Sommario Nautica Dicembre 2020
(leggi gratis per gli abbonati Nautica Online)
- Il Comandante Generale delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera
- Salone nautico di Bologna, il coraggio di esserci
- Tutti a vela, ritorno alle origini
- Tecniche di vela, al timone con mare formato
- 36° Coppa America, Notti di Luna Rossa
- Come navigavano gli antichi, l’uomo e il mare
- Caraibi, Isole Vergini Britanniche, Il Paradiso della Vela
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Le prove in mare
- Prova di navigazione Grand Soleil 44 di Cantiere del Pardo
- Prova di navigazione dell’Absolute Navetta 64
- Prova di navigazione dell’Axopar 37 Sun Top
- Prova di navigazione del Lomac 10.5 Limited Edition
Le Rubriche
- Vendée Globe: Pedote super foil
- Nautilia 2020, avanti, sempre e comunque
- Sicilia, a Malfa parte finalmente la gara per il porto
- Rodman 1290 Evolution
- Bluegame BGX60, rivoluzione in piccolo
- Nuova Jolly Prince 50, un poker di motori
- Sur Marine ST 470 Prestige, planata assicurata
- 4SEA, lo sportswear ecosostenibile
- Fort Lauderdale 2020, lo show deve proseguire
- We sell happiness
- Il contratto di refitting di uno yacht (terza parte)
Biblioteca nautica
- Il Testimone di Stefano Medas
- Girare il mondo a vela di Sybille Le Carrer e Olivier Le Carrer
- Chi ce lo fa fare di andar per mare?! di Marinella Gagliardi Santi
Le ricette di CAMBUSA
Editoriale
INFLAZIONE E DISVALORE DELLE PAROLE
Made in Italy, family feeling, custom made. Esclusività, prestigio, lusso, comfort, eleganza. E poi ancora ampi volumi, scafo marino, linee aggressive, cura maniacale.
Potrei proseguire per molte righe ancora nell’enumerare gli elementi di quel vocabolario che, per l’uso smodato, sbadato, sbagliato, smisurato che se ne fa, ha perso ormai del tutto ogni significato. Ma proprio del tutto. Tanto è vero che, nella maggioranza dei casi, potremmo prendere in blocco il testo di presentazione della barca “X”, scambiarlo con quello della barca “Y”, e nessuno se ne accorgerebbe. Chi redige questi scritti insulsi e li invia come comunicati stampa o li pubblica sul web compie una vera e propria privazione di identità ai danni di opere che, invece, una loro identità ce l’avrebbero eccome. Ma per scoprirla e raccontarla ci vorrebbe un minimo di studio, di cultura specifica, di riflessione, di applicazione: merce rara, purtroppo, nell’era dei tweet.
Più o meno, la stessa cosa capita in molte conferenze stampa, alle quali – sempre più spesso – i giornalisti vengono invitati non per essere informati ma per essere conquistati, proprio come se fossero possibili acquirenti. Dunque, poche notizie (tutte da verificare), tanti slogan (vedi il sunnominato vocabolario), molto spettacolo (quasi un cabaret) e, soprattutto, l’immancabile serie di video glamour, pieni di sguardi sognanti e promesse sottintese. Mai una cerata: solo svolazzanti abiti griffati.
Ragazzi, diamoci un taglio, per piacere. Questa diffusa superficialità e questa forsennata rincorsa a un’immagine di opulenza stanno facendo male alla nautica italiana, al mercato nazionale e, più in particolare, a quei cantieri – per fortuna ce ne sono – che, indipendentemente dalla loro grandezza o dalla loro celebrità, perseguono i loro obiettivi in modo serio, professionale, pragmatico.
Corradino Corbò