In copertina

Una vista poppiera del Moonride Runabout 43

58° Salone Nautico Internazionale di Genova

Più barche e più espositori, ma non solo. Grazie ai nuovi voli e alle convenzioni con parcheggi, hotel e taxi, il Salone Nautico 2018, è il più accessibile di sempre. Non più soltanto per gli operatori, ma anche per i visitatori. Tanti i nuovi servizi nel quartiere fieristico.

Salone-Nautico-Internazionale-di-Genova

Marshall: ritorno al futuro

In un settore che sembra aver ben ripreso il passo, torna con grandi ambizioni un marchio antico e prestigioso, che si ripresenta con un target ben preciso e con la determinazione a fare della sua indiscussa qualità la bandiera di un nuovo trend, non a caso chiamato SUR (Sport Utility Rib).

Monte Carlo Yachts compie dieci anni

Il clamoroso successo ottenuto dal cantiere di Monfalcone in un periodo estremamente difficile per l’economia mondiale costituisce un esempio al quale tutto il settore, a livello internazionale, guarda con enorme interesse. Magari per imitare qualcuno di quei procedimenti che la nostra visita agli stabilimenti ha rivelato in tutta la sua ingegnosità.

Fari, fanali e allineamenti

Come atterrare di notte seguendo un sentiero di luci.

Da fisherman a Fisherman

Per quando possa essere definita da “pesca”, la barca che il dealer vi consegna bella fiammante dovrà essere allestita e personalizzata con attenzione per adattarla alle vostre tecniche di pesca preferite. Anche se certe scelte è meglio farle prima.

fisherman

Matematica e nautica, binomio vincente

La matematica, la crescente potenza di calcolo e la simulazione numerica sono preziose risorse a servizio del settore nautico. Ecco come si sta evolvendo e quali sono le sfide per il futuro.

Montenegro

In crociera lungo la costa montenegrina che, dalle Bocche di Cattaro a Ulcinj, si allunga per 200 chilometri a Sud della Croazia, passando per pittoresche cittadine, spiagge alla moda e decine di
incantevoli baie.

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Viaggio alle Seychelles

Alla scoperta delle Inner e Outer Islands di questo meraviglioso arcipelago situato nell’Oceano Indiano, a 1.500 chilometri dalle coste dell’Africa Orientale.

Viaggio-alle-Seychelles

Le nostre prove

Ferretti Yachts 670
Fjord Boats 44
Moonride Yachts Runabout 43
Cantiere Navale Gregorini diMax 37 HT
Nuova Jolly Black Fin Elegance 9

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L’editoriale

 

Era prevedibile. Anzi previsto. Da quando qualcuno – noi compresi – si prende la briga di analizzare gli incidenti in mare e di comporre statistiche finalizzate a comprendere meglio l’andamento del fenomeno nell’arco dell’anno, ecco puntuale il classico picco agostano.

Intendiamoci, esiste un aspetto fisiologico del problema, che consiste nell’oggettivo aumento del traffico, inteso come generica quantità di unità circolanti sui nostri mari durante i mesi delle vacanze. Ma questo non può pacificare le nostre coscienze.

A inquietarci è il più approfondito esame dei fattori, il quale, andando correttamente al di là delle cause dirette (avarie meccaniche, incendio, incaglio eccetera), risale nel 90 per cento dei casi a quello che genericamente chiamiamo “errore umano”. Già, perché non si può affermare tout court che la responsabilità di un incendio sia di un impianto elettrico, quando questo è stato realizzato in modo errato da una persona in carne ed ossa.

Così come è quantomeno miope dare al motore la colpa di una sua avaria che, in realtà, è stata generata dalla mancanza di una corretta manutenzione e/o al totale abbandono al quale è stato condannato per almeno un anno dal suo utilizzatore. Scarsa manutenzione e/o abbandono. Riflettiamo bene su questo binomio poiché, applicandolo alle persone, oltre che alle cose, ci permette di scoprire che cosa si nasconde, a sua volta, dietro quell’errore umano.

Un signore che prenda il largo sì e no per una cinquantina di ore l’anno (questa la media italiana dell’utilizzo della barca da diporto), peraltro tutte concentrate in un arco di tempo che difficilmente supera le tre settimane, è sicuramente peggio di quel che un tempo veniva apostrofato come “automobilista della domenica”.

Questo perché gli oltre undici mesi di sostanziale inattività fanno sì che tutto l’insieme di conoscenze specifiche – nonché di manualità, di dimestichezza con il mezzo, di comprensione dei dati strumentali e di prontezza di reazione – svanisca nel nulla. In altri termini, la mancanza di “manutenzione” personale conduce immancabilmente verso una ciclica ignoranza di ritorno. Settembre è il mese in cui, generalmente, ha inizio questo lungo letargo. Dunque, siamo ancora in tempo per cambiare abitudini. Facciamo in modo che la barca resti parte dei nostri hobby anche nei prossimi mesi, alla pari dello sci, del burraco, delle gite fuoriporta. E chissà che i primi giorni della prossima estate non ci trovino ancora buoni marinai.

Corradino Corbò