Sommario Nautica Ottobre 2020
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Le prove in mare
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Gli Articoli
- Incredibile: Il carrello del fiocco si muove!
- L’idrogeno a bordo – Il carburante green del futuro
- 6 campioni da 2.5 HP a confronto
- La barca a riposo – I lavori autunnali dalla A alla Z
- Ferma e sicura in porto – Questioni di ormeggio
- Credenze e tradizioni – La sfortuna non esiste. O forse sì…
- Croazia – Le isole di Brac e Solt
Le Rubriche
- Bali 4.8, l’open space con fly
- Cantiere Del Pardo, Grand Soleil 44, veloci nel lusso
- Nasce Moana Shipyard
- Pirelli 42, anima italiana, design svedese
- Beneteau, in arrivo i nuovi Oceanis
- Il contratto di refitting di uno yacht (prima parte)
- Navigando tra le norme. “Naufragar m’è dolce…”. E per la legge?
- Evo Yachts R6 open, capelli al vento
- Beneteau, rinnovate le gamme
- Fjord 41 XL, tutta un’altra storia
- Lomac 60th anniversary, edizioni limitate
- Scanner, mini e maxi
- Lilybaeum Yacht Levanzo 25
- Progetti artistici: a Carloforte scorre il mare in centro
- Per San Nicola L’Arena più che un maquillage
- Cantiere Mimì, tre anteprime al Nautico
- Axopar 28, model year 2021
- L’autunno italiano in barca a vela
Bilioteca nautica
- Atlante delle fortune di mare di Cyril Hofstein
- Il periplo della Sardegna in 20 giorni di Alberto Priori e Silvia Fanni
- Sicilia Malta di Rod e Lucinda Heikell
Le ricette di CAMBUSA
L’editoriale
FORMULE ALTERNATIVE
Caratterizzato dalla cancellazione di due importanti saloni nautici internazionali come quelli di Cannes e di Monaco, il mese di settembre appena trascorso ha messo in luce la fame di “comunicazione in presenza” da parte di molte categorie della filiera. Dunque non soltanto i cantieri ma anche i produttori di accessori, di elettronica, di motori, di servizi si sono affannati nel creare in extremis – pur con tutte le complicazioni derivanti dalle disposizioni sanitarie – diverse occasioni di un reale contatto fisico con la clientela e con la stampa, nel tentativo di compensare quel vuoto espositivo.
Per chi, come noi, ha il compito di presenziare per poi riferire ai lettori, è stato un inferno organizzativo, determinato dalla moltiplicazione degli eventi, spesso in combinazione con la loro sovrapposizione temporale. Per molti operatori è stata l’occasione di sperimentare per la prima volta una modalità di comunicazione diversa; per altri, già abituati alla formula “porte aperte in cantiere” o ai weekend festaioli, rivolti più che altro alla clientela già acquisita, si è trattato di estendere la rosa degli invitati a un pubblico molto più ampio e casuale.
Con quali risultati è ancora presto per dirlo. Tuttavia, su una cosa molti degli operatori più attenti e affidabili si sono già espressi con noi in maniera pressoché concorde: avendo la cancellazione di quei saloni tolto qualsiasi dubbio amletico circa il parteciparvi o il non parteciparvi, spesso condizionato dalla considerazione “se ci vanno i nostri diretti concorrenti non possiamo non andarci pure noi”, da quei risultati potrà dipendere il futuro delle fiere di settore. Su un altro aspetto i principali operatori concordano evidentemente nei fatti, non avendo sviluppato particolari strategie di social media marketing per affrontare questo strano periodo di sostanziale disorientamento generale.
Insomma è come se Facebook & C., tuttora potentissimi su molti fronti, non fossero più considerati come la convenientissima bacchetta magica con la quale, a prezzo stracciato, si può conquistare il mondo della nautica. Forse perché quest’ultimo, se non altro per questioni puramente anagrafiche, continua – nonostante tutto e grazie al cielo – ad amare la vecchia cara carta stampata. E forse anche perché c’è una gran voglia di fuga da quella virtualità che per mesi ci ha costretti a salutare gli amici attraverso un monitor. Se ciò fosse vero, potrebbe trarne vantaggio – seppure nell’ambito di una comprensibile contrazione già preventivata – il salone di Genova, che caparbiamente apre i battenti al pubblico dal I al 6 di questo mese di ottobre.
A scanso di equivoci, è un augurio.
Corradino Corbò