Sommario
- Una sezione speciale di oltre 70 pagine è dedicata al resoconto dal Salone di Genova, in cui vengono illustrate tutte le novità, settore per settore.
- In regalo una carta nautica
- Due inchieste sui porti, una su Chiavari, nella rubrica “Nautimondo”, e su Portovenere, in “Approdi e residenze”.
- Il salone di Friedrichshafen
- Il dramma del Parsifal
- Ultima tappa per l’europeo Mumm36, a Riva di Traiano, insieme al primo campionato nazionale Este 24. I monotipo in festa.
- Vetro in barca: si esaminano materiali e tecniche di fissaggio, normative europee e RINA, e le preferenze per i vari scafi.
- Quarta puntata sull’autocostruzione di una barca tutto sulle colle.
- Vento e vele come funzionano le vele.
- Speciale Filippine visitiamo un angolo dell’isola di Cebù e i fondali incontaminati di Pescador Island.
- Nella rubrica del charter tutto sul noleggio di una barca ai Caraibi.
- E in più la nuova rubrica “Il Cybernauta”, a cura di Paolo Ciraci, che ci porta a navigare su Internet e i suoi siti dedicati alla nautica.
Editoriale
In attesa di tempi migliori
ROMPIAMO L’IMMOBILISMO
Archiviato il Salone di Genova, sono in molti a chiederci notizie sugli ormai famosi decreti del Ministro Caravale, che hanno provocato il fermo della fascia di settore da essi condizionata.
Il primo, quello con provvedimenti urgenti per la portualità – che all’art. 18 stabiliva anche un nuovo limite di potenza senza patente (prima 75 HP, poi modificati a 40.8 HP) – è ancor una volta all’esame Commissione Trasporti della Camera. Nella concomitanza del Salone, le forze politiche avevano raggiunto un accordo su 50 HP e 850 cc, recepito dal Ministro Caravale nel testo che aveva inviato alla Presidenza del Consiglio per reiterare il provvedimento, il 16 ottobre. Ma poiché i decreti legge non approvati, almeno da una delle due Camere, vanno reiterati nel testo originale, si è tornati a 40.8 HP e 750 cc.
E così si è ricominciato da capo e solo dopo un mese, il 14 novembre u. s., il decreto è tornato all’ordine del giorno della Commissione. Sono stati nuovamente presentati degli emendamenti ed è stato dato incarico a un Comitato ristretto di giungere a delle concusioni. Tempi della Finanziaria permettendo, si cercherà di portarlo in aula prima di Natale, quando sarà necessaria una nuova reiterazione per passarlo al Senato.
L’altro decreto, con provvedimenti urgenti per la nautica – quello che imponeva 6 nodi entro mezzo miglio dalla costa e consentiva a quanti avevano acquistato un 75 HP (nel periodo di validità del decreto con tale potenza massima) di navigare senza patente fino al 31 ottobre – è stato definitivamente approvato l’8 novembre. Gli articoli con i limiti di distanza e velocità , dichiarati incostituzionali dalla Commissione Giustizia del Senato, erano già stati eliminati, ma l’art. 1, aggiunto nel testo approvato dal Senato, ne ribadisce l’effetto giuridico limitatamente al periodo di validità . In pratica chi ha pagato due milioni di multa in seguito all’applicazione degli articoli incostituzionali non può far ricorso e chiedere il rimborso. Non era necessario ricordarlo, in quanto è previsto dalla normativa generale. Perciò la riteniamo un’ultima rivalsa, una cattiveria, ma forse proprio questo caso può essere un’eccezione. Pensiamo che nessun giudice possa accettare la validità anche temporanea di un decreto legge che vada contro la carta madre di tutta la nostra legislazione, la Costituzione.
Stanno lavorando anche al Sani, Servizio Autonomo Navigazione Interna, per risolvere il problema della sanatoria dei motori depotenziati, cioè quella prevista dalla legge 498/94, per cui si deve presentare una domanda e pagare 125.000 lire per quattro anni, partendo dal 1994, di cui vi abbiamo ripetutamente parlato in Navigando tra le norme.
Fermo restando l’obbligo della sanatoria prima di mettere in acqua un depotenziato – i nuovi limiti del senza patente non c’entrano con questo dovere – il Sani sta operando per effettuare tutte le pratiche per via cartacea, non appena i costruttori avranno fatto pervenire la documentazione necessaria, che servirà da base per la ricostruzione della potenza effettiva.
Veniamo al problema del segnale Loran. Finalmente sembra che ci si avvicini al ripristino. Personale delle nostre Capitanerie dovrebbe andare in Spagna a istruire i nuovi addetti spagnoli e sembra che per gennaio la stazione di Estartit dovrebbe riprendere a funzionare.
Ma il problema della sicurezza non può prescindere, secondo noi, da un miglioramento nelle informazioni meteo per la nautica e la piccola pesca e da una più efficace diffusione dei bollettini.
Nel corso di un’incontro con il Gen. Carlo Finizio, di cui si può leggere nel Nautimondo che precede, abbiamo saputo che il Comune di Sanremo ha acquistato e installato, a sue spese, una stazione meteorologica che trasmette in automatico i dati all’Itav, contribuendo in tal modo al miglioramento delle previsioni del servizio meteorologico dell’Aeronautica per la zona.
E se, ci chiediamo, l’esempio di Sanremo fosse seguito da altri comuni costieri italiani? Magari da tutti quelli che ritengono la nautica da diporto una importante componente della loro economia, come ad esempio Viareggio, Porto S. Stefano, Capri ecc.? Il costo di una stazione è appena di alcune decine di milioni e una rete di stazioni renderebbe le previsioni molto più affidabili, favorendo il turismo nautico nazionale ed estero verso tutte quelle splendide località .
Questa è una spesa che dovrebbero mettere in programma specialmente i comuni marinari della Sardegna e della Sicilia se vogliono far sviluppare la sosta e l’ormeggio nei loro porti.
Chiediamo invece al Ministero dei Trasporti e della Navigazione, direzioni generali del Demanio e del Traffico di fare la loro parte stabilendo che nelle concessioni per nuove strutture di portualità turistica e commerciale sia reso obbligatorio l’acquisto e l’installazione di una stazione suddetta. E che lo stesso sia imposto col rinnovo delle concessioni già rilasciate.
Chiediamo anche che l’installazione di stazioni automatiche sia resa obbligatoria su tutte le navi delle linee di navigazione di interesse nazionale, sulle navi militari, sulle stazioni radiocostiere e sui semafori residui.
Non è accettabile infine che il sistema di sicurezza attuale non preveda la scrupolosa diffusione di dati meteorologici ogni sei ore, come possibile in base agli orari di diffusione dei bollettini dell’Itav, su quei vettori che sono tenuti a farlo e sugli altri che comunque lo fanno e con diffusione ritardata o errata mettono a rischio la vita di incauti lettori o ascoltatori. I bollettini non sono una promozione pubblicitaria, ma salvano la vita, quindi non è ammesso errore. Invece, in mancanza di precise disposizioni, anche di sanzioni per chi diffonde informazioni vecchie o errate, i vettori si regolano secondo le loro convenienze.
Avevamo chiesto a suo tempo all’Iritel, gestore delle stazioni radiocostiere, di dedicare un canale VHF alla trasmissione continua, sulle 24 ore, dei bollettini e delle informazioni meteo. Quella società da pochi anni è stata sostituita da Telecom e noi auspichiamo che si possa riprendere il discorso interrotto trovando più comprensione per la sicurezza dei diportisti.
Ma con Sirm-Telecom e Telemar, nonché coi ministeri dei Trasporti e delle Poste abbiamo in sospeso un altro problema: quello dell’obbligatorietà dell’abbonamento alle concessionarie per il VHF sulle imbarcazioni. Secondo noi, e secondo la totalità dei diportisti, può essere solo volontario, essendo libero l’uso dell’apparecchio ai fini della sicurezza, come da parere del Consiglio di Stato che non può essere ignorato. Aspettiamo una risposta.
Frattanto si riparla molto in questi giorni di portualità turistica. Mentre il Ministero dei Trasporti sul problema è fermo, come il suo ministro, a livello parlamentare sono state presentate tre proposte di legge molto interessanti, che vanno ad aggiungersi al disegno di legge Tesini e costituiscono un notevole passo in avanti nell’individuare l’approccio alle varie problematiche. Si tratta di una proposta leghista, di Gnutti ed altri, e di due di Forza Italia, presentate rispettivamente da Mele e da Roberto Radice. La prima e l’ultima sono particolarmente articolate e affrontano l’argomento sulla base del federalismo e dell’esperienza ai Lavori Pubblici, di Radice. Visti i tempi politici, ne parleremo col prossimo anno.
Infine siamo lieti di poter annunciare un evento importante nella difesa dell’utenza nautica, la nascita di una consulta, un tavolo di lavoro paritetico, di cui si può leggere in questa pagina. Sul prossimo numero la Consulta, la cui segreteria è presso “Nautica”, presenterà le sue prime richieste.
Questo testo, se non si riferisce al numero di Nautica correntemente in edicola, viene pubblicato esclusivamente a fini storici e le opinioni espresse potrebbero non coincidere più con quelle della Direzione e/o della Redazione di Nautica Editrice Srl
Indice articoli presenti in questo numero
1
Perturbazione in Pacifico: El nino
rubrica: Ambiente mare | annata: 1995 | numero: 404 | pagina: 48
2
Chiavari: Che dice il comune
rubrica: Approdi e residenze | annata: 1995 | numero: 404 | pagina: 164
3
Chiavari: porto turistico comunale in crisi
rubrica: Approdi e residenze | annata: 1995 | numero: 404 | pagina: 162
4
Gioia Tauro: Il più economico in Italia
rubrica: Approdi e residenze | annata: 1995 | numero: 404 | pagina: 58
5
Portovenere: atto quarto
rubrica: Approdi e residenze | annata: 1995 | numero: 404 | pagina: 56
6
Consulta per la tutela dell’utenza nautica
rubrica: Attualità | annata: 1995 | numero: 404 | pagina: 60
7
Mercato: Rompiamo l’immobilismo
rubrica: Attualità | annata: 1995 | numero: 404 | pagina: 60
8
Lancia: Le meraviglie dell’ammiraglia
rubrica: Autonautica | annata: 1995 | numero: 404 | pagina: 170
9
Caraibi: Sopra e sottovento
rubrica: Broker & Charter | annata: 1995 | numero: 404 | pagina: 240
10
Charter in Italia: Florida
rubrica: Broker & Charter | annata: 1995 | numero: 404 | pagina: 239
11
Forza Tre: Catcaribe
rubrica: Broker & Charter | annata: 1995 | numero: 404 | pagina: 242
12
Med Yacht: La scuola degli skipper
rubrica: Broker & Charter | annata: 1995 | numero: 404 | pagina: 243