Testo e foto di
Gianni Ferraretto

Il 59′ che abbiamo provato è un’imbarcazione che coniuga a meraviglia il
lusso con la sportività. In coperta è super accessoriata:
avvolgifiocco idraulico, winches elettrici, tavolo del pozzetto a scomparsa
comandato elettroidraulicamente, vang e paterazzi idraulici e una centralina
comandi posta sulla colonnina della timoneria degna di un aereo di linea. Anche
all’interno non mancano tutti i comforts, compreso l’impianto di
condizionamento-riscaldamento dell’aria con termostati posti in ogni cabina. Ma
tutto ciò non snatura l’origine sportiva dell’imbarcazione che riesce a
sentire anche le più lievi brezze e si scatena con potenza e
agilità quando il vento rinfresca. Di questo disegno esistono due
versioni di coperta diverse: a uno o a due pozzetti. Quella da noi provata era a
un pozzetto.

Inoltre l’armamento a sloop con randa e fiocco può venire
modificato con l’installazione di uno stralletto di prua per la trinchetta,
già predisposto in cutter quando le condizioni di navigazione lo
richiedono. Dunque, aspettando che si realizzino i progetti di imbarcazioni da
25-30 metri di cui ci hanno parlato Gigi e Rinaldo, ci siamo dovuti accontentare
di quest’ultimo 59′ appena varato. Complici la gentilezza dei costruttori ed un
insperato vento fresco alzatosi nel pomeriggio abbiamo potuto realizzare una
prova in mare completa ed emozionante. Sono ormai 70 gli esemplari di Solaris
che solcano i mari di tutto il mondo. Imbarcazioni prestigiose che fanno onore
al made in Italy anche nel settore così difficile della nautica da
diporto. Fin dall’inizio la “politica” dei costruttori fu chiara e precisa: la
parola d’ordine è qualità. Ed è, evidentemente, una
politica che ha pagato visto il gran numero di imbarcazioni realizzate e la fama
internazionale che il cantiere ha raggiunto.

In linea con la scelta di base
stanno le collaborazioni con i prestigiosi progettisti che dall’iniziale Frans
Maas, che ha disegnato i 37′, 39′ e 36′ tra il 1978 e l’81, passando per
Sparkmann & Stephens, loro il 47′, approdano a Douglas Peterson, che ha firmato,
tra gli altri, il 43′ (Solaris Two), il 48′ CC, i 59′ e 59′ CC e il prestigioso
Solaris Zero 67′. Douglas Peterson è il disegnatore delle due barche che
hanno vinto la due ultime Coppa America, nel 1992 e nel 1995, l’americana
“America Cube” e la neozelandese “Black Magic”. Aspettando che si realizzino i
progetti di imbarcazioni da 25-30 metri di cui ci hanno parlato Gigi e Rinaldo,
ci siamo “accontentati” di questo ultimo 59′ appena varato. Complici la
gentilezza dei costruttori ed un insperato vento fresco alzatosi nel pomeriggio
abbiamo potuto realizzare una prova in mare completa ed emozionante.

SCHEDA TECNICA

Progettista: Douglas Peterson, S. Diego, California, U.S.A.
Costruttore: Cantiere SE.RI.GI. di Aquileia; Via Curiel 49; 33051
Aquileia (UD); tel. 0431/91304; fax 0431/919484
Agente esclusivo: C.N.T., Centro Nautico Toscano; Scali Cialdini 27; 57123 Livorno; tel. 0586/892044; fax 0586/892041
Abilitazione alla navigazione: senza limiti
Stazza lorda: t 18
Assoggettata a I.V.A.: 20%
Importo tassa di stazionamento annuale: L. 3.195.000
Lunghezza f.t. compresi i pulpiti: m 17,90
Lunghezza scafo in vetroresina: m 17,40
Lunghezza al galleggiamento: m 14,50
Larghezza massima: m 4,80
Pescaggio: m 2,45; 2,75
Dislocamento: kg 23.000; kg 22.200
Peso zavorra: kg 8.800
Rapporto zavorra/dislocamento: 38,2%; 36%
Motorizzazione su barca provata: Volvo Penta TAMD 41 DHD 145 HP
Velocità massima dichiarata a motore: nodi 9,2
Velocità teorica a vela: nodi 13
Capacità serbatoio carburante: l 1.950 posizionato a centro barca
Consumo orario dichiarato a velocità di crociera: 7 l/h
Capacità serbatoio acqua: l800 posizionato a centro barca
Totale servizi igienici: 3
Totale posti letto: 8 in 4 ambienti
Portata omologata: 10 persone
Tipo di armamento: sloop; cutter (I solaris 59 possono essere armati a
sloop ma anche, con l’aggiunta di uno strallo di trinchetta già predisposto, a cutter)
Altezza albero: m 22,80
Superficie velica totale: mq 180
Genoa 150% (su avvolgifiocco): mq 109
Randa: mq 71
Spinnaker: mq 255
MPS o gennaker: mq 190
Prezzo di vendita: non dichiarato
Note: ci possono essere due versioni del Solaris 59: a un pozzetto o a
due pozzetti. I dati riportati in doppia versione si riferiscono alle differenze
tra i due tipi di barca: il primo è relativo alla versione a un pozzetto,
il secondo a quella a due pozzetti. La versione da noi provata era quella a un pozzetto.

CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE

Strutture
Chiglia: tonda con pinna di deriva fissa
Materiale di costruzione scafo e della coperta: sandwich di vetroresina.
Resine e gelcoat SP System e SAVID di tipo vinilesteri e poliesteri isoftalica;
vetro dela OWEN-CORNING; espanso AIREX, policloruro di vinile espanso a cellule
chiuse. I rinforzi trasversali (madieri) e longitudinali del fondo sono in
compensato marino fortemente resinati allo scafo. Il colore del gelcoat dello
scafo è bianco, la coperta può essere di colore bianco o grigio. I
piani orizzontali della coperta sono ricoperti in listellato di teak della
larghezza di mm 40 e spessore mm 12 con comento riempito di prodotto speciale
Navalseal della Boston. I corsi di fasciame sono avvitati alla vetroresina
sottostante ed incollati con resine epossidiche
Giunzione scafo-coperta: flangia su scafo e coperta imbullonata assieme
alla falchetta in lega leggera o legno
Collegamento bulbo-scafo: il bulbo è realizzato in una fusione
unica in lega di piombo ed antimonio ed applicato esternamente allo scafo
tramite prigionieri in acciaio inox di diametro mm 35 saldati ad una struttura
in acciaio annegata nella fusione stessa.

Coperta
Organizzazione zona prua: all’estrema prua l’avvolgifiocco Reckmann
idraulico modello RF 90-2 profilo R 30 è stato incassato sottocoperta per
3/4 per avere il genoa più basso possibile in coperta sia per ragioni di
centro velico che estetiche. Il gavoncino dove è situato il motore
dell’avvolgifiocco è completamente stagno rispetto al gavone del salpa
ancore elettrico Falkon da 1500 W. In questo secondo gavone si trovano i
relativi interruttori per salita e discesa, comando a manopola e impianto
elettrico completo
Ferramenta: tutta la ferramenta è in acciaio inox e realizzata
interamente dal cantiere. Il puntale di prua è eseguito tutto in acciaio
inox elettrosaldato in un pezzo unico con passacavi di prua, rullo salpa ancore
in nylon per un’ancora CQR o Bruce e rullo per tonneggio, modello Solaris.
Ferramenta di poppa realizzata in un pezzo unico con passacavi e rulli, modello
Solaris. Pulpiti e candelieri sono di diametro mm 25×2. Battagliola in cavo
d’acciaio inox con propri arridatoi. altezza pulpiti e battagliola mm 610. 4
golfari sono montati sulla falchetta in legno, 2 golfari per rinvii bracci spy a
filo con anello levabile. Un attacco per strallo trinchetta ed uno per
stralletto ambedue in coperta con rinvii sul fondo dell’imbarcazione. Attacchi
per tangone e buttafuori fissati in coperta. Collare per passaggio albero in
coperta, ferramente per drizze a riposo a pruavia fissato in coperta. Due
passacavi a metà imbarcazione
Caratteristiche attrezzatura: albero in lega leggera costruito dalla
Velscaf. Sezione del profilo AS 282. Peso dell’estruso kg 12 al metro lineare.
Armamento a sloop 4/4 a 3 ordini di crocette. Boma in lega leggera costruito
dalla Velscaf. Sezione profilo AS 250. Peso estruso al metro lineare kg 7,2.
Sartiame: il sartiame laterale è in cavo normale 1×19 fili;
verticali 1 diametro 16 mm, verticali 2 diametro 14 mm, verticali 3 diametro 12
mm, diagonali 1 diametro 14 mm, diagonali 2 diametro 10 mm, diagonali 3 diametro
10 mm. Gli stralli di prua e di poppa sono in tondino Navtec diametro 9,5 mm. Lo
strallo di prua ha un arridatoio meccanico incorporato nell’avvolgifiocco
Reckman. Lo strallo di poppa ha un pistone Navtec idraulico comandato da una
centralina Navtec a 4 vie con manometro di controllo. Tale centralina comanda
inoltre il pistone dello strallo di poppa, il vang idraulico ed il pistone dello
stralletto di prua. Lo strallo di trinchetta è uno strallo amovibile che
si fissa ad una ferramenta predisposta in coperta e si mette in tensione con un
arridatoio speciale. La vela viene inferita con moschettoni in acciaio inox sul
cavo dello strallo. Questa vela si usa da sola con vento sopra i 30 nodi o
assieme al genoa 3, armo a cutter
Caratteristiche manovre: le vele in dotazione all’imbarcazione provata
erano della veleria Hood: randa steccata in tessuto ultraspectra, genoa
avvolgibile in tessuto ultraspectra con protezione per raggi UV e SEAFOAM,
trinchetta in dacron, genoa 3 in ultraspectra, randa di cappa in dacron,
tormentina in dacron. Avvolgifiocco idraulico Rackmann; riduzione randa con
terzaroli; Lazy-jacks; una rotaia scotta randa con carrello polivalente e
paranco incorporato Harken; 2 rotaie scotte fiocchi con terminali Harken; 2
carrelli a rulli con fermi per scotte fiocchi Harken; 10 bozzelli di rinvio per
drizze, amantiglio boma, amantiglio tangone, tesa base e tre mani di terzaroli;
2 bozzelli di rinvio per scotta randa. Winches in lega leggera anodizzati della
Harken. I due winches: 2art. 56,2 ST per scotte spy o trinchette; I art. 53,2 ST
per scotta randa; 4 art. 48,2 ST per drizze e servizi; 2 art. 48,2 ST per
caricabasso ed amantiglio tangone e terzaroli; 2 art. 44,2 per sartie volanti
Timoneria: timoneria meccanica con catena e cavo su rinvii con cuscinetti
a rulli. La timoneria è Solimar eseguita a doppio cavalletto in
alluminio. Ruota in acciaio inox diametro m 1,40 a raggi sfasati. Il timone
è appeso ad un cuscinetto a rulli autolivellante in acciaio inox, fissato
in testa ad una incastellatura interna allo scafo sotto la cuccetta di poppa nel
caso del 59′ a un pozzetto o fissato sul fondo del pozzetto nel caso del 59′ a due pozzetti
Organizzazione pozzetto: le dimensioni del pozzetto sono: m 2,80×1,80. Il
fondo del pozzetto diventa un tavolo sollevabile elettricamente. Come scarichi
ci sono due ombrinali a poppavia delle dimensioni di 70 mm di diametro ed un
ombrinale centrale sotto il tavolo a scomparsa. In pozzetto c’è la presa
d’aria di aspirazione della sala macchine e n. 2 altoparlanti per la musica.
Sulla colonnina della timoneria trovano posto i seguenti strumenti: bussola
Riviera da 6″ con propria chiesuola in acciaio inox; display multifunzionale
della B&G Hydra Pilot; pulsantiera per aprire e chiudere l’avvolgifiocco;
pulsantiera per far salire e scendere la catena e l’ancora con il salpa ancore;
pulsantiera per aprire e chiudere le portelle del Bow Thruster; pulsantiera per
far salire e scendere il tavolo del pozzetto; pulsantiera ed interruttori per
luce pozzetto, tromba acustica; doppia stazione per apparecchio VHF in pozzetto
compresa spina stagna; pulsante di uomo a mare collegato con il pilota
automatico; quadretto motore con tutti i controlli; telecomandi gas e marce
Discesa sottocoperta: ampia e agevole
Autogonfiabile: posizionato appena a pruavia dell’entrata sottocoperta,
subito dopo la capottina paraspruzzi
Discesa a mare e risalita: si utilizza la scaletta in acciaio inox con 8
gradini in teak che si trova nella cala vele e che è predisposta di
attacchi sulla falchetta, posizionandola sulle aperture laterali della battagliola.

INTERNI

Interni: le sistemazioni interne sono eseguite secondo i piani proposti
dal cantiere ma possono essere modificate a seconda delle esigenze
dell’armatore. Il legno adoperato per le parti in vista è teak di prima
scelta verniciato con vernici trasparenti poliuretaniche e satinato a mano. I
paglioli sono in listellato di teak ed acero verniciati, di spessore mm 20 e
completamente amovibili per l’ispezione alle sentine. Le plafoniere sono
eseguite in compensato marino di mogano e foderate con sky antimuffa di colore
avorio. Tutti i pesi sono sistemati in centro barca: serbatoi acqua e gasolio,
batterie, impiantistica in generale. Anche la sala macchine è quasi in
centro barca. Ogni locale possiede l’aria condizionata. L’impianto di
condizionamento-riscaldamento è della ditta VECO. I compressori, due,
sono sistemati in sala macchine ed ai vari FAN-COTT (uno per ogni cabina) arriva
attraverso tubazioni in gomma isolata, acqua e non gas, fredda o calda a seconda
del servizio. Questo consente di avere un controllo della temperatura per ogni
cabina tramite termostato.
Zona di prua: all’estrema prua si trova la doccia comune ai due bagni
delle relative cabine di prua. I bagni sono provvisti di wc di tipo ORVEA Oceano
manuali e lavelli in ceramica. Nelle cabine di prua si trovano due cuccette
larghe m 1 dalla parte della testa e m 0,60 da quella dei piedi. L’aria dal
materasso alla coperta è di m 0,70. Tutti questi ambienti sono muniti di
boccaporto apribile
Quadrato: il tavolo della dinette è di teak massello ad antine
ribaltabili mediante supporti e guide. Due poltroncine fisse e girevoli di
modello Solaris si contrappongono al vasto divano per una capienza comoda di 10
persone. Sulla parete di fronte alla dinette trovano posto ancora due poltrone
separate da un mobile porta-bottiglie. Il tavolo di carteggio è di vaste
dimensioni e ben illuminato sia naturalmente che artificialmente.
Zona cucina e cambusa: la cucina è posizionata nel corridoio che
unisce la dinette con la cabina armatoriale. È provvista di forno
basculante a tre fuochi in acciaio inox tipo Alpes Inox e 2 lavelli sempre in
acciaio inox. Frigoriferi n. 3, frigo a colonna da 200 litri, freezer a colonna
da 130 litri, cassettiera da 150 litri. Sono azionati da copressori a corrente
continua 24 volt raffreddati con piastre fuori scafo. Tali compressori possono
anche funzionare con corrente 220 Volt c.a. tramite trasformatori di corrente
Cabina di poppa: nella cabina di poppa si trova un letto matrimoniale di
m 2,05×1,70 con m 1,20 di aria dal materasso alla coperta. Troviamo ancora: un
armadio, una polrtoncina e vari stipetti. Alla cabina è collegato un
ampio locale wc munito di box doccia completamente chiudibile eseguito dal cantiere.
Altre cabine: dalla parte opposta a quella dove si apre il
corridoio-cucina si trova la cabina equipaggio con due cuccette larghe m 0,75 dalla parte
della testa e m 0,50 da quella dei piedi, l’aria dal materasso alla coperta è di m 0,60
Sala macchine: l’accesso alla sala macchine è garantito da due
porte in alluminio con chiusura ermetica, foderate in legno, poste dalla parte
del corridoio-cucina. L’insonorizzazione del vano motore è eseguita con
pannelli di gommapiuma e lastre di piombo. Il vano motore è areato
mediante tubazioni che portano all’esterno e da un estrattore elettrico con
funzionamento automatico. Nel vano motore trovano anche alloggio il generatore
di corrente ONAN da 6,5 kW con cassa di insonorizzazione, i compressori per il
condizionamento-riscaldamento e il dissalatore Marinco con capacità di
180 litri all’ora.

ACCESSORI

Dotazioni di serie: non esistono, nel caso dei Solaris, dotazioni di
serie o accessori fuori-serie perché ogni barca è progettata e
costruita in modello unico seguendo le indicazioni dell’armatore. Non esistono
cioè, a parte ovviamente le linee dello scafo e le scelte
strutturali, due Solaris uguali.

LE IMPRESSIONI

CONDIZIONI DELLA PROVA
Vento e mare: la prova ha avuto due fasi ben distinte: la prima, al
mattino, con leggerissima brezza di 3/4 nodi e mare piatto, la seconda, al
pomeriggio, con vento fresco sui 17/18 nodi e mare poco mosso

IMPRESSIONI AL TIMONE
Valutazioni delle prestazioni: al mattino abbiamo issato randa e MPS e la
barca ha dimostrato leggerezza e la capacità di muoversi anche con
così poco vento. Abbiamo comunque potuto constatare la potenza del motore
che spingeva la barca a 8,5 nodi appena al di sopra dei 2000 giri/min e la
facilità di manovra all’ormeggio grazie anche al Bow Thruster che si
comanda facilmente con i due pulsanti posti vicino al piede destro. Assenza di
vibrazioni al timone e grande silenziosità. Nel pomeriggio con randa e
fiocco facevamo 8,5 nodi fissi di bolina stretta, che salivano a 9/9,20 appena
si poggiava. La sensazione sull’onda era di grande potenza e stabilità,
il timone docile e sensibile, molto equilibrato, tanto da poterlo mollare, con
le vele a segno, per lunghi tratti restando perfettamente in rotta. Con le
andature portanti la velocità restava facilmente attorno ai 9 nodi e la
governabilità agevole.

VALUTAZIONE SULLA BARCA

Progetto: Douglas Peterson è, tanto per dire, il progettista della
barca neozelandese “Black Magic” che ha recentemente strappato la Coppa America
agli americani battendoli in casa per 5 a 0. La garanzia quindi c’è.
Ovviamente il Solaris 59′ è una barca da crociera ma la sua natura di
“purosangue” si nota nelle linee e, soprattutto, si sente al timone. La
possibilità di versione a cutter probabilmente la rende più docile
Costruzione: il sottoscritto ha avuto la fortuna di osservare
l’attenzione e la cura impiegati nella costruzione dello scafo. I materiali
impiegati sono di prima qualità: dal vetro alle resine al teak di prima
scelta. Nel cantiere vengono costruiti anche tutti i pezzi della ferramenta in
acciaio inox. Gli interni sono estremamente eleganti e curati, lussuosi, ma ogni
dettaglio ne ricorda le finalità marine. D’altra parte il cantiere
SE.RI.GI. nasce allestendo interni di altre barche. In questo caso la
costruzione artigianale esprime il massimo delle sue potenzialità.
Coperta: interessante l’alloggiamento dell’avvolgifiocco ad estrema prua.
comodo il calavele, la cui scaletta diventa discesa a mare da applicare alle
fiancate. Ottime le bitte di prua, che in caso di uso dello spy vengono “chiuse”
dagli appositi accessori in legno che evitano che le scotte vi si impiglino.
Quando i dettagli la dicono lunga… Comoda, utile e facile da montare la
capottina para-spruzzi. Lussuoso il fondo del pozzetto che, pigiando un bottone,
diventa tavolo. Ampi e ben pensati i gavoni di poppa dove stivare i parabordi.
Comodi i sediletti negli angoli del pulpito di poppa. Passacavi, battagliola,
tientibene, protezioni in teak per le rotaie, anzi per i piedi: ogni particolare
esprime cura e attenzione ed è realizzato alla perfezione. Un dettaglio
che ci ha stupiti per l’attenzione che esprime è stata la plafoniera
incastrata sul lato inferiore del boma in corrispondenza del centro del tavolo idraulico
Attrezzature: l’albero e il boma della Velscaf esprimono grande
robustezza e funzionalità. La velatura della Hood è completa per
ogni tipo di vento. La randa, interamente steccata, è facilmente
ammainabile e ricopribile dal funzionale Lazy-yacks.
Manovre: complete, efficienti e di facile utilizzo. Alle mie
perplesità sull’affidabilità dei winches elettrici e avvolgifiocco
idraulico mi è stato risposto che ormai queste tecnologie sono ampiamente
collaudate da anni di utilizzo. Per ognuna comunque è previsto anche
l’alternativa manuale.
Motore: i costruttori del Solaris 59′ vanno orgogliosi del Volvo Penta
TAMD 41 DHD per la grande potenza che esprime a bassi giri. Ho potuto
apprezzarne anche la silenziosità e l’assenza di vibrazioni. Ampia e di
facile accesso la sala macchine dove si può girare attorno al motore con
facilità e senza faticosi contorsionismi.
Pozzetto: abbastanza racchiuso e profondo nonostante le dimensioni
Posto di governo: comodo e riparato. Imponente la strumentazione della
colonnina della timoneria. Comodi i comandi a pedale del Bow Thruster
Posizione autogonfiabile: eccellente
Interni: lussuosi e marinareschi. Anche il letto matrimoniale è
dotato di teli antirollio. Dove è possibile, sulle cuccette, sono
ricavati cassetti o stipetti. Grande cura ed eleganza. La dinette è
lussuosa con i suoi legni satinati e le pelli bianche di divano e poltrone.
Tavolo da carteggio ampio e ben illuminato sia con luce naturale che
artificiale. I servizi, cucina e bagni, all’altezza del resto
Impiantistica: l’impianto elettrico è suddiviso in due
sottosistemi: a 24 Volt in cc ed a 220 Volt 50 Hz in c.a.. Il quadro elettrico
è pertanto diviso in due parti: il pannello per il controllo protezione e
distribuzione di corrente alternata e quello per la corrente continua. Entrambi
i pannelli sono dotati di interruttori magnetotermici automatici con spie di
funzionamento necessari per ogni utenza. Il quadro è dotato di
interruttore generale differenziale automatico di protezione. Strumenti di
controllo digitali quali voltmetro e amperometro. I quadri, sottoquadri, i
passaggi dalle paratie stagne e i sistemi di protezione sono tutti ispezionabili
e sfilabili. Un impianto eseguito per dare la massima sicurezza. I serbatoi di
acqua dolce sono realizzati in acciaio inox 10/15 con paratie interne
antisbattimento e portelli di accesso per ispezione e lavaggio. I serbatoi
contengono complessivamente l 800 circa e sono isolabili tramite valvole di
intercettazione. Sono sistemati sotto il pagliolato del quadrato in modo uguale
a dritta e a sinistra. Completano l’impiantistica: l’impianto di
condizionamento-riscaldamento, il caricabatterie, il dissalatore, gli strumenti
elettronici di navigazione e, in coperta, avvolgifiocco, vang e tendistralli
idraulici; winches per la scotta del fiocco elettrici, tavolo del pozzetto a
scomparsa idraulica. In chiglia: il Bow Thruster con chiusura del foro-tunnel
dell’elica tramite due portelle che vengono aperte e chiuse con un sistema di
leveraggi azionati elettroidrualicamente, brevetto SE.RI.GI.. Un elenco che si
commenta da sé.

QUELLO CHE CI È PIACIUTO

Di più: incapaci di scegliere tra i tanti
dettagli interessanti, diremo che quello che ci è piaciuto di più
è stato stare al timone di questa barca: una grande sensazione di potenza.

Di meno: ciò che non abbiamo potuto
sapere che, come tutte le cose sconosciute, ci spaventa: il prezzo.