Sommario
- Lucio Petrone nell’editoriale di Nautica 600, numero di aprile 2012 con il quale la nostra testata festeggia i suoi 50 anni di pubblicazione, affronta il tema legato al Decreto sulle Liberalizzazioni, che contiene la Tassa sulla nautica da diporto. Lucio Petrone ci offre un’analisi del percorso del Decreto, lungo il quale sono state apportate importanti modifiche al testo che hanno sicuramente alleggerito l’impatto per il settore. Il nostro editorialista mette in evidenza i danni prodotti dal primo testo e quelli derivanti dall’accanimento del fisco nei confronti delle barche. Nonostante tutto però, Lucio Petrone lascia aperta la porta delle possibilità future di ritrovare lo smalto perso sin qui dal nostro settore, penalizzato da numerose situazioni sfavorevoli.
- I 50 anni di “Nautica”. Un excursus lungo la cinquantennale storia di “Nautica”, dalla sua nascita ai nostri giorni, dal numero 1 al 600, in un’Italia che cambiava di anno in anno, ma anche uno sguardo verso quello che sara` il futuro della nautica nel nostro Paese. L’articolo e` colpletato dai messaggi augurali inviatici da politici, uomini del settore, imprenditori e sportivi, che hanno voluto testimoniarci il loro apprezzamento.
- 50 anni di nautica in cifre. Per i 50 anni di “Nautica”, lo staff dell’Osservatorio del Mercato Nautico della Facolta` di Economia degli Studi di Roma Tor Vergata ha sviluppato una serie di analisi finalizzate alla comprensione delle principali dinamiche di mercato della nautica nel corso di questi ultimi 50 anni.
- La storia di un mito. Sintetizzare saperi, immaginare forme, creare nuove funzioni, sono gli obiettivi che i cantieri italiani hanno insegnato al mondo. L’arte navale fiorisce nella Penisola con le Repubbliche Marinare, ma e` il 1800 a segnare l’apogeo della produzione di scafi commerciali con la nascita di veri centri di eccellenza.
- L’evoluzione del motoryacht. E’ fondamentale l’apporto che in Italia negli ultimi cinquant’anni il design ha dato allo sviluppo della nautica; la posizione raggiunta nel tempo dalla nostra cantieristica nel panorama mondiale ne e` la dimostrazione.
- Impiantistica a bordo/1 – Il comfort. L’impiantistica a bordo coinvolge una serie di studi e di interventi sia per modificarla che per completarla. Proponiamo alcuni articoli che vogliono essere d’aiuto a chi si trova ad affrontare scelte operative inerenti alle dotazioni del proprio mezzo.
- Nannini, secondo a Punta del Este. Continuare a sognare anche senza aver dietro capitali immensi. La storia di Marco, dalla banca alla vela ormai professionistica. Che trova l’ennesima conferma con il secondo posto nella classifica generale della Global Ocean Race.
- Il Titanic, 100 anni fa. L’avevano chiamato Titanic per la maestosita` e i suoi sistemi costruttivi e apparati di sicurezza gli valsero il titolo di “inaffondabile”. Fascino e mistero tornano prepotentemente all’attenzione di tutti noi nel centenario del suo affondamento.
- L’isola piu` bella. La costa sud orientale della Corsica, 45 miglia da Solenzara a Bonifacio, con tutte le sue ricchezze, rappresenta la destinazione ideale per una crociera quanto mai variegata.
- “Strambate”. Riparte il progetto formativo per gli studenti. Il mare unisce nuovamente (a cura di Roberto Neglia)
- Nella rubrica dedicata allo sport. Nannini, secondo a Punta del Este. La forza di realizzare un sogno (a cura di Roberto Neglia)
- Su questo numero di “Nautica” svelati pregi e difetti delle seguenti imbarcazioni: Azimut Yachts 62S Italia – Uniesse 55’ Sport – Bavaria Yachtbau Sport HT 38 M3 Gold – Rio Yachts Espera TA – Verga-Plast Delfino 560 – Nuova Jolly Marine Prince 28’ Sport Cabin – Honda Italia/BWA 4XC H8 – Commerciale Selva D.600 D.S. – Motonautica Vesuviana V 18 Technology – Focchi 550
- Anche questo mese “Nautica” propone tutte le sue rubriche dedicate alla nautica e ai diportisti. All’interno della rivista, troverete la rubrica “Una barca per tutti” che, oltre ai piccoli annunci, contiene: Il Charter – Scuole e patenti – Il Consulente – L’Usato – Pagine Blu – Il Broker.
Editoriale
RICOMICIAMO DAL N. 600
L’immagine della nautica è da ricostruire
Abbiamo ricordato i 50 anni di “Nautica” con l’articolo celebrativo piu` avanti, perciò lasciamo a questo editoriale la sua funzione di informazione sull’attualità. Il Parlamento ha approvato definitivamente il Decreto sulle Liberalizzazioni che contiene la Tassa sulla nautica da diporto. Il danno è stato ridotto rispetto al testo iniziale – i dettagli si possono leggere più avanti nel Nautimondo – si giustifica anche l’intento demagogico, necessario nel momento in cui si sono toccate le pensioni, ma rimane comunque l’amaro in bocca per l’ignoranza riguardo al settore dimostrata dagli estensori del testo normativo. Neanche sapevano, evidentemente, che analoga tassa era stata abolita in passato perchè il costo di esazione era maggiore dell’incasso.
Non avevano neppure valutato la certezza di una denuncia d’infrazione da parte dell’UE, per limitare, con la tassa, illegittima, la libera circolazione delle unità da diporto comunitarie nel nostro mare, come anche il sicuro ricorso alla Suprema Corte Europea per aver assoggettato all’imposta le barche utilizzate per il charter, evidentemente un bene strumentale. Com’era logico, la parte del provvedimento che riguardava la nautica è stata completamente riscritta. Non crediamo che Monti, nel caso visitasse un porto turistico, sarebbe accolto da applausi dai lavoratori locali, perchè la fuga di quasi trentamila barche all’estero tra Natale e la Befana, prima che il Decreto Salva Italia fosse modificato, li ha privati di una stagione di lavoro.
E non s’illuda che i nostri concorrenti mediterranei non abbiano carte da giocare per trattenerle. E’ evidente che si è cercato di dar vita a nuove normative pure fiscali che impedissero episodi, tipo Briatore e altri, che hanno scottato Agenzia delle Entrate e GdF, anche perchè i giudici poi, non a caso, davano sempre ragione agli armatori, in quanto approfittavano di possibilità derivanti da leggi o convenzioni internazionali. Anche potenziando a dismisura i poteri dell’Agenzia, com’è stato fatto tra la fine del Governo Berlusconi e l’attuale, se i furbi non commettono errori sarà sempre difficile perseguirli. Noi invece, che neanche ci sogniamo di simili escamotage, scontiamo ora la rabbia dell’impotenza desiderosa di rivalersi su tutti gli altri. Sono storie italiane, una volta terra del diritto, ma non ci sembra giusto.
Certo se non riusciamo adesso a risistemare le nostre finanze non ci riusciremo mai più. Attilio Befera, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, sta svolgendo un eccellente lavoro e dobbiamo anche riconoscere che si è dimostrato pronto a emanare quelle circolari che possono aiutare il settore. Sarebbe ora, invece, che ordinasse di lasciar perdere le verifiche sulle barche, perchè anche se tra i loro acquirenti c’è stato qualche evasore fiscale, ormai dopo cinque anni di controlli a tappeto neanche un ladro di polli sale più a bordo. Non ci siamo trovati in tale situazione, ma deve essere scioccante comprare una barca e vedersi immediatamente proiettato nell’attenzione del Fisco.
Certo avremmo preferito dal Governo un migliore e diverso approccio alla nautica, un progetto politico che solo un governo tecnico può lanciare, non nell’interesse elettorale ma delle coste nazionali, dei tanti Comuni, anche delle acque interne, che hanno perduto l’importante contributo economico della nautica sia in termini di occupazione sia di stimolo a molteplici altre attività dell’imprenditoria privata. Per riottenerlo è necessario riavvicinare l’utente alla barca e ciò non è possibile senza creare un sistema di portualità e rimessaggio alternativi alla portualità turistica, perchè è assolutamente necessario abbassare i costi di gestione del mezzo.
Ci riferiamo sia ai natanti, che come avevamo richiesto non sono stati toccati dal decreto, sia alle barche fino ai 14-15 metri che in Europa e in gran parte del mondo non sono considerati d’attenzione per il Fisco. Fino al momento della crisi, chi investiva un euro nella nautica ne ricavava quasi cinque. E’ un dato scaturito da più indagini di diversi istituti di ricerca. Ora potrebbe essere vero anche il contrario, che se ne perdano cinque, ma appena sarà passata la tempesta, se si sarà investito oculatamente per accrescere la concorrenza, il teorema della nautica che produce ricchezza sarà di nuovo realtà.
Questo testo, se non si riferisce al numero di Nautica correntemente in edicola, viene pubblicato esclusivamente a fini storici e le opinioni espresse potrebbero non coincidere più con quelle della Direzione e/o della Redazione di Nautica Editrice Srl
Indice articoli presenti in questo numero
1
AZ 32 Targa
rubrica: Barche d’epoca | annata: 2012 | numero: 600 | pagina: 244
2
Show 32
rubrica: Barche d’epoca | annata: 2012 | numero: 600 | pagina: 245
3
Sempre pronti
rubrica: Barche e cantieri | annata: 2012 | numero: 600 | pagina: 240
4
Il comfort
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2012 | numero: 600 | pagina: 94
5
Gli ex-voto di Cigale (Cikat) nell’isola di Lussino
rubrica: Esperienze di bordo | annata: 2012 | numero: 600 | pagina: 186
6
Capelli Press Meeting
rubrica: Giri di bussola | annata: 2012 | numero: 600 | pagina: 180
7
Centro Servizi Nautici: il marinaio a bordo
rubrica: Giri di bussola | annata: 2012 | numero: 600 | pagina: 179
8
Milovanovic Yacht Design and Marine Engineering
rubrica: Giri di bussola | annata: 2012 | numero: 600 | pagina: 179
9
Sciallino ancora sulla cresta dell’onda
rubrica: Giri di bussola | annata: 2012 | numero: 600 | pagina: 178
10
Un braccio di ferro
rubrica: Idee in barca | annata: 2012 | numero: 600 | pagina: 32
11
Una passerella da prua fai-da-te
rubrica: Idee in barca | annata: 2012 | numero: 600 | pagina: 32
12
Una scala da salire a quattro zampe
rubrica: Idee in barca | annata: 2012 | numero: 600 | pagina: 32