Sommario

  • L’editoriale di Nautica sul numero di luglio, come sempre scritto da Lucio Petrone, analizza la situazione portuale italiana, sempre più incentrata sul tema dei grandi yacht, l’unico settore accreditato di uno sviluppo esponenziale, a scapito della piccola nautica.
  • Passi avanti nel rinnovamento delle AMP. Eppur si muove. Ma a preoccupare è il proliferare di riserve marine regionali, istituite al di fuori dalle previsioni di legge, che le vuole statali, con meno garanzie sulle procedure, assenza di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e multe salatissime. Molte le segnalazioni sconcertate dei lettori.
  • Materiali da costruzione. La nuova età del ferro. Cresce costantemente la domanda di yacht d’acciaio e/o di lega leggera, anche al di sotto della fatidica soglia che separa la categoria delle navi da diporto da quella delle imbarcazioni. Merito delle nuove tecnologie e del nuovo modo di andar per mare.
  • Sotto la lente. Yamaha 350: il più potente. Le case costruttrici di motori fuoribordo sono impegnate allo spasimo nella ricerca di elevatissima affidabilità, maggiori potenze, consumo e inquinamento ridotti e facile gestione dei loro prodotti. Con questo nuovo Yamaha 350 si può dire che il settore ha raggiunto un livello tecnico impensabile, solo fino a pochi anni fa.
  • Potenziare l’impianto di ricarica delle batterie. A tutta carica. Una corretta ricarica delle batterie è fondamentale per aumentarne durata ed efficienza. In questo articolo l’autore analizza le caratteristiche che deve avere un buon caricabatterie a corrente alternata. Vengono inoltre illustrati i sistemi di ricarica tramite il motore di bordo utilizzando sofisticati regolatori esterni di carica e alternatori di potenza.
  • La massima energia rinnovabile e gratuita. Parola d’ordine: economia. Vediamo come sia possibile ridurre i consumi di carburante di ben il 75%, navigando alla tranquilla andatura di 12 nodi. Lo si può ottenere con un catamarano motorizzato fuoribordo, con una larghezza minore di 1/3 della lunghezza, per non incorrere nelle pesanti tariffe di ormeggio applicate a questo tipo di imbarcazioni, munito di pannelli solari, in grado di assicurare gratuitamente tutta l’energia elettrica occorrente a bordo, e di un fuoribordo elettrico, per accedere in acque precluse alla navigazione con motori a scoppio.
  • Additivi per il motore. Servono realmente? Spesso gli additivi per oli e combustibili vengono proposti all’utenza per ogni problema del motore. Sicuramente tali prodotti possono risultare utili, ma anche in considerazione del fatto che non possiamo stabilire con esattezza quali sino i loro vantaggi oggettivi, è importante vedere se il rapporto tra benefici e costi è sufficiente a giustificarne l’uso.
  • L’edizione dei record va in scena a Saint-Tropez. Una cometa sulla Giraglia. Edizione fortunatissima. Bel tempo, record di partecipanti, primato di percorrenza – stabilito al suo terzo tentativo dal “solito” Alfa Romeo – e vittoria finale per il Comet 45s “Tartaruga”. Senza dimenticare l’impareggiabile evento Rolex.
  • Il Royal Danish Naval Museum. I tesori della marineria danese. Anche se la storia della marineria danese, come gran parte di quella scandinava, si rifà ai Vichinghi, la flotta reale danese nacque come tale solo sul finire del medioevo, per difendere i ricchi commerci nelle acque del Nord. Il Royal Danish Museum ripercorre la sua affascinante avventura attraverso i secoli, grazie a una vasta collezione di modelli, dipinti e cimeli nautici, che danno l’impressione di navigare a ritroso nel tempo.
  • Isola di Cavallo. Scolpita dalla natura. L’isola deve il suo nome alla fantasia di un uomo, probabilmente un navigante, che oltre due secoli fa ravvisò nel suo granitico profilo la figura di questo nobile animale. Oggi è privata, e la sua fruizione è riservata ai fortunati possessori delle circa cento splendide ville che vi sorgono, e ai loro ospiti, ma è possibile accedervi soggiornando negli appartamenti che si affacciano sul porto, oppure nell’unico albergo presente o in uno dei suoi 231 posti barca.
  • Zante, Strofadi, Cefalonia, Itaca. Navigare tra mito e realtà. Una crociera in barca da Zante e Itaca, toccando le Strofadi e Cefalonia. Ovvero un viaggio fra la poesia, la letteratura e la mitologia che queste isole, con il loro splendore, con il loro mare e le loro coste, hanno ispirato a poeti e scrittori in tanti anni di storia. Ma questo è un articolo dettagliato, utilissimo, che i nostri autori hanno scritto per metterlo a disposizione di chi voglia ripetere l’itinerario.
  • “Strambate”. In questo numero, sempre a cura di Roberto Neglia, l’argomento principale è ancora una volta la Coppa America, che vede affacciarsi un sindacato italiano di sfida popolare, un progetto ben delineato che ha come fine la promozione della difesa dell’ambiente. “Repubblica Marinara”, questo il nome del sindacato.
  • Nella rubrica dedicata allo sport curiosità riguardo Les Voiles d’Antibes del Panerai Classic Yachts Challenge 2008, l’Artemis Transat, il Campionato Mondiale Classe J24, il Campionato Mondiale Melges 24, la 500×2, l’Audi MedCup TP52, la Rolex Sailing Week, la regata dei Tre Golfi, il Trofeo Gavitello d’Argento, il Powerboat P1 World Championship, il Primatist Trophy e la Viareggio-Monte Carlo.
  • Su questo numero di “Nautica” svelati pregi e difetti delle seguenti imbarcazioni: Contest Yachts 60 CS – Astondoa 76 GLX – Azimut Yachts 70 – Queens Yachts 45 – – Rodman Muse 44 – Marine Yachting Mig 43 – Manò Marine Manò 27.50.
  • Anche questo mese “Nautica” propone tutte le sue rubriche dedicate alla nautica e ai diportisti. All’interno della rivista, troverete la rubrica “Una barca per tutti” che, oltre ai piccoli annunci, contiene: Il Charter – Scuole e patenti – Il Consulente – L’Usato – Pagine Blu – Il Broker

Editoriale

UN’UBRIACATURA DI CIFRE E DI PROCLAMI

Per la nostra nautica occorre una portualità diffusa, integrata nel territorio

In questi mesi ci sembra di assistere, in piccolo, a quanto avvenne con l’esplosione dell’informatica sul web, quando in una specie di follia collettiva, tutti pensarono di aver inventato l’acqua calda aprendo un sito o un portale che doveva arricchirli solo per i contatti che riceveva… E i contenuti?
Lo stesso sta accadendo nella nautica col miraggio dei dieci e più milioni di miliardari che rendono, al momento, il settore degli yacht grandi e grandissimi il più proficuo, l’unico accreditato di uno sviluppo esponenziale. Così da qualche tempo, tavole rotonde e convegni sembrano incentrati solo sul tema dei megaporti per megayacht, quasi fossero la panacea per la soluzione di tutti i problemi che affliggono la nautica. Ma che ci metteremo dentro queste megastrutture?

Abbiamo scritto anche noi che una nave da diporto lascia una scia di migliaia, milioni di euro all’anno in spese di gestione, riparazioni, ristrutturazioni, servizi e rifornimenti, come del resto una piccola barca da diporto in transito ne può lasciare centinaia o anche migliaia, ma da tali considerazioni a ragionare ormai solo nell’ottica delle grandi barche ce ne corre.

Per attirarle non basta una catena di grandi marina.

Diciamo la verità, non saremo mai concorrenziali rispetto a quell’insieme di grande richiamo mondano e nautico rappresentato dalla Costa Azzurra. Pensiamo a costruirli questi superyacht, che del resto sono destinati a miliardari sparsi un pò in tutto il mondo, ma non ci illudiamo che i loro armatori e comandanti una volta in Mediterraneo possano preferire i porti italiani a quelli francesi. Solo toccate e fuga. Quanto meno, dovrebbe prima cambiare la mentalità nazionale verso le barche in genere e non investire i loro comandanti con mille problemi e adempimenti burocratici spesso inutili.

I superyacht rappresentano – siamo stati e siamo i primi ad affermarlo – un’importantissima voce produttiva, un picco d’eccellenza, quindi una ricchezza per la nazione, ma alle spalle deve continuare a esistere una vasta e solida piattaforma di sostegno, un grande settore nautico, che consenta di vivere a tutta l’altra produzione, indotto e utenza. E a questa piattaforma non occorrono megaporti, ma una portualità turistica diffusa, integrata nel territorio, con molte darsene minori, porti a secco, spiagge attrezzate, scivoli, campi boe, la ristrutturazione dell’esistente commerciale e peschereccio ecc. Sentiamo parlare, invece, sempre e solo di nuovi porti.

Anche l’interessante dibattito al Satec Ucina di Palermo – la convention degli operatori di settore incentrata su uno studio-ricerca che il nostro Roberto Neglia ha svolto per tale associazione comprendendo tutte le forme alternative di portualità turistica – si è poi concentrato essenzialmente su nuovi porti da fare, i soli che alla fine interessano davvero.

Siamo, dopo gli Stati Uniti, il paese che produce più barche al mondo… Lo diciamo tutti con orgoglio, ma dimentichiamo di ricordare che non abbiamo in pratica mercato interno. Fortuna che i nostri costruttori, costretti, sono riusciti a trovare i potenziali acquirenti delle loro unità da diporto praticamente in tutto il mondo, nel famoso mercato globale, vilipeso solo da chi teme la concorrenza e vuol sopravvivere con pubblico denaro. La nautica italiana, invece, ne è protagonista, e ancora una volta dimostra di saper tenere la testa, di essere all’avanguardia, ma per essa deve assolutamente crescere anche il mercato interno nazionale.

Perché ciò avvenga, una volta superate le difficoltà economiche congiunturali, è necessario creare nuove leve di appassionati e metter loro a disposizione un’adeguata offerta di portualità. L’impresa più difficile sarà convincere l’immaginario collettivo che anche una barca piccola è bella, il contrario di quello che è stato l’obiettivo di tutta la pubblicità di settore negli ultimi decenni.

Tale pubblicità, mirata a stimolare i clienti già acquisiti nella loro volontà di crescita dimensionale, ha così pienamente raggiunto il suo obiettivo che se mentre una volta il proprietario di una lancetta, di un gozzetto si sentiva un re, oggi quasi si vergogna se invita una amico a salire a bordo. Col risultato che non potendo spendere quanto necessario per il target che sogna, se ne astiene e investe diversamente i suoi quattrini. Si è venuto a creare così un vuoto generazionale di appassionati al quale nessuno ha rimediato e che, di conseguenza, ha fatto cambiare costumi e mentalità.

Quello è il nostro tallone d’Achille, poi c’è la cronica carenza di portualità diffusa che i megaporti non possono risolvere.

FRANCO BECHINI È SALPATO COL SUO “SOLITUDO” PER L’IMMENSO
Apprendiamo la notizia con “Nautica” già in stampa: Franco Bechini, causa un male incurabile, è salpato col suo “Solitudo” per l’immenso, per quella libertà di pensiero e di parola che gli ha creato in giro sicuramente l’inimicizia di chi si sentiva coinvolto nelle sue denunce, ma, di contro, tanti e tanti amici anche fraterni e l’ammirazione dei lettori. Quante volte ho sentito dire, anche da politici e burocrati, la prima cosa che leggo di “Nautica” sono gli articoli di Bechini. Io e lui avevamo stretto un patto ancor prima del periodo di mia direzione della rivista. “Tu scrivi quello che pensi, io e il nostro avvocato Consiglio lo controlliamo e moderiamo dal punto di vista penale, se necessario”. E qualche volta, ciò nonostante, siamo stati chiamati in giudizio. Volevamo un pò proteggerlo, ma allo stesso tempo consentigli di esprimere il suo pensare di diportista libero, che difendeva il diritto di andar per mare senza soprusi e laccioli burocratici. Di battaglie ne ha vinte tante, la più recente era con l’Agenzia delle Entrate per contestare la legittimità delle disposizioni fiscali collegate alla Finanziaria 2007 che a torto reintroducevano il redditometro per i natanti. Buon vento, Franco!

Questo testo, se non si riferisce al numero di Nautica correntemente in edicola, viene pubblicato esclusivamente a fini storici e le opinioni espresse potrebbero non coincidere più con quelle della Direzione e/o della Redazione di Nautica Editrice Srl

Indice articoli presenti in questo numero

1
Marina fiorita “illumina” la laguna nord di Venezia
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2008 | numero: 555 | pagina: 206

2
Marina nido d’aquila
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2008 | numero: 555 | pagina: 202
3
Pontili Ingemar per il nuovo Marina di Loano
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2008 | numero: 555 | pagina: 206
4
Porto di Pinetamare a Castel Volturno
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2008 | numero: 555 | pagina: 204
5
Eppur si muove
rubrica: Attualità | annata: 2008 | numero: 555 | pagina: 84
6
Da Waypoint Yachting nuove proposte a motore
rubrica: Broker & Charter | annata: 2008 | numero: 555 | pagina: 273
7
Dalla Pietà a noleggio
rubrica: Broker & Charter | annata: 2008 | numero: 555 | pagina: 273
8
In Turchia con Tussock cruising
rubrica: Broker & Charter | annata: 2008 | numero: 555 | pagina: 272
9
Le sette sorelle
rubrica: Broker & Charter | annata: 2008 | numero: 555 | pagina: 270
10
Primatist Varazze charter
rubrica: Broker & Charter | annata: 2008 | numero: 555 | pagina: 272
11
40 anni di successi per Guidi
rubrica: Giri di bussola | annata: 2008 | numero: 555 | pagina: 194
12
Accordo tra Alfamarine e Aquaairlines
rubrica: Giri di bussola | annata: 2008 | numero: 555 | pagina: 196

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