Sommario
- In regalo una carta nautica
- Aria condizionata in barca 2: come installarsela da soli.
- La barca ideale per il pescatore: presentiamo il “Catfisher”.
- Motori sotto la lente: è la volta del motore Evinrude Johnson 150 Ficht.
- Motori marini 2: il punto della situazione, le tendenze e l’evoluzione del mercato.
- Si diffonde sempre più l’avvolgifiocco: vediamone l’evoluzione tecnica e il suo uso pratico.
- In rassegna gli attrezzi utili per il «fai da te», in un esauriente articolo, con le novità del mercato.
- La storia della Lega Navale Italiana, che compie 100 anni.
- Inchiesta di Franco Bechini sulle spiagge attrezzate della Toscana.
- Onde anomale e regate: Alex Carozzo racconta numerose esperienze.
- Nautica ha provato in mare per voi, scoprendone pregi e difetti, le seguenti barche: Jeanneau Sun Odissey 34.2, Mochi 25 Mega, Fairline Squadron 50, Ars Mare RS 33 ST, Bénéteau Antares 905, Cantiere Spinello Giglio 26, Sea Doo Challenger 1800, Arimar Project 240.
- Visitiamo e ripercorriamo la storia di Ouessant, l’isola dei fari sulle coste atlantiche francesi, in uscita dal canale della Manica.
- A Malta in barca: uno splendido articolo ve ne illustra le bellezze.
- Sport: presentazione delle regate più importanti dell’anno, la Settimana di Alassio, la Roma Sail Week e Pasquavela all’Argentario.
- Nella rubrica del charter tutto sul noleggio di una barca a Malta.
Editoriale
Incentivazione alla rottamazione dei motori marini, canoni demaniali e VHF
LA NAUTICA E IL SURREALE
In questo momento tre problemi rischiano di peggiorare ulteriormente la situazione della nautica: il fermo quasi totale, che si protrae ormai da tre anni, del settore dei fuoribordo; l’incombente minaccia dell’aumento dei canoni demaniali, che rischia di far crescere a dismisura il costo degli ormeggi, con misure retroattive assolutamente incostituzionali tali da rendere passiva qualsiasi gestione; la necessità di garantire al più presto, con opportuni strumenti normativi e interpretativi, la totale applicazione delle innovazioni contenute nel decreto Burlando (Decreto Legislativo 436/96) e anticipando, se necessario, il regolamento di sicurezza da emanare.
Il primo problema che può sembrare il minore, è invece quello che in prospettiva potrebbe risultare il più grave. Approfittando dell’esame parlamentare del decreto, che prevede incentivazioni per la rottamazione dei ciclomotori, abbiamo giudicato importantissimo presentare a Burlando e ai Presidenti e Vice Presidenti delle Commissioni parlamentari competenti, un appello urgente per far estendere il provvedimento anche ai motori marini. Non solo i fuoribordo, ma anche gli entrobordo e gli entrofuoribordo. Ciò per ravvivare, se fosse possibile, un settore che sta scomparendo dai saloni, è sempre meno significativo commercialmente e di conseguenza viene trascurato dai costruttori, costretti a crearsi nuovi spazi. Ci riferiamo a quella fascia più popolare delle unità da diporto, a motore e a vela, che dovrebbe rappresentare anche la nautica del domani.
Ecco l’appello.
«Oggetto: Rottamazione dei motori per la nautica
Con la presente, la rivista «Nautica» rivolge un appello affinché nel provvedimento in esame al Parlamento, che prevede l’incentivazione della rottamazione dei ciclomotori, venga aggiunta la rottamazione dei motori marini entrobordo, entrofuoribordo e fuoribordo.
L’incentivazione dovrebbe essere calcolata sul 10% del valore del motore nuovo, per un valore massimo di 10 milioni. La sostituzione potrebbe attuarsi sia con il cambio del vecchio motore sia con l’acquisto di una nuova barca completa di motore. L’intestatario del nuovo motore potrebbe essere lo stesso del vecchio o un membro del suo nucleo familiare. La procedura di rottamazione sarà la stessa prevista per le auto e per i ciclomotori. Con tale provvedimento si otterrebbe la sostituzione di vecchi motori inquinanti con motori nuovi, che rispondono alle più recenti normative europee in proposito. Oltre tutto si stimolerebbe la ripresa di un settore che da oltre 120.000 addetti si è ridotto a meno di diecimila.
L’iniziativa potrebbe coinvolgere circa trenta o quarantamila motori-imbarcazioni.
Le percentuali, le cifre, la meccanica del provvedimento sono solo indicative. Saranno le Commissioni a esprimersi in merito, possibilmente su suggerimento del Ministro dei trasporti e Navigazione, ma l’importante è che sia accettato il principio.».
Nel calcolare il 10% rispetto al valore del motore, ci siamo attenuti grosso modo all’incentivo stabilito per le auto.
Siamo partiti dalle seguenti considerazioni:
- Il valore massimo degli entrofuoribordo diesel (che costano notevolmente di più rispetto ai benzina), varia tra i 40 milioni circa (Iva compresa) dei 130-150 HP, ai 60-65 milioni circa (Iva compresa) dei 250-270 HP, il che significa che l’incentivazione in questo caso si aggirerebbe tra i 4 e i 6 milioni e mezzo di lire per motore. Evidentemente il costo degli entrofuoribordo benzina è inferiore.
- Il maggior valore degli entrobordo diesel trova il limite da noi indicato dei 100 milioni (Iva compresa), che corrisponderebbe sempre a un incentivo di 10 milioni. Con tale limite potrebbero avvalersi dell’incentivo motori di potenza massima fino a circa 600 HP (Iva compresa). Il Parlamento dovrebbe poi decidere se ammettere all’incentivo le doppie motorizzazioni superiori a tale potenza massima, che configurano imbarcazioni di valore notevolmente superiore alla media, però di numero nettamente inferiore, meno del 10% del parco barche italiano, valutato, escluse le tavole a vela, in 700 mila unità di tutte le categorie (natanti, imbarcazioni, navi da diporto).
- Infine il fuoribordo, di gran lunga la motorizzazione più diffusa, che parte da un valore di circa 1 milione e 300 mila (Iva compresa) per un 2 cavalli fino a un massimo di 47 milioni (Iva compresa) per i 250 HP.
Almeno il 70% dei motori fuoribordo sul mercato, non supera i 40 HP, il che corrisponde a un valore massimo di circa 11 milioni (Iva compresa) per motore.
Riepilogando, si può dire che la gran parte dei motori installati sulle nostre barche (a motore e a vela) non supera il valore di 50 milioni (Iva compresa), il che corrisponderebbe a un incentivo massimo di 5 milioni, che però nella realtà dei numeri si manterrebbe nel limite medio di 2 milioni di incentivo.
Purtroppo mancano cifre statistiche ufficiali, ma la nostra esperienza ci fa considerare abbastanza affidabili i dati sopra esposti.
Se, come è stato per le auto, i costruttori di motori si impegnassero a praticare una incentivazione eguale a quella che potrebbe stabilire il Parlamento, sicuramente si potrebbe contribuire a una ripresa della nautica, specialmente medio-piccola.
La rottamazione potrebbe essere estesa anche ai motori delle imbarcazioni della pesca professionale, molto importanti per le case motoristiche.
Perché le piccole barche non si vendono più? Perché le leggi finanziarie approvate dal 1990 ad oggi hanno praticamente cancellato l’utente iniziale, il primo anello della catena commerciale della nautica. Se questo segmento della nautica dovesse, come sembra, scomparire o quasi, occorrerà una promozione per le piccole imbarcazioni. E’ necessario ricreare, nell’interesse di tutti, questa utenza già scomparsa o in fortissimo decremento. A tale impegno devono partecipare tutti, anche i cantieri delle grandi barche, perché l’industria nautica senza un mercato nazionale iniziale sarebbe mancante della sua parte più vitale. L’ esperienza insegna l’aleatorietà delle leggi di mercato, soggette a mutamenti improvvisi e incontrollabili, in grado di buttare a mare in pochi mesi il lavoro di anni di attività.
Anche le case motoristiche devono adoperarsi per una ripresa, abbassando il costo dei motori e il provvedimento di incentivazione alla rottamazione potrebbe essere l’occasione più giusta. Già in molti, anche importanti, ci hanno espresso la loro completa adesione alla nostra iniziativa. Sono tutti pronti se il parlamento riuscirà a partorire il provvedimento.
Il secondo grave problema quello dell’aumento dei canoni che, a quanto sembra, si vorrebbe far crescere fino ad arrivare, in molti casi, a 6/7 volte rispetto al passato, colpirebbe direttamente, con le quote condominiali (di un bene che rimane di proprietà assoluta dello Stato), sia i proprietari che gli affittuari dei posti barca. Poiché il costo degli ormeggi è già in spesso esorbitante, tanto che molti diportisti hanno già preferito emigrare in altri più accoglienti, il provvedimento potrebbe avere un solo risultato: quello di far fuggire altra gente, di far appendere la barca al chiodo, far fallire le società concessionarie sia private che amatoriali e, «dulcis in fundo», far crollare quelle entrate che si vorrebbero far crescere. Ancora una volta l’effetto della nuova norma potrebbe essere perverso, cioè negativo e contrario ai risultati che si prefigge. Ci sembra una follia. Abbiamo lanciato l’allarme, ma ne parleremo ancora più ampiamente.
E infine veniamo al terzo punto. E’ urgente chiarire a tutti e subito la portata del Decreto Legislativo 436/96. Considerata la situazione politica comprendiamo gli impegni e i problemi di Burlando che certamente e giustamente prevedono una scala di priorità. Ma la vita della nautica non può per questo fermarsi e occorre operare subito. Con la preziosa collaborazione della Direzione Generale del Naviglio, abbiamo già sanato qualche caso eclatante di incomprensione e di incompetenza avvenuto in mare, ma ora occorre che il Ministero dica la sua in maniera definita, possibilmente anticipando, anche con norme provvisorie, quelli che saranno i contenuti del nuovo regolamento di sicurezza che tarda ad arrivare. Ciò sia per le dotazioni che le distanze di navigazioni, le patenti e ancora il VHF. In relazione a tale apparato, oltre ai problemi già più volte segnalati e ai quali Burlando e Maccanico hanno cercato di porre rimedio, ora ce n’è una nuova. Ci risulta infatti, che le Direzioni Compartimentali delle Poste, tranne l’eccezione di Firenze, rilascino la licenza di esercizio radioelettrico soltanto a stazioni fisse, sia su imbarcazioni che su natanti, escludendo assolutamente l’uso dei VHF palmari se non come ausiliari dell’apparato principale. Poiché ciò non è specificato da nessuna norma, si tratta di una scelta tecnica che, ancora una volta, ed è un brutto vizio, prevarica l’utenza, imponendole di osservare disposizioni introvabili nelle leggi e nei decreti vigenti. Ciò avviene perché il Ministero delle Poste se n’è lavato le mani, lasciando liberi i responsabili dei vari Ispettorati di scegliere a loro discrezione. Risultato: palmari inutilizzabili, mentre in passato le concessionarie rilasciavano, a quanto ci risulta, licenze anche per i palmari. Caro Burlando, ancora una volta, ci pensi Lei.
Questo testo, se non si riferisce al numero di Nautica correntemente in edicola, viene pubblicato esclusivamente a fini storici e le opinioni espresse potrebbero non coincidere più con quelle della Direzione e/o della Redazione di Nautica Editrice Srl
Indice articoli presenti in questo numero
1
I marina: Nautisette in espansione
rubrica: Approdi e residenze | annata: 1997 | numero: 421 | pagina: 186
2
I marina: Più posti barca sul Lago di Como
rubrica: Approdi e residenze | annata: 1997 | numero: 421 | pagina: 186
3
I marina: Portoverde, il diporto a portata di mano
rubrica: Approdi e residenze | annata: 1997 | numero: 421 | pagina: 184
4
Nuovo porto in Sardegna: Villasimius
rubrica: Approdi e residenze | annata: 1997 | numero: 421 | pagina: 182
5
La nautica e il surreale
rubrica: Attualità | annata: 1997 | numero: 421 | pagina: 80
6
L’ABC del traino
rubrica: Autonautica | annata: 1997 | numero: 421 | pagina: 194
7
Aggressor Fleet: Mare per tutti
rubrica: Broker & Charter | annata: 1997 | numero: 421 | pagina: 263
8
Charter a Malta: Al centro del mare
rubrica: Broker & Charter | annata: 1997 | numero: 421 | pagina: 264
9
Forza Tre: Vela templare
rubrica: Broker & Charter | annata: 1997 | numero: 421 | pagina: 268
10
Mostre: L’usato dai 10 metri in su a Porto Lotti
rubrica: Broker & Charter | annata: 1997 | numero: 421 | pagina: 266
11
West Coast: Al centro del Mediterraneo
rubrica: Broker & Charter | annata: 1997 | numero: 421 | pagina: 268
12
Aria condizionata in barca: Questa è vita
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 1997 | numero: 421 | pagina: 82