Sommario

  • Nell’editoriale di ottobre Lucio Petrone ci parla dell’andamento del mercato e delle speranze per il futuro. Naturalmente non mancano le analisi sulle potenzialità del mercato nautico italiano e sulle ragioni che ne determinano una crescita più lenta di quanto sarebbe auspicabile da tutti. Il nostro editorialista presenta il Nautico di Genova e ci annuncia qualche novità in arrivo.
  • Su questo numero di Nautica i nostri lettori troveranno la pianta del Salone Nautico di Genova con la posizione di tutti gli espositori divisi per categorie. Inoltre, un ampio servizio sulle novità che sarà possibile ammirare al salone con fotografie e schede tecniche di ogni singolo modello presentato in anteprima.
  • L’Utenza. Franco Bechini ci parla delle indagini demoscopiche svolte da UCINA e da altri Enti interessati al settore nautico, per conoscere meglio il diportista, capire cosa cerca, cosa desidera e tutto ciò che può interessare le aziende coinvolte in questo mercato e gli Enti. Ma approfittando di questo ragionamento Bechini ci propone un’indagine personale, avente l’obiettivo di conoscere il parere dei nostri lettori circa il tipo di articolo tecnico/divulgativo che preferisce.
  • L’acquisto della barca. Con i piedi per terra. Ebbene sì. Suonerà pure come un gioco di parole, ma per acquistrare la barca senza correre rischi è bene restare con i piedi bene in terra. Perché le suggestioni del Salone possono fare strani scherzi.
  • Nautica è andata per i suoi lettori alla scoperta del Festival International de la Plaisance 2004 a Cannes. Fabio Perone ci illustra, svelandone le caratteristiche, tutte le novità presententate in anteprima mondiale al salone della Costa Azzurra.
  • Atene 2004. Vela d’Olimpo. I cerchi olimpici sono tornati, finalmente, ad adornare Atene, con le regate veliche organizzate forse troppo all’ombra del Partendone, dove il vento non brillava certamente per la sua forza e costanza.
  • Le inchieste di Nautica: i porti. Diporto in porto. Dall’Argentario a Pantelleria, 15 fra marina e approdi turistici visitati a sorpresa dall’inviato di Nautica. Il resoconto, senza reticenze, di un’estate di pene alla ricerca di un ormeggio: costi, disponibilità di posti, possibilità di prenotazione, accoglienza, assistenza, servizi. Dei porti parlano anche l’amministratore delegato di Italia Navigando, i gestori di alcuni approdi, il Vice Ministro dei Trasporti, Tassone, e persino la Festa nazionale della Margherita. Ma intanto il sogno resta la barca tascabile.
  • Per vedere l’assetto. Occhio alla coda. Un assetto ottimale in navigazione, in grado di aumentare la velocità e ridurre i consumi dell’imbarcazione, non è frutto di un design, più o meno valido, bensì dipende da una serie di fattori di ordine tecnologico e costruttivo. Tuttavia, senza ricorrere a complessi sistemi matematici, è sufficiente osservare la scia lasciata sull’acqua ad andatura veloce, per stabilire la validità di un progetto.
  • Da piccolo emporio a grande città. Genova “la superba”. Fondata tra il VII e il VI secolo a.C. dai Liguri dell’entroterra, per commerciare con le altre popolazioni del Mediterraneo, nel corso dei secoli Genova assunse una crescente importanza economica e militare, fino a contendere, prima a Pisa poi a Venezia, il titolo di regine delle Republiche Marinare. Oggi, che le grandi navi hanno perso la loro importanza come mezzo per il trasporto di passeggeri e merci, la città ha scoperto la sua vocazione turistica e proprio quest’anno sta svolgendo il prestigioso ruolo di capitale europea della cultura.
  • Tra Tall Ship e barche d’epoca. Brest 2004: la marineria in festa. Anche quest’anno, con una cadenza quadriennale che si ripete dal 1992, la Bretagna ha ospitato Brest 2004, il maggior evento europeo della marineria tradizionale. Il programma in calendario era piuttosto impegnativo, poiché ai 6 giorni di Brest, dal 10 al 15 luglio, si aggiungeva una giornata di trasferimento della flotta, con una navigazione di una trentina di miglia fino al porto peschereccio di Douarnenez, dove la festa è proseguita fino al 20 luglio.
  • Nautica è andata alla scoperta della Papua Nuova Guinea. Il mare selvaggio. Un’infinità di isole, vulcani e reef corallini a Nord-Est del continente australiano, fuori dai consueti itinerari turistici, dove è possibile ammirare le balene pilota e i terribili coccodrilli di mare. Qui, per la gioia dei subacquei, è concentrato il maggior numero di specie marine e, dopo le immersioni, si potrà passare qualche giorno a contattao con una natura incontaminata e assistere a indimenticabili feste etniche.
  • XIII Rolex Swan Cup. Cigni di mare. Grande festa della vela a Porto Cervo per gli oltre 100 Swan, costruiti dal cantiere finlandese Nautor, provenienti da 17 nazioni.
  • Vela libera. Paolo Venanzangeli ci parla delle vicissitudini vissute dal team Alinghi. Naturalmente per approfondire l’argomento Venanzangeli sviscera tutto quel che c’è dietro alla Coppa America e ai team che vi prenderanno parte.
  • La rubrica dello sport è come sempre ricca di notizie dai campi di regata e dai circuiti di motonautica. In questo numero il Campionato Italiano Audi IMS 2004 svoltosi a Puntone di Scarlino dove la flotta dei migliori IMS italiani si è contesa l’ambito titolo tricolore. Il resoconto del XIV Maxi Yacht Rolex Cup, la Grande vela organizzata dallo Yacht Club Costa Smeralda , una delle più importanti competizioni della vela internazionale che ha riunito a Porto Cervo 33 scafi, raggruppati nelle tre divisioni “Racing”, “Cruising” e “Wally”. Coppa Primavera e Coppa del Presidente: Baby velisti in festa vissuta con grande entusiasmo da circa 400 baby velisti a Mondello. Mondiale Master Classe Sniper: coppie sul lago di Bracciano, protagonista della scena velica italiana, che ha ospitato 83 Snipe in rappresentanza in rappresentanza di 16 nazioni per l’assegnazione di tre titoli. Rolex Farr 40 World Championship, poi la 54 edizione della Centomiglia, Imperia D’epoca e le notizie dai campi di regata di tutta Italia nella rubrica Giri di Boa, inoltre, notizie dal mondo della motonautica e i resoconti delle più importanti gare.
  • Nautica ha provato per voi, scoprendone pregi e difetti, le seguenti imbarcazioni: Base Nautica Stella Polare Star 60 “Ikarus”, Abacus Marine Abacus 61, Linssen Yachts Grand Sturdy 500 Variotop Mark II, Turmarine/Faeton Moraga 1040, Sunseeker Sportfisher 37, Nautica Salpa Laver 32.5, Bavaria Motor BoatsBavaria 29 Day Cruiser, Arimar X- cellence 7.30, Verga-Plast Tender 220
  • La rubrica “Una barca per tutti”, che comprende i piccoli annunci affronta i seguenti argomenti: il Charter scuole e patenti: indirizzi; Il Consulente l’usato: consigli e suggerimenti sulla manutenzione delle barche, le schede delle barche di una volta e intervista ad un broker; pagine blu.

Editoriale

Come sempre si guarda al Nautico con fiducia

MOLTE NOVITA’ PER TUTTI

Il bel tempo di quest’estate ha esaltato la stagione nautica, favorendo l’annuale abbraccio stagionale col mare di alcuni milioni di diportisti, con loro parenti e amici. Chiaro è risultato, così, che questa scelta di impiego del tempo libero è in continuo aumento, sicuramente agevolata dall’apertura normativa registrata in questi ultimi anni. Ormai, contrariamente al passato, la nautica ha la benedizione di tutti i partiti, o quasi, e pertanto cresce. Benissimo. È quello che auspicavamo da una vita. Ma la crescita impone delle scelte, che prima si faranno e meglio sarà: da una parte è necessario scrollarsi di dosso l’eccessiva pressione burocratica e semplificare gli adempimenti di diportisti e operatori; dall’altra occorre stimolare l’autocontrollo dell’utenza e del settore, se non si vuole che poi arrivino delle norme repressive, in genere legate alla sicurezza in mare e alla difesa dell’ambiente. È necessaria perciò una decisa crescita culturale del settore, sia attraverso l’associazionismo sociale, sportivo e imprenditoriale, sia con iniziative promozionali (tipo “campagna per l’educazione nautica”, già da noi richiesta in passato) del ministero preposto.Il campanello d’allarme squilla proprio dalle risultanze di quest’estate. E ne citiamo due episodi emblematici: nel periodo clou, tra luglio e agosto, il nostro Alfredo Gennaro ha contato circa 1.500 barche davanti alla spiaggia della Chiaiolella di Procida, e un pò davanti a Marina Piccola, a Capri, come testimonia il nostro editore, Mario Sonnino Sorisio; noi stessi, occasionalmente a Portovenere in due diversi momenti della stagione, abbiamo visto un traffico nel canale con l’isola del Tino paragonabile al convulso traffico cittadino e non abbiamo contato le barche all’ormeggio in rada, ma anche qui erano tantissime. Troppe barche? No. Solo un’eccessiva concentrazione in alcune zone, quelle rimaste libere alla navigazione. Con l’entrata in attività di tanti parchi e aree marine protette, molti naviganti sono stati spaventati dai divieti non segnalati e dalle conseguenti multe e se ne tengono alla larga. Non vogliono essere stressati da obblighi, nel relax della vacanza in barca, e dal pagamento di tasse d’entrata che, oltretutto, non prevedono in cambio alcun servizio né strutture d’ormeggio. Da ciò il grande affollamento delle aree rimaste libere alla navigazione attorno alle grandi zone nautiche italiane.
Quali sono le prospettive? Da una parte un peggioramento, per l’ulteriore incremento di parchi e aree marine protette. Stanno, infatti, per avviare la loro attività circa 25 nuovi enti di gestione e numerose altre richieste sono in lista d’attesa. In pratica, tutte le più attraenti aree marine delle nostre coste sono ormai “protette” e in esse per il diportista è prevalente solo il rischio di sbagliare ed essere multato. Se continuiamo così, dove potrà egli andare liberamente nei prossimi anni? E i turisti nautici comunitari ardentemente desiderati? Ma il discorso è lungo e l’abbiamo affrontato tante volte. Siamo assai favorevoli alla difesa

dell’ambiente marino, ma con regole serie, enti di gestione efficienti e in grado di svolgere veramente i loro compiti istituzionali.

Quelle aree, prima, appartenevano a tutti i cittadini della Repubblica, ora sono in pratica proprietà di alcune amministrazioni pubbliche, che si distinguono in genere soltanto per discriminare operatori e utenti a favore del loro collegio elettorale.

Altro che finalità di studio e di ricerca. La politica delle acque protette deve cambiare. Come abbiamo scritto più volte: poche riserve con sovvenzioni sufficienti a svolgere pienamente compiti istituzionali e non una polverizzazione delle risorse.

Con l’auspicato aumento delle barche, evitando che siano costrettea concentrarsi, servono però più posti barca.

Grazie al DPR 509/97 di Claudio Burlando, se n’erano costruiti

alcune migliaia, poi, col passaggio della competenza sul demanio marittimo alle Regioni s’era di nuovo bloccato tutto.

Ora sono già numerosi i progetti regionali che, ispirandosi alla via aperta dalla 509, dovrebbero rilanciare la portualità turistica. Con questa scelta politica, ormai dell’arco costituzionale, la nautica, anche se lentamente, progredirà.

Il contributo della nautica al PIL, il Prodotto Interno Lordo, per il 2003, comprensivo dell’indotto – ha comunicato il Presidente Ucina, Paolo Vitelli, presentando il Salone Nautico di Genova 2004 – ha raggiunto un valore complessivo che supera i 2 miliardi di euro, registrando un incremento del 7% rispetto all’anno precedente.

A quest’appuntamento, però, dobbiamo presentarci con le mani pulite, nel senso che dobbiamo essere assolutamente ecocompatibili, per poter proclamare e rivendicare anche i nostri diritti di diportisti. Compriamo solo barche ambientalmente corrette, con casse per le acque nere o wc chimici da scaricare in porto. Chiediamo anche ai ministri Lunardi e Tassone la rottamazione dei vecchi motori fuoribordo ed entrobordo, già avviata con intelligenza da Matteoli all’Ambiente. Le nuove produzioni di fuoribordo ed entrobordo, infatti, sono anche più ecocompatibili dei motori a quattro tempi a benzina già richiesti da qualche riserva o ufficio marittimo.

I porti turistici che non ne sono già provvisti, devono tutti dotarsi di impianti di pompaggio e l’armatore o il conduttore che riversa le sue acque nere in porto o davanti alle spiagge deve essere severamente perseguito da chi di competenza: direzione della struttura, ufficio marittimo… Pensiamo a quello che doveva essere quest’estate l’acqua davanti alla spiaggia della Chiaiolella o della Marina Piccola di Capri, di Portovenere, Lerici, della rada di Ponza o nel Golfo del Tigullio, tanto per citare alcune tra le più affollate.

Anche l’Ucina deve chiedere, pretendere dai suoi associati, nel loro interesse, costruzioni ecocompatibili, che sicuramente saranno previste da future normative europee sulla navigazione da diporto. Già lo sono gran parte delle produzioni che vanno all’estero, che lo diventino tutte, anche se inciderà sul prezzo di vendita. Dobbiamo anticipare le immancabili e, in questo caso, giuste richieste degli ambientalisti europei, anche per accrescere il contributo economico che diamo alla nazione.

Certo, queste problematiche sarebbero più facilmente risolvibili se esistesse un Ministero del Mare. Come abbiamo scritto infinite volte, è necessaria una politica governativa per tutto il coacervo dell’economia marittima. Provvedimenti settoriali lasciano il tempo

che trovano. Il mare, non lo scopriamo noi, è un insieme estremamente vivo, attorno al quale e sul quale si svolgono tantissime attività economiche e sociali, in questi anni anche

di difesa, che per svilupparsi in modo utile, cioè nell’interesse del paese, devono gestirsi con programmi armonici e coordinati.

Per questo rilanciamo l’idea del Ministero del Mare, aderendo molto volentieri a una richiesta in tal senso avanzataci da Rosalba Giugni, madrina del premio letterario Sanremo “Libro del Mare” 2004. La presidente di “Mare Vivo” si è fatta portavoce di Folco Quilici, presidente della Giuria e dell’Icram, e di tutti i sottoscrittori (personalità, autori e membri della Giuria) dell’appello di Pedrag Matvejevic, vincitore del Premio per la narrativa, che si può leggere nel nostro Nautimondo. A loro si sono aggiunti il sen. Mauro Cutrufo, presidente dell’Associazione Parlamentari Amici del Mare e della Nautica, l’on. Luigi Muratori, primo presentatore della legge 172/03, e il sen. Salvatore Lauro, presidente dei Parlamentari Amici delle Isole Minori. Si è così di fatto costituito un Comitato promotore, al quale daremo spazio su queste colonne, affinché tale dicastero possa crearsi in occasione

di un rimpasto o con la prossima legislatura, possibilmente con un’adesione trasversale di tutte le forze politiche.

Oltre tutto, come risulta da un’indagine condotta per Confitarma vedi anche questa notizia nel Nautimondo), sono moltissimi gli italiani che guardano all’utilità di un tale organismo.

Frattanto, si è svolto il Festival de la Plaisance di Cannes, il primo salone italiano della stagione, come l’abbiamo battezzato già da qualche anno, considerato che visitatori ed espositori sono in gran parte italiani. È sempre più bello e invitante, grazie anche all’ambiente che lo ospita. Si è affermato pian piano, sul lungo periodo, ed è un piacere andarci. Dispiace invece considerare che anche in questo caso, come in occasione del leasing francese, siamo rimasti fermi, regalando ai cugini d’oltralpe affari, quattrini e prestigio che potevano essere nostri. Ma parlare di saloni a settembre, col Nautico di Genova a ottobre, è stato sempre un tabù in Italia, un’idea in contrasto col contratto d’esclusiva Fiera di Genova-Ucina, e su quest’altare sono stati spesso sacrificati gli interessi generali. Pensate al Nautico a settembre.

Ma è inutile piangere sul latte versato. Quello genovese è in ogni caso un bellissimo salone che, come ha annunciato Franco Gattorno, presidente dell’Ente Fiera di Genova, disporrà per l’edizione 2005 di ben ulteriori seicento posti barca nella nuova darsena, la cui costruzione partirà al termine del Nautico 2004. Ma abbiamo lasciato importanti spazi stagionali alla concorrenza estera, considerato che gli altri saloni nautici italiani iniziano solo da febbraio, quando i cantieri stanno già costruendo le barche da consegnare a breve – in genere sempre più grandi e con tempi di lavoro più lunghi – e perciò sono presenti alle mostre prevalentemente con i concessionari.

Di fronte a questa realtà si è dovuta arrendere anche la grande professionalità della Fiera di Rimini, mentre Luciano Coin, Nauticshow, ha creato l’ulteriore appeal del Luxury & Yachts, affiancandogli la pesca sportiva, e Lino Ferrara, Nauticsud, ha sopperito con l’inventiva e la “sfrontata”, intelligente audacia tutta partenopea, recuperando audience e visitatori, ma spostandosi in avanti per sfuggire alle inclemenze stagionali e puntare agli ordini per il 2006. Venezia, infine, fortemente voluta a livello politico e imprenditoriale regionale, anche se concretamente migliorata nell’organizzazione, deve incrociare le dita per superare le avversità climatiche.

Ma è dura per tutti, anche per Genova, che da qualche anno usufruisce di molte vendite scaturite da contatti iniziati a Cannes.

Il periodo si conferma molto riflessivo – un pò anche per le grandi barche – nell’attesa di eventi nazionali e internazionali, che ci pendono come spada di Damocle sul capo. Qualche vendita, in realtà, c’è stata anche in settembre, ma una risposta più concreta sulle tendenze del mercato 2005 dovrebbe venire proprio dal boat show genovese. E, per il mercato americano, dal salone di Fort Lauderdale, negli USA, immediatamente successivo, che si svolgerà proprio nel momento delle elezioni presidenziali americane, evento che condiziona la politica e l’economia mondiale.

Ma torniamo a Cannes. Quasi all’unisono, nella conferenza stampa, i nostri costruttori hanno annunciato la loro intenzione di affinare il rapporto con l’utenza nazionale ed estera attraverso una politica frendly, che segua e agevoli il cliente in tutte le problematiche generate dall’acquisto di un’unità da diporto, fino alla sua eventuale vendita per passare a un modello maggiore.

Offrono così dal leasing al service postvendita, alla ricerca di personale di bordo e di comandanti all’altezza dei loro compiti (vale a dire già formati e non improvvisati), all’eventuale attività di charter che compensi le spese, al mutuo su misura all’acquirente per la ristrutturazione dell’usato, proposta che facilita anche al cantiere la ricollocazione sul mercato delle barche ritirate vendendo il nuovo.

È tutto un fervore di iniziative, si è accentuata anche la gara delle grandi finestrature a pelo d’acqua nella cabina armatoriale e continuano le acquisizioni. Il Gruppo Azimut-Benetti – ha annunciato il suo presidente Paolo Vitelli – nel quadro di una joint venture da sviluppare a livello globale, ha acquisito la Fraser Yacht Worldwide, la maggiore società di brokeraggio e servizi per superyacht esistente, con sedi e uffici in tutto il mondo.

L’ha comprata dalla famiglia Fraser e da Carlo Agliardi, che ne mantiene la direzione. Da ricordare che Agliardi è stato socio di Vitelli in una società di brokeraggio attiva prima che l’Azimut cominciasse a costruire barche. Il Gruppo con quest’operazione – unitamente alla realizzazione iniziata del progetto di Livorno (quartiere cittadino sull’acqua, mega porto turistico, mega struttura di costruzione per i Benetti, mega bacino di carenaggio), al porto turistico di Varazze, alla Gobbi, ai nuovi padiglioni per la costruzione di grandi Azimut a Viareggio e Avigliana, e ad altre acquisizioni e accordi – ha fatto un ulteriore balzo in avanti, che ne fa un operatore nautico mondiale di primissimo piano, sicuramente il più grande nei superyacht.

Ma sulla strada dello sviluppo sono anche tutti gli altri più importanti cantieri nazionali, naturalmente in testa il Gruppo Ferretti, che in questi giorni ha concluso un’ulteriore acquisizione prestigiosa, il cantiere Itama, mentre c’è stato preannunciato il conferimento di una laurea honoris causa in ingegneria navale a Norberto Ferretti da parte dell’Università di Genova (consegna il 12 ottobre). Vive congratulazioni.

È un giusto riconoscimento a un grande tecnico.

A prova dell’interesse suscitato dalla cantieristica nautica nel mondo degli investitori, al Festival si è avuta conferma che il cantiere Baglietto, le cui vendite andavano a gonfie vele, è stato comprato, con un’operazione dal valore di circa 40 milioni di euro, da Camuzzi International, il Gruppo controllato da Fabrizio Garilli con la famiglia Jannuzzelli (che nella nautica ha anche una joint venture in Tunisia con la Generale Bateaux). Ci sembra poi opportuno segnalare anche la nascita, negli ultimi tempi, di numerosi nuovi piccoli cantieri, specie nel Mezzogiorno.

Tutti, grandi e piccoli, hanno venduto col leasing italiano, che attrae anche i diportisti comunitari e ora merita ampiamente – è una richiesta generale di quegli operatori – una prassi amministrativa identica in tutti gli uffici marittimi.

A Genova sono preannunciate molte novità per tutti, anche se a Cannes ci sono state numerose anteprime. L’auspicio, come ogni anno, è che l’atipico mercato della barca continui a marciare e si ricomincino a creare nuovi posti barca.

Proprio questo rimane, non solo al momento, il problema più importante da risolvere e finché non ci sarà adeguata concorrenza nell’offerta, sarà sempre di soluzione molto onerosa. Già, perché tutti vogliono costruire nuovi porti, mentre proprio a Genova, Italia Navigando, main sponsor della manifestazione, ci dirà cosa ha fatto in questi mesi, come intende riqualificare l’esistente e stimolare la portualità alternativa, quali progetti ha per il futuro. Il Governo le ha affidato quanto meno un avvio a soluzione del problema, ma il tempo stringe.

Questo testo, se non si riferisce al numero di Nautica correntemente in edicola, viene pubblicato esclusivamente a fini storici e le opinioni espresse potrebbero non coincidere più con quelle della Direzione e/o della Redazione di Nautica Editrice Srl

Indice articoli presenti in questo numero

1
Poltu Quatu: al via i lavori di rinnovamento
rubrica: Approdi e residenze | annata: 2004 | numero: 510 | pagina: 340

2
Come sempre si guarda al nautico con fiducia: Molte novità per tutti
rubrica: Attualità | annata: 2004 | numero: 510 | pagina: 210
3
Le inchieste di Nautica: I porti: Diporto in porto
rubrica: Attualità | annata: 2004 | numero: 510 | pagina: 250
4
Citroen C2 Energy VTS: Tender GT
rubrica: Autonautica | annata: 2004 | numero: 510 | pagina: 342
5
A Napoli il charter di Mulas
rubrica: Broker & Charter | annata: 2004 | numero: 510 | pagina: 532
6
Caraibi in barca a vela
rubrica: Broker & Charter | annata: 2004 | numero: 510 | pagina: 532
7
Charter alle Filippine: Isole remote
rubrica: Broker & Charter | annata: 2004 | numero: 510 | pagina: 530
8
Maxy yacht a noleggio
rubrica: Broker & Charter | annata: 2004 | numero: 510 | pagina: 532
9
Occhio agli affari
rubrica: Broker & Charter | annata: 2004 | numero: 510 | pagina: 544
10
L’acquisto della barca: Con i piedi per terra
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2004 | numero: 510 | pagina: 220
11
Per vedere l’assetto: Occhio alla coda
rubrica: Didattica e tecnica | annata: 2004 | numero: 510 | pagina: 260
12
Alcantara bordeaux sulle barche d’epoca
rubrica: Giri di bussola | annata: 2004 | numero: 510 | pagina: 328

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