Sommario
- L’editoriale di Nautica sul numero di febbraio, come sempre a cura di Lucio Petrone, si parla dei saloni nautici europei di inizio e fine anno, testimoni della crisi economica mondiale che fa capolino in tutti i settori, a cui hanno partecipato i più importanti brand nautici dimostrando ottimismo per il futuro.
- Controcorrente. Propulsione a motore ecologica: fino a che punto? Ci sembra che nel fervore della ricerca di motorizzazioni non inquinanti da tutti auspicate, non si faccia l’uso di una terminologia esatta. La locuzione “propulsione a motore ecologica” fa pensare che il motore non inquini, invece nella realtà inquina solo di meno, ma spesso non è neanche così. Al momento – dimostra Alfredo Gennaro – in realtà, non esiste una propulsione marina ecologica se non nelle lusinghe del commerciale. Si può utilizzare l’energia elettrica prodotta da pannelli fotovoltaici per i piccoli servizi di bordo, ma sempre ricorrendo a batterie che non sono sicuramente ecologiche e costano e pesano molto; con lo stesso sistema si possono far navigare scafi molto leggeri, appositamente costruiti (ma sempre con batterie che immagazzinano la corrente e poi la rilasciano al motore elettrico). Il fotovoltaico, allo stato attuale, non può dare di più, e per produrre energia elettrica sufficiente a far navigare un’unità da diporto, che non sia una barchetta leggera, ci vuole comunque un motore endotermico che utilizzi combustibile, liquido o gassoso che sia.
- Materiali da costruzione. Passato, presente e futuro. Già da qualche tempo, con una facilità ormai scontata, è possibile anche a tanti non addetti ai lavori, praticare interventi creativi e complementari con i più moderni materiali per la costruzione, riparazione e modifica. Caratterizzati dalla scontata semplicità d’uso, sono in grado di garantire elevata qualità dei risultati a chiunque sia disposto a rispettare le poche, semplici ma imperative indicazioni dei produttori. Facciamo insieme una breve “passeggiata” nel tempo, seguendo lo sviluppo dell’impiego dei materiali da costruzione.
- La soluzione della doppia pala. In due è meglio. Chiunque abbia visitato il tempio di Iside a Pompei – e ammirato le pitture raffiguranti le navi da guerra romane – ha potuto constatare che l’idea del doppio timone, se non antica quanto l’uomo, perlomeno ci accompagna da molto tempo. In epoca moderna questa soluzione è stata penalizzata dai regolamenti di stazza e si è affermata nelle classi open oceaniche. Tuttavia, sempre più spesso la ritroviamo proposta su barche di serie, dallo sportivissimo Sun Fast 32 al “crocierissimo” Moody 45 DS, passando per i day sailer di Bénéteau. Vediamo perché, insieme a un progettista e a un navigatore.
- Stabilizzatori a confronto. Pinne attive vs giroscopi. Da qualche anno, i diportisti hanno scoperto il piacere di annullare il rollio, considerato il fattore più negativo in termini di comfort, sia in navigazione sia in ancoraggio. I vantaggi e gli svantaggi dei due sistemi più noti.
- Spettacolare salvataggio alla Vendée. Coraggio globale. La chiamano Everest del mare perché è la sfida più dura in acqua. Ma anche perché le sue vicende al limite dell’umana capacità sono anche storie di lealtà e amicizia spinte al limite. Come quella di Vincent Riou che per prestare soccorso al rivale Jean Le Cam, capovoltosi al largo delle coste argentine, perde a sua volta l’albero e deve dire addio al sogno. Intanto “Foncia” naviga sicuro verso il traguardo, mentre rimangono in gara solo 12 su 31 iscritti.
- Il porto di Tolone. Tre millenni di storia. Nella zona dove oggi sorge Tolone, nel X secolo a.C. i Fenici fondarono un emporio, con annessa tintoria di porpora, per commerciare con le popolazioni celtiche e liguri che risiedevano lungo la costa. Importante porto in epoca romana, nel corso del XVI secolo si trasforma in città fortificata e, subito dopo, in porto militare. Oggi, pur ospitando il più importante porto militare francese, grazie alla sua rada ampia e ben riparata e alle sue bellezze artistiche e ambientali, la città è meta ambita per i moltissimi diportisti che attraccano alle banchine dei suoi porti.
- Sui mari dell’Indonesia. A zonzo fra le Piccole Isole della Sonda. Una zona del nostro pianeta dove la biodiversità è di casa: qui passa l’ipotetica Wallace Line, la linea che separa in maniera netta le specie animali tipiche del continente asiatico da quelle presenti in Oceania. E sempre qui è possibile ammirare un vero e proprio fossile vivente: il varano di Komodo, un gigantesco rettile che sembra uscito dal set di Jurassic Park.
- “Strambate”. In questo numero, a cura di Roberto Neglia, si parla dell’impresa di Alex Bellini, il rematore solitario che passato quasi 295 giorni in oceano stabilendo, secondo il suo staff, numerosi record. Il nostro Roberto Neglia, invece, dichiara il suo scetticismo attraverso spiegazioni di motivazione sia tecnica che sportiva.
- Nella rubrica dedicata allo sport curiosità riguardo la Volvo Ocean Race, la 64° Rolex Sydney-Hobart, la battaglia legale che imperversa sulla Coppa America e il tentativo di record di circumnavigazione di Thomas Coville.
- Su questo numero di “Nautica” svelati pregi e difetti delle seguenti imbarcazioni: Franchini International Emozione 74 – Sunseeker Manhattan 70 – Ocean Yachts 73 Super Sport – Ferretti Yachts 470 – Gagliotta Trentadue – Maxum 2900 SE Cruiser – Rhéa Marine 850 – Manò Marine 24.50 Cruiser.
- Anche questo mese “Nautica” propone tutte le sue rubriche dedicate alla nautica e ai diportisti. All’interno della rivista, troverete la rubrica “Una barca per tutti” che, oltre ai piccoli annunci, contiene: Il Charter – Scuole e patenti – Il Consulente – L’Usato – Pagine Blu – Il Broker.
Editoriale
SALONI NAUTICI EUROPEI DI FINE E INIZIO ANNO TESTIMONI DELLA CRISI
Nonostante tutto si pensa al domani
L’industria nautica italiana continua a mantenere alta la sua bandiera nei principali saloni nautici esteri, ma, come tutti gli altri settori produttivi nazionali, sta soffrendo, è noto, la crisi economica mondiale. Ormai da mesi vendere una barca è diventato problematico per tutti, con poche eccezioni che confermano la regola e questo riguarda ogni dimensione di unità. Per i potenziali compratori – e ciò vale per tutto il mondo occidentale che poi è molto il nostro mercato – non è un momento politicamente corretto e la mancanza di liquidità mette a rischio specialmente gli operatori indebitati con le banche.
Il governo di centrodestra non è stato capace finora di riparare ai danni della Legge Finanziaria 2007 regalataci dal centrosinistra solo con danno sia per lo Stato, che ha perso gettito, sia per operatori e utenti che hanno visto crescere i costi nel momento economico peggiore e ora rischiano di perdere di fatto le agevolazioni della legge italiana sul leasing per le barche. Di chiacchiere ne sentiamo tante, di fatti non ne abbiamo nessuno.
Frattanto, il terremoto finanziario partito dall’America ha spinto gli istituti di credito a rientrare precipitosamente di tutte le esposizioni e ha reso difficilissimo se non impossibile accedere al credito, disponibile solo a chi offre garanzie tali… Il nostro governo potrà probabilmente intervenire sul sistema bancario nazionale, al quale ha lanciato un bel salvagente, affinché non lasci in mezzo al guado i grandi investitori, le grandi società, ma che ne sarà delle piccole, quelle che costituiscono il tessuto produttivo italiano? Quelle cui appartiene la nautica?
La speculazione finanziaria ha mangiato sull’altare del virtuale il reale valore delle aziende, e ora vediamo quotazioni borsistiche assurde per società dal valore intrinseco molto, molto superiore. Ma mentre il risparmiatore se convinto della sostanza di quanto posseduto può aspettare tempi migliori addirittura acquistando nei momenti di panico – alcuni imprenditori, lo leggiamo sui giornali, approfittano, o innescano momenti di panico, per riacquistare le azioni delle loro società, in cui credono, con forte convenienza rispetto ai listini normali – la regola bancaria e dei fondi chiusi del private equity (che pur rimangono la formula più seria di finanziamento per lo sviluppo) è quella di rientrare immediatamente, a ogni costo, per evitare rischi ai propri investitori. Di conseguenza, coloro che realmente lavorano sono vittime di un sistema finanziario internazionale senza controlli, aperto a ogni speculazione. Questo, già inammissibile in passato, ora, col mercato che di giorno in giorno diventa sempre più globale, è ancor più inaccettabile.
Nel momento in cui scriviamo il nuovo presidente Usa, Obama, sta insediandosi alla Casa Bianca e tutti sono in attesa di vedere cosa realizzerà delle molte ricette annunziate per risolvere la crisi economica e portare avanti il suo programma liberal. Se come dichiarato, per mantenere alto nel suo paese il livello d’occupazione, accrescerà la debolezza del dollaro invece di rafforzarlo, è evidente che le esportazioni europee verso gli Usa, anche quelle di barche, ne soffriranno.
Tuttavia questo è un danno superabile se la locomotiva americana sarà in grado di rimettere in moto tutta l’economia mondiale, se non solo a parole, gli Usa vorranno essere partecipi del progresso sociale, economico e ambientale del globo. Si arriverà a una nuova Bretton Wood sulle parità monetarie? A nuove regole da imporre al mondo finanziario affinché non si ripetano crisi come l’attuale?
Al momento si deve solo aspettare, anche perché le variabili economiche e politiche in atto con tanti paesi emergenti sono molteplici e, non dimentichiamolo, tutto il caos attuale ha trovato l’elemento scatenante nell’altissimo prezzo del petrolio. Il prezzo insostenibile, che potrebbe riproporsi a breve, ha portato al capolinea le attuali forme di motorizzazione. C’è urgente bisogno di innovazione.
L’auto del futuro non potrà più essere quella che conosciamo, costosa e dannosa. E per restare in campo nautico, non è più concepibile offrire unità che consumano un patrimonio solo per fare un bagno o, da noi, per navigare dal Continente alla Sardegna. Ma di ciò riparleremo. Quello che invece vogliamo sottolineare è lo spirito con cui la nautica italiana sta affrontando questo difficile momento. Anche se innegabilmente c’è paura, nessuno demorde. Si punta sulla capacità di innovazione e sull’appeal dello stile e del gusto per prepararsi alla ripresa. La passione per la barca è ormai diffusa e chi l’ha provata difficilmente l’abbandona. Anche se qualcuno afferma che il momento più difficile deve ancora arrivare – il contraccolpo lo avvertiremo col diminuire dell’occupazione – il paese è investito solo marginalmente dal crack speculativo delle banche.
Il problema, al momento molto grosso, è ritrovare i compratori, almeno quelli europei. Mentre Barcellona è andato quasi deserto, il Boot di Düsseldorf un segnale positivo in tal senso lo sta dando, almeno nella fascia della nautica a dimensione più umana. Per le barche cosiddette del lusso, il problema può essere solo momentaneo. È il settore che riprenderà per primo e i grossi cantieri, pur se costretti al risparmio, attendono con fiducia. Come si dice, rimbocchiamoci le maniche, noi lo stiamo facendo col lancio di “Nautica International”, in lingua inglese, e siamo già pronti per la ripartenza.
Questo testo, se non si riferisce al numero di Nautica correntemente in edicola, viene pubblicato esclusivamente a fini storici e le opinioni espresse potrebbero non coincidere più con quelle della Direzione e/o della Redazione di Nautica Editrice Srl
Indice articoli presenti in questo numero
1
In due è meglio
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2009 | numero: 562 | pagina: 70
2
Passato, presente e futuro
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2009 | numero: 562 | pagina: 60
3
Pinne attive vs giroscopi
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2009 | numero: 562 | pagina: 76
4
Propulsione a motore ecologica: fino a che punto?
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2009 | numero: 562 | pagina: 58
5
Accessori Bioinox: dalla serie al custom
rubrica: Giri di bussola | annata: 2009 | numero: 562 | pagina: 146
6
Color Glo: in Italia una delle Aziende leader nel restauro
rubrica: Giri di bussola | annata: 2009 | numero: 562 | pagina: 148
7
Dubai International Boat Show 2009
rubrica: Giri di bussola | annata: 2009 | numero: 562 | pagina: 148
8
Green Line, la nuova proposta ecologica
rubrica: Giri di bussola | annata: 2009 | numero: 562 | pagina: 152
9
I riferimenti di Radiomarine
rubrica: Giri di bussola | annata: 2009 | numero: 562 | pagina: 152
10
I.T.A.S. 3G: Impianti tecnologici, domotica, sistema di sicurezza
rubrica: Giri di bussola | annata: 2009 | numero: 562 | pagina: 154
11
Nuovi impianti di produzione per i Cantieri Di Sarnico
rubrica: Giri di bussola | annata: 2009 | numero: 562 | pagina: 152
12
Sistema d’ormeggio Moflex
rubrica: Giri di bussola | annata: 2009 | numero: 562 | pagina: 152