Testo di Lino Pastorelli

Rose Island Lobster 43

Una graziosa barca dall’aspetto raffinato ma dagli attributi realmente marini.

Avevamo già navigato su una Rose Island negli anni ’90: era
barca di rappresentanza alla Classik Week di Monaco ed erano i
primordi del marchio. Dimensioni minori, sui 38′, arredo spartano ma
già all’epoca ci aveva impressionato la serietà
dell’agile scafetto amaranto. “Cosa c’entra il Maine?” ci eravamo
chiesti e ci sembrava una consorella di quelle meravigliose pilotine
inglesi convertite in yacht negli anni ’60.

Rose Island Lobster 43

Primi di novembre, 2010.
Porto di Genova, tempo pessimo con scirocco e mare agitato,
portacontainer, traghetti fumosi, rimorchiatori. E noi ancora a bordo
di una Rose Island, più grande questa volta, 43 piedi, ma
svelta e disinvolta come quell’altra. Siamo usciti con quasi un metro
di onda e vento teso, mare in prua. Certo che gli spruzzi passavano la
tuga: provare un’andatura del genere con qualsiasi altra cosa di
queste dimensioni!

Rose Island Lobster 43

Ma nel saloncino, del tutto aperto verso poppa,
seduti al tavolo, giocavamo tranquilli ai capitani coraggiosi. Neanche
una goccia dentro. In un impeto di masochistico scrupolo siamo andati
a prua: ci si arriva tranquilli, tientibene e mancorrenti sono ovunque
e ben disposti, teak e antiskid funzionano. Il buonsenso ci ha fermato
a 27 nodi: lei andava comunque avanti, mancavano ancora 300 giri al
fine corsa dello strumento.

Rose Island Lobster 43

La velocità massima l’abbiamo fatta
con il mare al giardinetto: 30,1 nodi, senza ingavonarsi o perdersi in
straorze. L’equilibrio dei volumi sommersi è esemplare. Un
accenno di simulazione di incidente è cosa da nulla: la zattera
è lì in pozzetto, dove deve essere, ben accessibile nel
suo gavone.

Sottocoperta, dove nessuno, escluso i giornalisti, va a
far niente con un mare così, al limite si vomita fuoribordo,
gli impatti sono minimi, gli scricchiolii assenti salvo su un
rivestimento montato di corsa per i saloni. La virata ci è
parsa un po’ ampia ma il chiglione strutturale che ne è il
responsabile ci ha dato una bella sensazione di binario cavalcando a
manetta l’improponibile mare incrociato. Si rientra e si ormeggia come
niente: ben piantata, bassa e con il bow thruster, la barca rende la
manovra un gioco.

Rose Island Lobster 43

Sottocoperta c’è quel che ci deve essere, con pochi fronzoli e
boiséries di elevata qualità; due cabine, neanche troppo
grandi, e due bagni ma, dettaglio molto chic, i servizi padronali sono
suddivisi in locali separati e la finitura è quella di un J-
Class. Si cucina sopra, di fronte al tavolo da pranzo trasformabile in
letto supplementare. Non manca niente per una crociera. L’ingegner
Fabio Rosa, il padre delle Rose Island, è uscito con noi e ora
sogghigna soddisfatto: lui sa benissimo come vanno le sue barche, le
costruisce e ci naviga sopra da una vita. Alla sua flotta di lobster
(o pilotine?) manca ancora un modello intermedio tra questa e
l’ammiraglia di 65′; ma il 53′ è già in gestazione, lo
proveremo di sicuro l’anno prossimo.

SCHEDA TECNICA

Progetto: strutture ing. Aldo Gatti; interni arch. Marino Alfani; chief engineer ing. Fabio Rosa
Costruttore: Cantiere Rose Island; via Bedeschi, 21; 24040 Chignolo d’Isola (BG); tel. 035 4997391; fax 035 994323; sito web www.roseisland.it; e-mail roseisland@rosaec.com
Categoria di progettazione CE: A
Lunghezza massima f.t.: m 13,98
Lunghezza scafo: m 12,60
Larghezza massima: m 4,28
Immersione alle eliche: m 0,99
Dislocamento a vuoto: kg 11.925
Dislocamento a pieno carico: kg 16.053
Portata omologata persone: 12
Totale posti letto: 4+1
Motorizzazione della prova: 2×450 HP FPT Nef 450 mod. N67ENTM45
Potenza complessiva: 900 HP
Tipo di trasmissione: linea d’asse
Peso totale motori con invertitori: kg 1.300
Rapporto dislocamento a vuoto dell’imbarcazione/potenza motori installati: kg/HP 13,25
Prestazioni dichiarate: velocità massima 30 nodi; velocità di crociera 20 nodi; consumo a velocità di crociera 90 litri/h; autonomia a velocità di crociera 445 n.m.
Capacità serbatoio carburante: 2.000 litri
Capacità serbatoio acqua: 686 litri
Dotazioni standard: faro profondità, verricello, ancora, teak in pozzetto, wc elettrici con casse acque grigie-nere, passerella idraulica, generatore 7,2 kW, elica di prua, Raymarine GPS-Chartplotter C120, autopilota, VHF, schermature microforate per vetrate
Optional presenti a bordo: tendalino da rada, teak su ponte e plancetta, aria condizionata, radar, chiusura del saloncino con inox-cristallo.
Prezzo della barca provata: Euro 597.100+ IVA.

Rose Island Lobster 43

LA PROVA

CONDIZIONI

Vento: 20 nodi
Mare: circa m 0,8-1 di onda
Carichi liquidi: 4/4 nafta, 1/2 acqua
Persone: 5
Stato dell’opera viva: buono.

RILEVAZIONI

Velocità minima di planata (flaps e/o trim a zero): 12,2 nodi a 1.720 giri/min
Velocità minima di planata (flaps e/o trim estesi): 11,6 nodi a 1.670 giri/min
Velocità massima: 30,1 nodi a 3.000 giri/min
Velocità al 90% del numero di giri massimo: 26,7 nodi a 2.700 giri/min
Fattore di planata: 2,47 (E’ il rapporto tra velocità max e minima di planata con flaps retratti. In termini pratici, indica il range di velocità “in assetto” a disposizione del pilota. Valori fino a 1,95 bassi; da 1,96 a 2,30 normali; da 2,31 a 3,90 elevati; oltre 3,90 molto elevati).

MISURAZIONI

Area calpestio pozzetto: circa mq 5
Altezza massima interna (zone transitabili): m 2,02
Altezza minima interna (zone transitabili): m 1,86 (porte m 1,77)
Altezza alla timoneria interna: m 1,72
Altezza sala macchine: m 0,6-1,06
Larghezza minima passavanti: cm 24.

COSTRUZIONE E ALLESTIMENTO

Materiali: tessuti biassiali, resine vinilestere e poliestere; laminazione monolitica per la carena, sandwich di termanto per fiancate, coperta e tuga. Struttura di rinforzo con longheroni e madieri, crashbox in termanto a prua
Tipo di stratificazione: manuale
Geometria della carena: planante ad angolo variabile con deadrise di 13,6°
Elementi di ventilazione: due pattini ogni lato, più chiglia centrale strutturale
Stabilizzatori: no
Attrezzature di prua: puntale ancora e verricello in coperta, vano catena, passacavi a falchetta con bitte, pulpito inox, portaparabordi, bitte centrobarca, Dorade di aerazione sottocoperta
Attrezzature di poppa: bitte con passacavi, winch di tonneggio sulla sinistra, passerella con scalino di discesa in barca, cancelletto di uscita a poppa, divanetto doppio con vano zattera
Plancetta poppiera: non strutturale, fissa, in acciaio e carabottino di teak, scaletta bagno a scomparsa.

VALUTAZIONI       (da 1 a 5)

Allestimento tecnico della coperta:      
quanto occorre, ben dimensionato e posizionato, sicurezza ok

Allestimento del pozzetto:     
semplice ma comodo, ben accessibile la zattera

Trattamento antisdrucciolo:     
teak sul ponte e da stampata in tuga

Vani di carico:     
gavoni capienti e accessibili

Ergonomia della plancia:     
comandi accessibili da seduti e in piedi

Visuale dalla plancia:    
per skipper alti occorre modifica alla pedana

Articolazione degli interni:    
classica, con passaggi non molto ampi

Finitura:      
accurata e precisa lavorazione di essenze, acciai, tessuti

Cucina:     
ben disposta, per aerare occorre aprire il tendalino

Toilette:    
funzionali, non molto ampie

Sala macchine (ambiente):    
sono vani motore separati, non grandissimi

Sala macchine (allestimento tecnico):     
impianti ben cablati, controlli raggiungibili

Risposta timone:    
abbastanza demoltiplicato

Risposta flaps:     
poco necessari ma reattivi

Stabilità direzionale:      
ottima su tutte le andature

Raggio di accostata:    
4,5-5 lunghezze di barca per il cerchio di virata

Stabilità in accostata:      
virata sicura, senza sbandamenti eccessivi

Manovrabilità in acque ristrette:      
buona, con elica di prua e poca sensibilità al vento