttivo stabiliva di individuare entro febbraio tre saggi che, secondo la prassi di Confindustria – non dimentichiamo che Ucina è associata da molti anni alla Confederazione degli Industriali – esaminassero le candidature stesse, svolgendo anche consultazioni sul gradimento degli associati per i diversi nomi. I risultati del loro lavoro saranno poi presentati all’Assemblea Generale dei soci del 18 maggio, che si terrà a S. Margherita, in apertura della Convention Satec 2006.
Nella riunione del 7 febbraio, il Consiglio Direttivo ha già assolto al suo compito, scegliendo come saggi Saverio Cecchi, Francesca Radice e Ferruccio Villa. Lo Statuto prevede però che, al di là dei suggerimenti dei saggi, ogni altro socio non preso in considerazione possa presentare, in sede di Assemblea, la sua candidatura a presidente.
Ma quali sono i nomi di cui si parla? Prima di tutto, quelli preferiti, suggeriti dal Consiglio stesso, per l’esperienza societaria già acquisita, per i compiti di rappresentanza all’esterno già svolti, che darebbero la garanzia di proseguire nella politica di successo degli ultimi anni. Sicuramente potrebbero contare sulla preziosa esperienza e collaborazione di Vitelli e dei colleghi consiglieri. Parliamo dei due vicepresidenti: Anton Francesco Albertoni, (rappresentante nella Giunta esecutiva del Gruppo Imprese Produttrici di Accessori ed Equipaggiamenti) e Lorenzo Selva, (rappresentante nella suddetta Giunta del Gruppo Imprese Produttrici di Motori). Albertoni, in un certo senso – essendo di Genova la Veleria S.Giorgio – esprime anche quell’imprenditoria genovese e ligure che ha da sempre svolto un ruolo importante nell’Associazione e avrebbe il vantaggio di assicurare una presenza costante, avendo lì “casa e bottega”.
L’obiezione sentita nei loro confronti è che non rappresentano i cantieri nautici. Non va tuttavia dimenticato che il giro d’affari dei produttori di accessori italiani, è pari a circa un terzo di quello delle barche, un valore in proporzione molto alto se si pensa che si tratta di una miriade di piccoli oggetti che sono venduti non solo in Italia, ma a cantieri di tutto il mondo.
A favore di Selva c’è da dire che è anche espressione della nautica più popolare, quella che sarebbe opportuno far crescere per il bene futuro del settore. E su incarico del Consiglio proprio su queste tematiche di sviluppo si è cimentato, partecipando a incontri e convegni. C’è anche il desiderio di molti, considerato che per le grandi barche si è già ottenuto molto, che ora l’attenzione dell’Ucina si concentri sulla piccola nautica. Entrambi i candidati sono esperti di normative tecniche italiane e comunitarie.
C’è però un Gruppo che vorrebbe portare il presidente di un suo brand alla presidenza Ucina. Lo sanno tutti, parliamo della holding Ferretti, guidata da un nome di massimo prestigio come Norberto Ferretti, che però non sembra intenzionato a proporsi personalmente. In sua vece, egli ha proposto il nome di Giovanni Galeone, vicepresidente del Gruppo, ma un coro di contrari ha obiettato: degnissima persona, ma è un manager e non un costruttore.
A questo punto si parla anche di Tilli Antonelli, titolare della Pershing, di Lamberto Tacoli, titolare del cantiere CRN-Custom Line. Ma non va dimenticato, peraltro, che del Gruppo Ferretti fa parte anche un altro vicepresidente Ucina, Cataldo Aprea, titolare di Apreamare. Qualcuno teme il suo carattere esuberante, ma potrebbe assicurare un’apertura verso il Mezzogiorno che può avere anche una sua valenza politica.
Se questi nomi non venissero accettati Norberto potrebbe ripensarci? Sembra quasi impossibile, almeno al momento. L’invitante esempio del presidente uscente, Paolo Vitelli, e le potenzialità della poltrona renderanno sicuramente difficile il lavoro dei saggi, che comunque non dovrebbero dimenticare l’ing. Fabrizio Brancaccio di Fiart Mare, uomo di sicuro spessore e serietà, né lo stesso Roberto Radice, uomo politico capace di indirizzare molte scelte a favore della nautica. Certo non può proporlo proprio la figlia Francesca, ma qualora iniziasse la bagarre, potrebbe essere un buon approdo.
Parlando di approdi, se si mette da parte il principio che il presidente dell’Ucina debba essere per forza il titolare di una cantiere, considerato che il più grave e irrisolto problema della nautica è quello della portualità turistica, forse sarebbe bene prendere in considerazione anche l’ipotesi di una presidenza affidata a un uomo di quel settore. Anche qui il nome è già presente nel Consiglio Direttivo, in rappresentanza del Gruppo imprese porti e darsene. È evidente che ci riferiamo a Roberto Perocchio, che oltre a essere presidente della maggiore associazione di porti italiana, l’Assoipta (con quasi 50 porti), e amministratore delegato della Venezia Terminal Passeggeri, (quindi altamente operativo in campo turistico), ha rappresentato l’Ucina in tutto il mondo quando si doveva parlare di portualità, specie negli incontri Icomia. Ha presentato lui il ricorso che ha avuto riconosciuto il permanere della proprietà privata nei porti scavati a secco su suolo privato.
Se poi si decidesse per un manager al di sopra delle parti, ci viene spontaneo pensare a Lorenzo Pollicardo, genovese, tecnico, amministratore, uomo operativo ma anche di pubbliche relazioni, membro da anni di tutti i comitati europei e internazionali della nautica.
Chi meglio di lui conosce i problemi del settore? Sappiamo che egli si schernirà leggendo queste note, ma era doveroso ricordarsi anche di lui. Questo, al momento, il quadro. Ne seguiremo gli sviluppi.
Questo testo, se non si riferisce al numero di Nautica correntemente in edicola, viene pubblicato esclusivamente a fini storici e le opinioni espresse potrebbero non coincidere più con quelle della Direzione e/o della Redazione di Nautica Editrice Srl
Indice articoli presenti in questo numero
1
Rinnovato il Cantiere Navale Valdettaro
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2006 | numero: 527 | pagina: 236
2
Sconti per gli associati
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2006 | numero: 527 | pagina: 236
3
Ucina alla ricerca di un nuovo presidente
rubrica: Attualità | annata: 2006 | numero: 527 | pagina: 116
4
A pesca tutto l’anno
rubrica: Broker & Charter | annata: 2006 | numero: 527 | pagina: 328
5
Gara per tutti
rubrica: Broker & Charter | annata: 2006 | numero: 527 | pagina: 326
6
Marina del Fezzano
rubrica: Broker & Charter | annata: 2006 | numero: 527 | pagina: 328
7
Pietro cuccia dal 1922
rubrica: Broker & Charter | annata: 2006 | numero: 527 | pagina: 328
8
Astronomia: l’eclisse: Quando il sole diventa lunatico
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2006 | numero: 527 | pagina: 144
9
Carene dislocanti: Vita a 9 nodi
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2006 | numero: 527 | pagina: 148
10
Le tecnologie del Powerboat P1: Dalle competizioni al diporto
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2006 | numero: 527 | pagina: 156
11
Regole di progettazione: La spirale pragmatica
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2006 | numero: 527 | pagina: 136
12
Sempre più tecnologia a bordo: La barca a portata di dito
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2006 | numero: 527 | pagina: 130